Fiorilli e Del Vecchio commentano la situazione relativa al cantiere e al traffico delle strade vicine ad esso
PESCARA – L’assessore alla Mobilità e alla Riqualificazione urbana Berardino Fiorilli ,che questa mattina con la Polizia municipale ha effettuato un nuovo sopralluogo tra l’area di cantiere di corso Vittorio Emanuele e le strade tutt’attorno che hanno accolto il traffico del corso, ha detto che il traffico è stato più fluido e in leggero incremento sulla strada realizzata sul lato mare delle aree di risulta.Sono stati inoltre aperti al pubblico 60 parcheggi gratuiti realizzati sul lato monte di corso Vittorio Emanuele, nel tratto compreso tra via Trieste-via Messina e via Chieti.Con la Polizia municipale si è concordato sulla necessità di attendere i canonici 4 o 5 giorni lavorativi per dare alla città il tempo di abituarsi alla disponibilità delle nuove direttrici di traffico, metabolizzando le novità, prima di adottare qualsiasi ulteriore intervento di agevolazione della viabilità. Nel frattempo sono arrivati anche i dati sulla qualità dell’aria a Pescara, dati ovviamente inerenti la giornata di ieri, sabato 28 febbraio, e che mostrano che i livelli degli inquinanti sono tutti bassi, a partire dal benzene e dalle polveri.Nei prossimi giorni24 agenti della Polizia municipale ogni giorno, almeno per una settimana, continueranno a monitorare tutti i varchi strategici per limitare i disagi alla popolazione che sono comunque temporanei, visto che, una volta terminati i lavori, tra due mesi, corso Vittorio Emanuele sarà riaperta al transito dei pullman, dei veicoli dei residenti, taxi, mezzi di soccorso e carico e scarico merci.
“Oggi è andata molto meglio, anche se per sciogliere i nodi dobbiamo attendere il traffico del tardo pomeriggio del sabato e poi lunedì mattina – ha precisato l’assessore Fiorilli –. I disagi registrati ieri con la chiusura al traffico di corso Vittorio Emanuele erano purtroppo fisiologici: a volte basta cambiare un senso di marcia per sconvolgere le abitudini di decine di automobilisti, inevitabile pensare a code e ingorghi quando siamo andati a chiudere quello che sino a ieri era uno dei principali assi di attraversamento della città, percorso ogni giorno da migliaia di veicoli, una strada storicamente a 4 corsie di marcia, oltre la corsia per la sosta e la corsia preferenziale. Ma disagi previsti e prevedibili non significa che gli stessi non saranno sanabili o comunque arginabili nei prossimi giorni, specie se pensiamo che comunque parliamo di un cantiere da oltre un milione di euro che non mira a pedonalizzare una strada, ma piuttosto a restituirle dignità e decoro, a incrementarne l’appeal e i primi a subire i vantaggi del cantiere, a opere finite, saranno proprio gli operatori commerciali di corso Vittorio Emanuele che, tolte le transenne, vedranno tornare gli utenti a passeggiare, chiacchierare, prendere un caffè sul corso che oggi è morto, un corso che negli ultimi anni ha visto già spegnersi decine di vetrine e non certo per i lavori di riqualificazione, ma per colpa della crisi e dell’assenza di investimenti da parte delle Istituzioni pubbliche che in passato hanno lasciato che corso Vittorio affondasse tra le sabbie mobili perdendo la propria identità. Ovviamente cittadini e commercianti oggi guardano solo al dito, piuttosto che alla luna, e si preoccupano dei disagi attuali determinati dalla chiusura totale al traffico del corso, disagi che però sono temporanei e che cercheremo in ogni modo di contenere nell’arco di due mesi. Intanto la giornata odierna è stata molto più tranquilla, esattamente come previsto: niente code né ingorghi in un sabato in cui comunque il traffico, specie nelle ore diurne, è ridotto, consentendo ai cittadini di studiare meglio i nuovi percorsi disponibili e alternativi al corso chiuso al fine di prepararsi al rientro a lavoro lunedì. Intanto da oggi sono ufficialmente entrati in vigore i 60 parcheggi gratuiti, con disco orario, realizzati sul lato monte di corso Vittorio Emanuele, al posto della corsia preferenziale degli autobus che è stata momentaneamente cancellata, avendo spostato tutti i bus sulla strada delle aree di risulta e in via Bassani e Pavone. E quegli stalli andranno a vantaggio