PESCARA – Lo scenario che offre questa mattina Pescara non lascia alcun dubbio se la scelta di chiudere le scuole in città era più o meno opportuna . Comunque il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha replicato ieri alle proteste delle ‘mamme arrabbiate’ per la sospensione delle attività didattiche dicendo:
l’istruzione è senza dubbio un diritto fondamentale dei bambini, ma la sicurezza dei nostri ragazzi credo sia una necessità cui dare la massima priorità nell’amministrazione pubblica. Non credo che otto giorni di ‘vacanze’ forzate per l’emergenza neve possano pregiudicare un intero anno scolastico, rallentando lo svolgimento del programma didattico in modo irreparabile, credo piuttosto che l’elevata professionalità dei docenti che operano nelle nostre scuole riuscirà a far recuperare rapidamente ai nostri bambini quegli otto giorni di sospensione.
Pescara sta vivendo, come il resto d’Italia, un evento meteorologico straordinario per una città di mare, una nevicata che siamo riusciti a fronteggiare solo perché abbiamo avuto la capacità e il coraggio di adottare con massima tempestività misure straordinarie, le stesse che ancora oggi il Dipartimento regionale della Protezione civile ci ha sollecitato, compresa la chiusura delle scuole. Non comprendo, onestamente, la protesta delle cosiddette ‘mamme arrabbiate’ per aver dovuto tenere a casa i propri figli per qualche giorno: il mio dovere di sindaco era ed è quello di garantire la sicurezza di tutti i cittadini, di quelli che abitano in centro come di quelli che abitano ai colli o a Porta Nuova, e onestamente, dopo i fatti di Genova accaduti appena qualche mese fa, ho ritenuto e ritengo che sia opportuno adottare ogni misura possibile per tutelare le fasce più deboli.
Ha puntualizzato ancora il sindaco:
in realtà ho ricevuto solo tre mail di protesta, e non una ventina, da parte di due mamme e un papà ‘arrabbiati’ per la chiusura prolungata delle scuole cittadine. Genitori che, come nel loro diritto, hanno espresso preoccupazioni circa i possibili effetti che tale chiusura potrebbe causare, a loro dire, sulla preparazione scolastica dei loro bambini. Posso comprendere quelle preoccupazioni, e, di più, posso comprendere anche l’eventuale disagio vissuto da quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e che hanno dovuto ingegnarsi per trovare persone di fiducia cui affidare i propri bambini nell’ultima settimana, specie quando non ci sono nonni di supporto. E magari qualcuno di quei tre genitori che mi hanno scritto avranno anche dovuto prendere qualche giorno di ferie per stare con i propri ragazzi, registrando problemi sul lavoro. Lo ripeto: comprendo quei genitori, ma al tempo stesso resto convinto della bontà della mia scelta, specie a fronte delle decine di mail o telefonate di ringraziamento ricevute da altri genitori forse meno ‘rumorosi’. Quando i Bollettini meteo della Protezione civile ci hanno prospettato l’arrivo di una perturbazione di forte intensità, la scorsa settimana, il nostro primo pensiero è andato al ‘caso’ Genova, dove la chiusura tempestiva delle scuole forse avrebbe salvato la vita ad alcuni ragazzi, sorpresi in strada dagli allagamenti proprio nell’orario di uscita dalle aule. Abbiamo dunque deciso, all’unanimità, di chiudere le scuole in via preventiva proprio per garantire la tutela dei bambini, e la nevicata successiva ci ha solo confortato circa l’opportunità della scelta adottata. Forse coloro che abitano nelle vie del centro non hanno avuto l’esatta dimensione del fenomeno registrato nelle zone collinari dove effettivamente molte famiglie avrebbero avuto oggettive difficoltà a garantire la presenza in aula dei propri figli. Non solo: proprio oggi lo stesso primario del Pronto Soccorso ha tracciato un primo bilancio delle cadute registrate in città a causa del ghiaccio determinato dalle temperature tanto basse. E’ chiaro che la chiusura delle scuole, così come degli impianti sportivi, dei cimiteri o dei mercati rionali all’aperto ha avuto proprio l’obiettivo di ridurre quanto più possibile gli spostamenti dei cittadini sul territorio, per ridurre le possibilità di incidenti o di scivoloni, che di certo non possono essere imputati a una presunta incapacità dell’amministrazione a ‘gestire una situazione che non è emergenziale’ a detta della signora Musacchio. A Pescara c’è stata un’emergenza causata da un evento naturale che abbiamo potuto fronteggiare, ma non impedire. Invito dunque i tre genitori che mi hanno scritto tre mail ad affrontare con serenità gli ultimi giorni di ‘vacanza forzata’ dei propri bambini, con la consapevolezza che l’obiettivo dell’amministrazione è stato esclusivamente quello di garantire la sicurezza dei nostri bambini.