Pescara,bonifica terreni privati :controlli e provvedimenti

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PESCARA – L’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco ha ufficializzato  le due ordinanze  firmate  ieri mattina dal sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia su richiesta dell’Ufficio Ambiente dopo un sopralluogo eseguito dagli agenti della Polizia municipale che ha permesso di verificare le condizioni in cui versano  due terreni privati il primo in via Stradonetto, il secondo in via Celestino V, completamente ricoperti da erbacce, rovi e rifiuti di ogni genere. I proprietari avranno quindici giorni di tempo per provvedere alla bonifica e disinfestazione delle due superfici. In caso di inottemperanza sarà l’amministrazione comunale a provvedere alla pulizia per poi inviare il conto delle spese sostenute ai cittadini, con una denuncia all’Autorità giudiziaria per aver violato le norme di tutela igienico-sanitaria. Sono solo i primi due provvedimenti emessi a seguito di una verifica condotta dal Nucleo Ambiente dei vigili urbani, verifiche che a tappeto interesseranno tutta la città.

Ha ricordato Del Trecco:

già da mesi l’amministrazione comunale ha messo in atto le proprie azioni per evitare la proliferazione di zanzare, mosche, scarafaggi e topi , avviando con larghissimo anticipo, la disinfestazione antilarvale e adulticida contro le zanzare e abbiamo innescato la derattizzazione sistematica del territorio, in ogni punto sensibile della città, dai giardini alle aiuole sino ai parchi. Resta però il problema delle aree e delle strutture private sulle quali devono intervenire singoli cittadini e condomini per garantirne la manutenzione costante e la corretta gestione. Lo scorso 15 giugno il sindaco Albore Mascia ha firmato l’ordinanza per ribadire il divieto di abbandono di oggetti e contenitori di qualsiasi natura, ove possa raccogliersi l’acqua piovana, come copertoni, bottiglie, bidoni, lattine, barattoli o buste; il divieto di abbandonare rifiuti; l’obbligo di innaffiare giardini e orti in modo da evitare ristagni d’acqua, anche nei sottovasi, prevedendo l’obbligo di mantenere i terreni incolti privi di erbacce e rifiuti; grondaie, caditoie e tombini vanno ispezionati e puliti; nei cantieri dovranno essere evitati ristagni d’acqua e accumulo di pattume, predisponendo anche l’utilizzo di disinfestanti antilarvali e adulticidi; particolare attenzione andrà garantita nei depositi, cercando di custodire le merci il più possibile in aree coperte o al chiuso, o comunque adottando le misure più opportune per evitare il ristagno dell’acqua. Non solo: sugli immobili o sulle aree private dovranno essere comunque effettuati trattamenti antilarvali quindicinali in tutte quelle situazioni in cui si determinano raccolte di acque incontrollabili; trattamenti adulticidi mediante l’utilizzo di prodotti nebulizzati e trattamenti di derattizzazione”. E ancora: secondo l’ordinanza tutte le aree di proprietà private, come cortili, terreni scoperti, aree fabbricabili, aiuole e spartitraffico, “devono essere costantemente mantenuti sgombri da erbacce, da sterpi e da ogni altra vegetazione spontanea . I controlli per garantire il rispetto dell’ordinanza sono stati affidati alla Polizia municipale che dovrà assicurare il rispetto rigoroso del provvedimento. E nel corso dei controlli la Polizia municipale ha evidenziato due situazioni di assoluto degrado: nel primo caso si tratta di un terreno situato in via Stradonetto, completamente in stato di abbandono con vegetazione spontanea che ha superato il metro di altezza e invaso da rifiuti e materiali di risulta di vario genere, un terreno che risulta intestato a una società di Leasing di Bologna; nel secondo caso si tratta invece di una superficie situata in via Celestino V, anch’esso in stato di abbandono con vegetazione alta e un immobile fatiscente con i vani di accesso non chiusi, né messi in sicurezza e quindi divenuto rifugio per disperati, area intestata a due privati di Pescara. In entrambi i casi sono state emesse due ordinanze per imporre la bonifica delle aree entro quindici giorni al massimo, e, nel caso di via Celestino V, anche la chiusura dei varchi dell’immobile abbandonato per impedirvi l’ingresso a chiunque. In caso di inosservanza interverrà il Comune, per poi addebitare le spese ai due cittadini, ma a quel punto facendo anche scattare il procedimento giudiziario per inquinamento ambientale.

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