proprio degli operatori commerciali che beneficeranno di un servizio in più per la propria utenza. Ovviamente – ha proseguito l’assessore Fiorilli – non è finita: lunedì dovremo incrementare la segnaletica per gli autobus in corso Vittorio Emanuele per impedire che molti pullman provenienti dall’estero, ad esempio dalla Romania, forse per difficoltà anche linguistiche, vadano a imbucarsi in strade strette come via Trieste. Con la segnaletica dovremo esplicitare in maniera ancora più evidente qual è la strada per i mezzi passeggeri. Oggi intanto ci hanno confortato i dati sulla qualità dell’aria arrivati dall’Arta che dimostrano già da giorni una forte riduzione dei livelli di Pm10 nell’aria, ma soprattutto sono ottimi anche i dati inerenti la giornata di ieri quando, con la chiusura di corso Vittorio Emanuele e con l’aumento dei volumi di traffico in via De Gasperi e via Ferrari, tutto avrebbe fatto pensare a un’impennata dei valori, e invece non è andata così. La centralina di viale Bovio ieri ha registrato 32 microcrammi di Pm10, a fronte del limite di legge di 50; 20 microgrammi in via Firenze; e poi 22 microgrammi al Teatro d’Annunzio; 16 in piazza Grue. Dati che confermano il trend dell’ultimo periodo: il 23 febbraio il Pm10 è stato pari a 20 microgrammi in piazza Grue; 21 al Teatro d’Annunzio, in via Firenze e in viale Bovio. Il 24 febbraio si sono registrati 20 microgrammi in piazza Grue; 17 al Teatro d’Annunzio; 20 in via Firenze e 26 in viale Bovio. Il 25 febbraio abbiamo registrato 32 microgrammi in piazza Grue; 29 al Teatro d’Annunzio; 33 in via Firenze e viale Bovio. Infine il 26 febbraio ci sono stati 42 microgrammi in piazza Grue; 37 al Teatro d’Annunzio; 45 in via Firenze e 46 in viale Bovio. Al dimezzamento dei valori avrà sicuramente contribuito una riduzione delle ore di accensione degli impianti di riscaldamento, grazie anche alle temperature più miti dei giorni scorsi, ma le verifiche ulteriori dei prossimi giorni ci diranno anche quanto stiano incidendo le scelte sulla viabilità attuate negli ultimi giorni”.
Il Consigliere del P.D.,Enzo Del Vecchio parla di una parcostrada nelle Aree di Risulta . Si legge nella sua nota:
Il sogno di un grande parco nel cuore di Pescara era stato accarezzato sin dal momento dell’acquisto di quelle aree dalle Ferrovie Italiane e negli anni successivi consacrato da una strumentazione pianificatoria voluta dall’allora Sindaco Pace e successivamente confermata dall’amministrazione D’Alfonso.Poi è arrivato il sindaco Mascia, quello della trasparenza e di quella legittimità degli atti per cui aveva addirittura nominato una Commissione di Garanti, che vestendo i panni del più odioso dei prepotenti ha deciso, in barba di quelle regole pianificatorie la cui competenza è esclusivamente del Consiglio comunale, che su quelle aree in luogo di un parco verde vi sorgesse un parco di strade.Non una strada ma bensì due arterie che attraversano l’area di risulta allo scopo di assorbire il traffico veicolare espulso da Corso Vittorio Emanuele destinato a diventare semipedonalizzata.Purtroppo, e nonostante lo sfregio di due strade che attraversano l’area di risulta le stesse, per la loro tortuosità, non riescono a smaltire il traffico con paradossali conseguenze che immediatamente si sono registrate già nella giornata di ieri, giorno di chiusura di Corso Vittorio E.Una scelta sbagliata che ferisce la Città e non solo per gli effetti nefasti che l’intervento su Corso Vittorio E. produce ma soprattutto per l’astiosa arroganza che ha visto una amministrazione chiudersi ad ogni forma di dialogo e confronto con le associazioni di categoria e degli stessi cittadini residenti.Una gestione della cosa pubblica che mi auguro possa essere solo un brutto ricordo per lasciare spazio ad una amministrazione capace di ascoltare, immaginare, proporre e realizzare ciò che alla comunità ed alla Città di Pescara necessita.
L’auspicio è che il 26 di maggio il nuovo Sindaco e la nuova amministrazione ripartano proprio da quelle aree di risulta per rideterminarne la funzione originaria per le quali un sogno sembrava possibile e per cercare di recuperare al meglio una lacerante ferita frutto di una sciocca miopia e di una arrogante presunzione.