Si rischia di perdere i 3 milioni e mezzo di euro di Fondi Fas se non si cantiera l’opera entro il 31 dicembre prossimo
PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, nel corso della conferenza stampa odierna convocata sul tema dello sfondamento della diga foranea del porto, con i capigruppo comunali di Forza Italia, Marcello Antonelli, e del Nuovo Centro-destra, Guerino Testa ha detto che Pescara rischia oggi di perdere i 3milioni e mezzo di euro di Fondi Fas previsti per tale intervento . Infatti questa somma deve essere vincolata con l’aggiudicazione della gara d’appalto, e la firma del contratto con l’impresa vincitrice, entro il 31 dicembre 2015, ma non si sa se esiste un progetto e seppure ci fosse i tempi sono molto stretti per attuarlo.Ma soprattutto doveva esserci il nuovo Piano regolatore portuale, che non c’è. A questo punto si chiede al Presidente D’Alfonso di riversare le energie su un’opera partita nel 2005, con il sottosegretario Nino Sospiri, e che oggi è la priorità delle priorità. Per non perdere i fondi si dovrebbe varare una variante al vecchio Piano regolatore portuale, tuttora vigente, e chiedere al Ministero una corsia preferenziale per appaltare velocemente l’intervento.
“Nel dicembre 2014 – ha ripercorso il Capogruppo Sospiri – il Presidente D’Alfonso con la delibera numero 244 ha rimodulato i fondi Fas, la stessa delibera con cui ha stabilito di dare 1 milione di euro per il ponte del cielo, 1milione e mezzo per i Giochi del Mediterraneo, ha finanziato il rifacimento del sagrato della chiesa di San Giovanni Teatino, la Badia di Celestino V, e ha destinato 6 milioni di euro per le portualità di Pescara e Francavilla al Mare. Il 20 gennaio 2015, nel corso della seduta del Consiglio regionale, ho chiesto al Governatore come sarebbero stati divisi i soldi tra Pescara e Francavilla al Mare, e cosa avremmo fatto su Pescara. Il Presidente mi ha risposto che a Pescara andavano 3milioni e mezzo di euro destinati all’apertura della diga foranea e alla realizzazione della nuova banchina con una nuova vasca di colmata, che avrebbe anche consentito di dragare migliaia di metri cubi di sabbia dai fondali. Nel corso dei 10 mesi appena trascorsi abbiamo spesso dibattuto su a che punto fosse il nuovo Piano regolatore portuale. A oggi registriamo che il nuovo Piano regolatore portuale non è arrivato, e abbiamo il forte timore che i fondi Fas, che dovevano tradursi in obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2015, rischiano di essere persi, a meno che qualcuno non abbia progettato l’opera in gran segreto. Ma sappiamo che la stazione appaltante è sempre l’Osservatorio regionale per le Opere pubbliche, parliamo dell’apertura verso nord di 70 metri della diga foranea, che ha una base grande quanto un campo di calcio, e l’intervento prevedeva che, fatta l’apertura, si prendeva il materiale demolito e ci si costruiva una nuova barriera frangiflutti, lato Madonnina, per limitare l’azione delle correnti. In più sappiamo che il Ministero ha appaltato una ulteriore barriera soffolta a nord che dovrà impedire alla sabbia di entrare nel bacino. Tuttavia tutta l’opera, meritoria, è oggi incompatibile con il vecchio Piano regolatore portuale ancora vigente, non essendoci il nuovo; inoltre un simile cantiere va sottoposto alla Via, la Valutazione d’incidenza ambientale, che richiede almeno 45 giorni di tempo, a meno che non intervenga un decreto del Consiglio dei Ministri a tagliare i termini; ma sicuramente, visto l’importo dei lavori, è necessario un bando di gara europeo, che richiede almeno 60 giorni di pubblicazione sul Bura. Ora – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -, seppure ci fosse già un progetto, siamo al 13 novembre e il nuovo Piano regolatore portuale non è stato vistato, il progetto di apertura della diga non è iscritta alla Via e, ammesso che il Consiglio dei Ministri faccia superare i 45 giorni della Via, occorre comunque la gara europea. E allora noi chiediamo al Presidente D’Alfonso: ma, anziché perdere tempo con il ponte del cielo, lo stadio adriatico, il mercatino degli extracomunitari, che sono competenza del sindaco, perché non ha potuto concentrarsi su una cosa seria come la diga foranea e cantierare l’opera per ottenere le obbligazioni vincolanti entro il 31 dicembre? Aprire la diga foranea non è come tutte le altre opere, è un cantiere che attendiamo dal 2005, iniziato con l’onorevole Sospiri, ha attraversato l’amministrazione Albore Mascia, il Commissario Testa, e dopo 10 anni va considerata la priorità assoluta, non possiamo perdere quei 3 milioni e mezzo, ricordando che il Presidente D’Alfonso aveva garantito la progettazione dell’apertura della diga entro giugno 2015, e quella della banchina entro marzo 2015, ovviamente non abbiamo nulla. Noi – ha allora avanzato il capogruppo Sospiri – facciamo la nostra proposta: si provveda a varare una variante al vecchio Piano regolatore, chiediamo al Ministero di darci una corsia preferenziale, sperando che si possa giungere a una definizione veloce, si manifesti a Roma l’urgenza di fare i lavori per abbattere i tempi di gara, e sollecitiamo gli Organismi competenti affinchè entro il prossimo 31 dicembre ci sia una ditta che si sia aggiudicata la gara. Occorre evitare che Roma si riprenda i 3milioni e mezzo di euro non spesi, che finirebbero in una nuova programmazione, ovvero sarebbero persi”.