Ha ricordato il sindaco:
già all’indomani del nostro insediamento con il Consiglio comunale e Gianni Teodoro, che all’epoca ricopriva la carica di assessore ai Lavori pubblici abbiamo dirottato la nostra attenzione sulle periferie cittadine, ormai punti nevralgici del territorio che pure mostravano evidenti tutti i segni generati da anni di pesante e colpevole indifferenza. In dieci mesi abbiamo progettato, appaltato e anche avviato gli interventi per il recupero del quartiere Gescal, ai Colli, Zanni e ora Cep San Donato, con l’obiettivo di valorizzare gli assi viari per favorire le relazioni sociali e gli scambi commerciali nel centro urbano, creando piazze, parcheggi e aree verdi, per costruire la ‘città accogliente’ con un complesso di iniziative per lo sviluppo della pedonalità. E noi intendiamo una città non solo ‘urbanisticamente’, ma anche socialmente accogliente, per tale ragione abbiamo accompagnato ogni intervento prettamente ambientale con azioni amministrative tese a ricostruire il tessuto della vivibilità. Penso a quanto abbiamo fatto sino a oggi in via Caduti per Servizio, nello stesso quartiere Porta Nuova, dove abbiamo risposto in modo tempestivo, rapido, efficace e concreto alle richieste di aiuto dei cittadini. Abbiamo istituito un centro di primo soccorso, dove oggi si svolgono corsi per il reclutamento di volontari nel settore sanitario; abbiamo aperto un Centro di aggregazione per il Comitato cittadino e abbiamo ripristinato la figura del vigile urbano di quartiere.
Un’operazione che, possiamo anticipare sin d’ora, stiamo conducendo anche nel rione Zanni dove intendiamo esportare il modello di via Caduti per Servizio, un modello che tenteremo di replicare anche a Villa del Fuoco e in qualunque rione troveremo un gruppo di cittadini volenterosi pronti e disponibili a collaborare con l’amministrazione comunale per la tutela dell’interesse collettivo, e questo non perché l’amministrazione voglia scrollarsi di dosso delle responsabilità, ma piuttosto perché il governo cittadino ha bisogno della presenza di ‘sentinelle del territorio’. Oggi intanto sono partiti ufficialmente i lavori sul Cep San Donato dove per la verità stiamo già lavorando: appena qualche mese fa, era fine estate, siamo venuti per inaugurare l’apertura del cantiere presso l’ex mercato coperto destinato a ospitare il futuro Centro sociale per anziani, e dove addirittura realizzeremo dei laboratori di prima assistenza per la terza età, opera che dovrebbe terminare per fine aprile con l’inaugurazione.
Oggi interverremo sul rione: l’intervento appaltato riguarderà, nello specifico via San Donato e un ampio tratto di via Rio Sparto, una zona fortemente urbanizzata, tra l’altro interessata qualche mese fa dal rifacimento di tratti del collettore fognario acque bianche con rappezzature ben evidenti della pavimentazione stradale, oggi in condizioni di degrado diffuso, come i marciapiedi, dissestati anche a causa del tempo e delle radici dei tigli che hanno determinato rigonfiamenti e rotture del manto d’asfalto. Parliamo di strade dove non si è mai operato per l’abbattimento delle barriere architettoniche, e dove la pubblica illuminazione è garantita da armature stradali vecchie che non assicurano più un idoneo illuminamento nelle ore notturne, per non parlare della segnaletica orizzontale, completamente assente da anni e invece necessaria sia per una corretta identificazione della carreggiata e delle corsie che degli attraversamenti pedonali. Non solo, lo stesso collettore, nonostante i recenti interventi, manca di un idoneo sistema di smaltimento delle acque meteoriche. Il progetto redatto dai nostri uffici tecnici prevede il taglio della pavimentazione stradale, la demolizione dei marciapiedi, degli elementi di arredo urbano esistenti, come le pensiline di fermata degli autobus e le panchine in marmo monoblocco, da ripulire, recuperare e riposizionare sul territorio, la rimozione degli apparati radicali delle alberature esistenti, che dovranno essere sagomati e curati per potersi riadattare all’interno degli spazi permeabili inseriti nel progetto.
Quindi si prevede la rimozione delle armature stradali e della vecchia rete della pubblica illuminazione in via San Donato, l’adeguamento del sistema di smaltimento delle acque meteoriche nella stessa strada per risolvere il problema dello scarso deflusso in alcune vie secondarie, e infine il rifacimento delle strade, dei marciapiedi, degli impianti e della segnaletica. Per la realizzazione dei nuovi marciapiedi si sostituirà il vecchio asfalto con la betonella sia in via San Donato che in via Rio Sparto, puntando non solo al ripristino delle necessarie condizioni di sicurezza, ma anche alla riqualificazione architettonico-urbanistica ed estetico-percettiva della zona, garantendo decoro urbano. I marciapiedi avranno una larghezza minima di due metri, mentre dove sarà possibile tenteremo di ridurre la larghezza della carreggiata stradale da 12 a 8 metri con la realizzazione degli stralli per i parcheggi a raso e per la fermata dei bus, dando più spazio alle zone pedonali per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche. Sempre in via San Donato verranno rimossi gli attuali pali della pubblica illuminazione che sostituiremo con un nuovo impianto costituito da 8 pali a braccio doppio e 6 pali di 5 metri d’altezza in prossimità degli attraversamenti pedonali. Infine saranno rimosse alcune piante di tiglio oggi esistenti che creano conflitto con gli stralli del bus e verranno piantumate nuove essenze.
Nei mesi scorsi abbiamo pubblicato la gara d’appalto, per un importo complessivo pari a 421mila 491,66 euro; il 19 luglio 2010 si sono chiusi i termini per la presentazione delle offerte e il giorno seguente i tecnici hanno ufficializzato l’arrivo di ben 143 offerte, molte delle quali provenienti da Calabria e Campania. L’apertura delle buste contenenti le offerte ha aggiudicato l’opera all’impresa Edil.Ber Srl di Caserta, che ha proposto un ribasso del 25,661 euro, ossia ha vinto per un importo di 313mila 332,69 euro. Oggi inauguriamo ufficialmente l’apertura del cantiere, anche se in realtà il suo allestimento è iniziato già qualche giorno fa. All’impresa chiediamo massimo rigore nel rispetto dei tempi di riconsegna delle opere, fissate a 120 giorni e sui quali vigileremo in modo costante.
Ha sottolineato il Presidente Teodoro:
quella odierna è una bella giornata per il quartiere San Donato che assiste alla riapertura di un cantiere dopo almeno vent’anni dagli ultimi interventi. Le opere oggi annunciate restituiranno soprattutto decoro e dignità a una zona fortemente urbanizzata con la soddisfazione dei residenti e dei cittadini tutti.
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