PESCARA – Il sindaco di Pescara Albore Mascia ha ufficializzato la firma del provvedimento relativo alla liberalizzazione di tutte le attività commerciali: a partire da ieri ogni negozio, ogni esercizio pubblico che effettua la somministrazione di cibi e alimenti, come pure le attività artigianali, non avranno più orari obbligati di apertura e chiusura, non dovranno più rispettare la mezza giornata di chiusura infrasettimanale né l’obbligo di chiusura domenicale e festiva. Ciascuna attività potrà disciplinare come meglio ritiene il proprio lavoro, come previsto nel decreto legislativo dello scorso 6 dicembre.
Ha detto il sindaco:
dopo la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta ufficiale l’ordinanza era un passo obbligato. In sostanza anche a Pescara è definitivamente in vigore la liberalizzazione delle attività commerciali, per effetto della legge statale che ha applicato l’abrogazione di tutti i precedenti obblighi che comunque limitavano o comunque restringevano all’interno di un perimetro normativo l’attività dei negozi esistenti. Oggi tali limiti sono caduti completamente, dunque attraverso l’ordinanza, concordata con l’assessore uscente al Commercio Stefano Cardelli, abbiamo disposto di ‘dare atto che per le attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, comprese le attività artigianali operanti nel settore alimentare come rosticcerie, piadinerie, pizzerie da asporto, cornetterie e simili, devono intendersi abrogati l’obbligo del rispetto di orari di apertura e chiusura; l’obbligo della chiusura domenicale e festiva; l’obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale’. Ovviamente liberalizzazione non può intendersi come deregulation del settore, dunque restano in piedi tutti gli altri dispositivi inerenti anche la sfera dell’ordine pubblico, come i limiti per la somministrazione notturna di alcol. Sappiamo che, nei confronti di tale ordinanza, c’è una doppia chiave di lettura: se per alcuni operatori rappresenta la manna dal cielo che consente a ogni attività di meglio organizzare il proprio lavoro differenziando orari di apertura e chiusura dei negozi, anche sulla base delle stagioni, per altri, specie per le piccole imprese, sarà un’ulteriore criticità che li obbligherà a fare i conti con una concorrenza spietata. Ma per l’amministrazione comunale era soprattutto un obbligo ottemperare al dispositivo normativo.