PESCARA – Si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia di consacrazione della nuova chiesa San Giovanni Battista-San Benedetto Abate, cerimonia officiata dal vescovo di Pescara-Penne Monsignor Tommaso Valentinetti. Presenti, il sindaco di Pescara Albore Mascia, il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase, il Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono e il Presidente della Circoscrizione Colli Mauro Renzetti.Il sindaco ha così commentato:
una comunità che, dopo 35 anni di attesa e di speranze, si è ritrovata riunita in una vera unica parrocchia, quella di San Giovanni Battista-San Benedetto Abate, una comunità che emozionata ha voluto partecipare, commossa, assorta, a una cerimonia storica e solenne che ha sancito la nascita di una chiesa tanto attesa e meritata.
Centinaia di persone hanno assistito questo pomeriggio alla consacrazione della nuova chiesa realizzata tra mille sacrifici in strada Salita Pandolfi, centinaia di persone che hanno sfidato il freddo, la pioggia, persino la neve, pur di non mancare a un evento unico. Ma soprattutto era presente la gente, quel popolo che per 35 anni, ossia dalla nascita delle due parrocchie, San Giovanni Battista da un lato e San Benedetto Abate dall’altro, in due piccole strutture, hanno chiesto di potersi riunire per essere un’unica comunità. Un cammino lungo, portato avanti tra raccolte fondi nate in modo spontaneo, piccole contribuzioni, ma soprattutto proseguito grazie alla testardaggine di coloro che hanno creduto nell’importanza di realizzare una nuova chiesa che fosse punto di aggregazione, di ritrovo, di dialogo, di catechesi, e anche di conforto.
Perché le parrocchie ancora oggi continuano a svolgere un ruolo importante quale incredibile punto di riferimento soprattutto per i giovani che, in assenza di altri spazi, sin da piccoli, si ritrovano fra quelle mura per pregare, per assimilare gli autentici valori della vita, ma anche per imparare a socializzare in modo sano. E lo abbiamo visto questo pomeriggio con la presenza di centinaia di ragazzi, bambini seduti in prima fila, ai piedi della comunità ecclesiale che ha presenziato al rito solenne, ma anche ragazzini, adolescenti e giovani che hanno voluto far sentire la propria partecipazione, quale ringraziamento per coloro che per 35 anni hanno lottato per dotare il quartiere di tale struttura, ma anche quale espressione di volontà di far vivere ora questa chiesa.
A ricevere le chiavi della nuova parrocchia è stato il parroco storico, Don Michele D’Andrea, affiancato dal giovane Don Massimiliano Di Lullo, mentre è stato Monsignor Valentinetti a ricordare la figura di Don Demetrio, l’altro parroco, ora scomparso, che ha portato avanti per anni la ‘battaglia’ per la costruzione dell’edificio di culto.
Ha aggiunto il sindaco:
l’amministrazione comunale ha preso parte con orgoglio alla cerimonia odierna, lieta di essere stata accanto ai nostri cittadini in un’occasione tanto importante quanto solenne, ringraziando per il proprio apostolato e operato quei parroci che seppur in condizioni tanto difficili spesso riescono, contando solo sulle proprie forze, a creare una ‘parrocchia’ fatta di persone prima ancora che di mura.