PESCARA – Ieri mattina gli agenti della Polizia municipale di Pescara hanno effettuato un blitz all’interno del complesso dell’ex Cofa, sulla riviera sud dove 15 persone dormivano tra i rifiuti, le feci, immondizia di ogni genere, stesi su materassi di fortuna all’interno dei due caseggiati di cemento, dove si erano intrufolati dal cancello, dopo aver rimosso la catena con i lucchetti. Sul posto sono poi intervenuti gli operatori della Attiva per la rimozione dei rifiuti e la prima bonifica d’emergenza, e le unità della Regione per chiudere di nuovo il complesso e impedire nuove intrusioni. Diventa sempre più urgente accelerare le procedure amministrative per consentire di dare a quell’area decoro e soprattutto garantirne la perfetta sorveglianza e tutela dal punto di vista igienico-sanitario visto che il Comune ha già effettuato la bonifica completa dell’area al momento della riconsegna della struttura alla Regione.
Gli assessori all’Ambiente Isabella Del Trecco e al Patrimonio Eugenio Seccia, riferendo sul blitz, hanno spiegato:
nei giorni scorsi l’amministrazione comunale e la stessa Polizia municipale hanno ricevuto decine e decine di segnalazioni circa l’utilizzo notturno dell’area dell’ex Cofa dove, a detta di molti residenti, che sono un po’ le nostre ‘vedette’, una sorta di presidio, con il calar del sole entravano decine di persone per trovare un rifugio notturno tra i capannoni dismessi e i due piccoli fabbricati a due piani, una volta utilizzati come uffici, e oggi completamente abbandonati, privi anche delle finestre. Sostanzialmente abbiamo rivissuto le scene già viste un anno fa, durante le operazioni di bonifica prima e di rimozione delle coperture d’amianto poi, quando all’interno di quelle strutture svuotate e abbandonate da quasi vent’anni, abbiamo trovato di tutto, costringendoci a sostenere una spesa ingente per la sua bonifica, durata circa sette giorni per rimuovere tutti i rifiuti depositati nell’area da anni e poi anche per la sua disinfestazione complessiva. Quando alle 6 di stamane gli agenti della Polizia municipale sono entrati, si sono visti dinanzi le stesse, identiche scene: gli abusivi sono entrati dal cancello principale, aperto dopo che erano state rimosse le catene. Questa volta gli intrusi non hanno utilizzato i capannoni, pieni zeppi, di nuovo, di pattume, ma si sono divisi le piccole stanzette all’interno dei due caseggiati di cemento, realizzandovi camere da letto con materassi abbandonati a terra, tra il pattume stesso.
La Polizia municipale, coordinata dal maggiore Adamo Agostinone, vi ha trovato 15 persone in tutto, ossia 10 cittadini di nazionalità rumena, 3 polacchi e 2 italiani, un uomo e una donna rispettivamente di 35 e 30 anni. Tutti sono stati svegliati e accompagnati in questura dove sono in corso le operazioni di identificazione. La Polizia municipale, invece, continuerà a controllare l’ex Cofa sino a quando non saranno state completate le operazioni di rimozione dei rifiuti, di bonifica e di ripristino delle condizioni di sicurezza, da parte della Attiva, e sino a quando non arriveranno i responsabili della Regione a chiudere di nuovo tutti i varchi aperti per impedire ulteriori violazioni del complesso. A preoccuparci sono però soprattutto le condizioni igienico-sanitarie dell’area: a terra, in ogni angolo, la Polizia municipale ha riferito di aver trovato di tutto, dai rifiuti alimentari, avanzi di pesce e cibo ormai avariato, sino alle feci umane e alle urine, che hanno attratto degli sciami di mosche e insetti che richiederanno un intervento ad hoc di disinfestazione e derattizzazione. L’obiettivo ora è quello di garantire la massima tutela per tutti coloro che vivono nel quartiere e la situazione odierna lascia emergere quanto sia urgente individuare un’opportuna destinazione del complesso dell’ex mercato ortofrutticolo per garantire la dignità dell’area.