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Pescara,consiglieri PD:”Teatro Area di risulta una procedura scioccante”

da Redazione

PESCARA – I consiglieri comunali PD Paola Marchegiani,Camillo D’Angelo,Enzo Del Vecchio,Gianluca Fusilli e Moreno Di Pietrantonio con  una nota intervengono sul  futuro dell’area di risulta, paventando un possibile rischio privatizzazione della stessa, e attaccano l’Amministrazione Mascia.Si legge nel loro comunicato:

Di tempo ne è trascorso tanto, oltre 54 mesi, e di parole il Sindaco Mascia e la sua amministrazione ne hanno dette e scritte oltre ogni immaginabile considerazione circa la realizzazione del nuovo teatro nell’area di risulta ma a tutt’oggi, ad appena 5 mesi dalle prossime elezioni amministrative di concreto il governo cittadino ha posto in essere solo una proposta di deliberazione, la n. 132 del 23.09.2013, ad oggetto: “REALIZZAZIONE NUOVO TEATRO COMUNALE – COSTITUZIONE SOCIETA’ MISTA – DETERMINAZIONI”.Nonostante che, come Gruppo del Partito Democratico abbiamo sempre sostenuto la necessità che per la Città di Pescara l’amministrazione in carica si facesse carico di continuare nell’opera avviata dal precedente governo in ordine al completamento ed alla messa in funzione delle strutture culturali esistenti (Michetti, Ciro lo Aternino, Museo del Mare, eccc.), sollecitazioni rimaste inascoltate, e avviasse un dialogo sulla realizzazione del polo culturale all’interno delle aree di risulta che contemplasse la presenza della biblioteca-mediateca e del nuovo teatro, non ci siamo risparmiati nel confrontarci sulla proposta che ci è stata sottoposta.Nel lavoro di analisi ed approfondimento svolto nella competente Commissione consiliare Cultura sulla proposta di deliberazione n. 132 del 23.09.2013 non pochi sono stati i dubbi e le perplessità sorti sull’iter prospettato dall’amministrazione comunale nei consiglieri di entrambi gli schieramenti.In particolare il Gruppo del Partito Democratico ha evidenziato più elementi di criticità non già nel merito del progetto, del quale ci occuperemo ampiamente in consiglio comunale, ma la comunicata e formalizzata volontà di individuare come strumento di gestione del nuovo teatro, di una società (di capitali) con capitale misto pubblico privato.In questa società, nella sostanza, il comune conferirebbe in conto capitale il sedime necessario alla realizzazione dell’opera (cedendo il diritto di proprietà pubblica), il cui valore economico è stato stimato in €. 4.270.019,60 sulla base del valore realizzativo dell’opera ad oggi è stimato in €. 24.400.000,00 e ricevendo in cambio quote societarie per il valore corrispondente.E’ indubbio che la nascente società non potrà che essere una società di diritto privato, sottoposta alle normative vigenti, e quindi anche ai rischi imprenditoriali conseguenti alla gestione.In futuro, quindi, qualora la gestione della nuova struttura dovesse generare perdite economiche, da un lato il comune dovrà contribuire per la sua quota a ripianarle e dall’altro ci sarebbe il rischio, non solo teorico, che successivi esercizi in perdita potrebbero determinare il default della società con conseguente irrecuperabilità della proprietà del terreno.
Analoga conseguenza, nel corso degli anni, potrebbe verificarsi nel caso in cui il partner o i partner privati, ancora da individuarsi, perdessero interesse alla gestione della struttura teatrale e decidessero, con partecipazione sociale ampiamente maggioritaria, lo scioglimento e la messa in liquidazione, nel quale caso, tutto il capitale sociale, terreno compreso, sarebbe utilizzato per il pagamento dei debiti, prima della ripartizione tra i soci per la parte eccedente.Considerate le esperienze fallimentari già in atto, conseguenti a scelte avventate e non approfondite da parte della amministrazione Mascia, vedi Pescara Parcheggi, riteniamo utile che il sindaco rifletta meglio sulla scelta annunciata e valuti anche ipotesi alternative di realizzazione e gestione, ampiamente presenti nella normativa vigente, che, al contrario della strada intrapresa, non comporterebbero la perdita della proprietà del sedime ma solo la sua messa a disposizione, all’interno di un progetto più complesso, per un tempo determinato, con il rischio della gestione della struttura totalmente a carico degli eventuali soggetti interessati.Da questa evidente divergente impostazione di base sulla procedura da seguirsi riteniamo pressoché superfluo addentrarci nella disamina puntuale dei tanti rilievi evidenziati nel testo statutario predisposto dall’amministrazione che offre l’ulteriore quadro di una grossolana superficialità ed approssimazione nel documento predisposto.

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