Ieri mattina ha colpito un connazionale con una bottiglia di vetro. L’Associazione Blackbox crew prende le distanze dall’episodio di violenza verificatosi nei pressi del locale “Qube”
PESCARA – Ieri mattina, intorno alle ore 5.00 circa, la sala operativa veniva contattata da una donna che segnalava l’aggressione di un giovane senegalese in via dei Peligni, nei pressi del locale “Qube”, ferito con una bottiglia di vetro da un connazionale, che si era poi dato alla fuga a bordo di un automobile di grandi dimensioni di colore scuro. Immediatamente, la sala operativa richiedeva l’ intervento di personale del 118 e inviava sul posto una pattuglia delle volanti per gli accertamenti del caso. Gli operatori, attraverso le testimonianze fornite da alcuni ragazzi presenti sul luogo dell’aggressione riuscivano a ricostruire l’accaduto. In particolare accertavano che verso le ore 4,30 fuori alla discoteca , dopo una discussione iniziata per futili motivi, un giovane senegalese aggrediva un connazionale colpendolo ripetutamente con una bottiglia di birra in vetro e procurandogli ferite da taglio multiple sulle labbra, sul cuoio capelluto sulla mano sinistra e sul torace. L’aggressore veniva fermato dall’intervento di una donna, parente della vittima, che, per nulla intimorita, gli si aggrappava alle spalle, ma il senegalese, dopo essersi divincolato dalla presa, fuggiva a bordo di un’autovettura di Volkswagen polo di colore scuro insieme ad altre persone. I testimoni riuscivano anche a fornire i numeri della targa dell’auto, che veniva così ricercata da tutte le pattuglie presenti sul territorio. Intorno alle ore 8.20 circa, una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo, impegnata nell’ambito dei servizi coordinati di controllo del territorio, programmati ormai settimanalmente con la Questura di Chieti, intercettava, in Via del Santuario, una autovettura Volkswageen Polo di colore grigio scuro con lunotto posteriore infranto, che, alla vista degli operatori di polizia cercava di sfuggire a controllo. Immediatamente bloccati dalla pattuglia del Reparto, i quattro occupanti venivano identificati e uno di essi, Dione Ibrahima, senegalese, classe 1985, che presentava ferite alla mano destra e indossava indumenti sporchi di sangue, veniva riconosciuto, in base alle descrizioni fornite dai testimoni, quale autore dell’aggressione. Il medesimo veniva pertanto arrestato dal personale del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo e delle a personale delle volanti ed è oggi in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.
In merito a tale episodio di cronaca il blackbox crew & qube club ha emesso un comunicato in cui prende le distanze dalla vicenda .Si legge nella nota dell’Associazione:
blackbox crew e’ un associazione culturale nata per promuovere, attraverso la musica, un modello di vita basato sul rispetto, l’uguaglianza e l’amore. Il qube club é il frutto di 5 anni di lavoro dell’associazione “blackbox crew”, anni in cui si e’ distinta in ambito regionale per la promozione di eventi musicali di alto profilo nazionale ed internazionale.Un momento di aggregazione notturna dove mai si sono registrati atti di violenza, poiche’ i soci sono persone che amano la cultura alla quale ci ispiriamo.Il qube club e’ un’oasi musicale/culturale dove ci si diverte consapevolmente e si rispetta il prossimo. Per questo prendiamo le distanze in maniera chiara e decisa dall’episodio di violenza registratosi venerdi mattina, dopo l’orario di chiusura.
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