PESCARA – Sullo sgombero del mercato etnico dalle aree di risulta è intervenuto il Coordinatore cittadino di Forza Italia, Guido Cerolini che ha sottolineato come con tale intervento si sia aperta una preoccupante voragine sociale le cui conseguenze non saranno indolori.
I 165 operatori ambulanti andranno inevitabilmente a ingrossare l’esercito dei venditori abusivi sulla riviera, su corso Umberto e sulle vie della città o potrebbero concorrere ad ampliare la sacca di disagio già oggi esistente in zone come via Cesare Battisti e piazza Santa Caterina. Forza Italia perciò chiede il coinvolgimento del Prefetto Provolo affinchè nomini la figura di un super-visore-Commissario per gestire la difficile fase di transizione.
La richiesta è arrivata dal Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini.
“La giunta Alessandrini somiglia sempre più a un’Armata Brancaleone: si muove brancolando nel buio, senza avere obiettivi, né progetti né conoscere la meta, semplicemente vaga per la città facendo finta di lavorare, ma in realtà inanellando una serie impressionante di flop – ha commentando il Coordinatore Cerolini -. Il primo cittadino ha aspettato la bellezza di un anno prima di eseguire lo sgombero dei 165 ambulanti senegalesi dalle aree di risulta, un atto dovuto a fronte di una situazione di dilagante abusivismo e illegalità, ma si è dimenticato la gestione del post-sgombero. Quando ieri la delegazione di ambulanti sfrattati si è ovviamente presentata al suo cospetto per chiedere conto dell’operazione, bloccata 10 mesi fa, era impreparato: ha avuto dieci mesi per programmare una risposta operativa efficace e tempestiva, per verificare chi e come poteva già essere dislocato in altre aree mercatali della città e anche per eseguire il loro eventuale inserimento, o semplicemente per dire la verità a quella comunità, ossia che a Pescara quel mercatino era abusivo e che per ora non ci sono scappatoie o vie di fuga. E invece, sotto l’assedio degli ambulanti, si è arrampicato sugli specchi e ha chiesto 30 giorni di tempo per allestire un nuovo mercato sempre sulle aree di risulta, ben sapendo che non riuscirà a rispettare quella scadenza e quell’impegno.
Oggi però l’improvvisazione del ‘sindaco per caso’ Alessandrini rischia di non essere indolore sotto il profilo sociale: con quali mezzi e risorse l’amministrazione comunale ha intenzione di affrontare quell’esercito di 165 ambulanti extracomunitari che si ritroveranno da oggi a girovagare per la città cercando di vendere comunque la propria merce? Come intende fronteggiare la scontata invasione delle vie centrali della città, come la riviera nord, corso Umberto, corso Vittorio Emanuele, con le bancarelle improvvisate a terra? E come intende tamponare l’eventuale sbarco di quella parte di popolazione in zone oggi multietniche come via Battisti o piazza Santa Caterina, dove si amplificherà in maniera incontrollata la sacca del disagio e della microcriminalità? Sono queste – ha aggiunto il Coordinatore Cerolini – le domande che oggi rivolgiamo al sindaco Alessandrini, e che evidentemente richiedono l’apertura di un Tavolo operativo con la mobilitazione di tutte le forze sociali in campo per contrastare ogni ulteriore forma di abusivismo, ma anche per affrontare di petto la disperazione di quelle persone che oggi dovranno necessariamente reinventarsi, nel bene e nel mare, una fonte di incasso”.
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