PESCARA – L’assessore Di Pietro replica agli ambientalisti sull’abbattimento dei pini di via Regina Margherita a Pescara :
“Nel giorno di inizio di un ciclo di conferenze dedicato a Pineta e pini che offre l’occasione di conoscere meglio e meglio comprendere come tutelare il patrimonio arboreo cittadino, ci troviamo, nostro malgrado, a dover tornare per l’ennesima volta parlare del taglio dei pini pericolosi e malati di via Regina Margherita.
Ci tengo a chiarire, ancora una volta alcuni aspetti, augurandomi di riuscire a superare questa vicenda e di poter finalmente iniziare a parlare delle ripiantumazioni e del processo che porterà alla redazione del Piano Regolatore del Verde.
Vorrei mettere un punto in chiaro, una volta per tutte: se abbiamo deciso, con sofferenza, di procedere al taglio di alcuni pini lungo l’arteria, non è certo stato per un colpo di testa, né tantomeno per la insensata volontà di investire fondi in tagli e ripiantumazioni non necessarie.
Abbiamo preso questa dolorosa decisione perché avevamo in una mano una relazione firmata da uno dei massimi esperti in materia e confermata dal responsabile al Verde del Comune di Pescara e anche da un rappresentante dell’ordine degli Agronomi e nell’altra mano una sentenza del Tar che ci imponeva di procedere.
Nonostante ciò abbiamo continuato il percorso partecipativo che ha portato, con l’investimento di una somma non banale per un Comune in predissesto e a seguito di ulteriori tre sopralluoghi condivisi, al “recupero”, previe ulteriori verifiche, di sei esemplari.
Mi fa male oggi, quindi, leggere che il Comune avrebbe promosso una partecipazione di facciata, perché questi 6 pini salvati, ovvero il 30 per cento del totale da abbattere rispetto alla previsione iniziale, mi sembrano un grande risultato, possibile anche grazie ad un’assunzione di grande responsabilità da parte di chi quella relazione tecnica l’ha firmata, prendendosene le responsabilità penali.
Probabilmente ha ragione chi pensa che quei pini non sarebbero caduti per molto altro tempo ancora, ma se invece fosse successo? Lungo quella via insiste una scuola dove ogni giorno entrano ed escono 200 bambini, e dove già lo scorso anno un enorme pino è precipitato, come avremmo mai più potuto dormire la notte?
Detto ciò mi auguro che il processo partecipativo riparta in un clima di serenità e consapevolezza dei rischi connessi alla gestione degli alberi in ambienti urbani ad alta densità abitativa come accade a Pescara, e delle responsabilità amministrative che non possono essere trascurate quando si affronta un argomento che coinvolge la pubblica incolumità”.