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Pescarabici: due tratti ad alta pericolosità nella pista ciclabile lungo fiume

da Annarita Ferri

pista-provincia-da-capponetti-e-ponte-di-ferro-13-1-2013-13Il lungo fiume golena nord segnaletica assente o troppa

PESCARA – L’ Associazione Pescarabici, da tempo attenta alle esigenze dei cittadini, che preferiscono lasciare la propria automobile a casa per andare in bici, segnala un’ altra situazione di disagio per la viabilità ciclistica. La pista ciclabile lungo fiume golena nord evidenzia un tratto con alto grado di pericolosità:

Ci sono passato diverse volte in bici, e non solo io, ma un sacco di ciclisti. E a tutte le ore, anche notturne. In modo particolare provate a transitarci quando si fa sera nel tratto che gira intorno al Circolo Nautico dove la pista ciclabile si interrompe.

“Provate a passarci soprattutto venendo dal mare e vedrete che, terminato il tracciato protetto, ci si trova di fronte al flusso di macchine che viene in direzione opposta.

Vi inserite nella corsia contromano, e voi non siete un’auto” denuncia un esponente dell’associazione pescarese, continuando ad evidenziare che:

Il grado di pericolosità è massimo e non si capisce come mai non vi siano visibili misure di deterrenza o di avviso per chi arriva in macchina, se non cartelli che dicono, al ciclista, che la pista ciclabile è … finita. Procedendo in avanti, all’altezza del circolo canottieri, la situazione si ripete anche se con minore pericolosità in quanto lì la segnaletica c’è.

In questo tratto stradale a governare  il transito di bici e auto ci sono oltre otto pali (come si vede nella foto allegata) che sono difficili da intercettare e decifrarli tutti, come continua Pescarabici:

Due esempi su un unico tratto, ma ce ne sono tanti, per dire che le logiche della semplicità e della sicurezza per la mobilità leggera (debole) nella nostra città sono ancora di là da venire e quella che prevale è una pianificazione a singhiozzo, mal fatta e in alcune situazioni veramente… pericolosa. Il popolo delle cicliste e dei ciclisti continua a muoversi in città, su strade a loro non dedicate e ostili. Eppure la consapevolezza su quale tipo di mobilità è più adatta in un contesto urbano dovrebbe essere abbastanza chiaro a tutti e la sensibilità al riguardo è cresciuta fra cittadini e amministratori. Si conclude la denuncia con l’attesa quindi,  che gli amministratori diano segnali, anche pochi ma chiari, su quale senso di marcia intendono far procedere la viabilità.

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