Gli operatori del porto oltre a sollecitare le Istituzioni puntano a sensibilizzare i cittadini sugli effetti del mancato dragaggio; raccolte già mille firme
PESCARA – In un comunicato l’Associazione Armatori di Pescara torna a sollecitare le Istituzioni sul grave problema del mancato dragaggio del porto del capoluogo adriatico e sugli effetti devastanti che sta determinando sia sulle famiglie della marineria e degli operatori del porto che su tutta l’economia della città.
Uno spiraglio sembra intravedersi, ma ormai siamo abituati ad illuderci e subito dopo a disperare per le mancate operazioni di pulizia della foce del nostro fiume che lentamente ma inesorabilmente sta degradando, impatanato com’è nelle secche della burocrazia …. occorre urgentemente ossigeno per sconfiggere l’asfissia delle acque e dell’economia. Si capisce bene come ci sia molta attesa, da parte degli amatori e dei pescatori, per l’apertura delle buste relative alla gara di appalto per il dragaggio .
Le buste saranno aperte mercoledì, 28 novembre, stando alle informazioni ricevute dal presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi nel corso dell’ultimo incontro e ci auguriamo – dice Mimmo Grosso – che si proceda presto all’assegnazione ad un’impresa che abbia tutti i requisiti e nello stesso tempo sia volenterosa. Per noi – dice sempre Grosso – è indispensabile che si proceda nel più breve tempo possibile e nello stesso tempo chiediamo alle istituzioni di continuare a supportarci perché il 3 dicembre finirà il fermo pesca e noi non potremo tornare a lavorare perché il dragaggio non sarà ancora cominciato. Non ce l’abbiamo affatto con la Regione, anzi riteniamo che abbia svolto un’azione eccellente, e vogliamo chiarirlo pubblicamente, ma abbiamo bisogno di altre risposte concrete, senza creare frizioni e polemiche con gli amministratori comunali, provinciali e regionali. Il mese di dicembre è quello più ricco, dal punto di vista della pesca, ma quest’anno staremo a casa con le braccia incrociate, non per colpa nostra. E’ assolutamente indispensabile, quindi, per le nostre famiglie, ricevere aiuti e sostentamenti per arrivare al mese di febbraio, quando presumibilmente torneremo in mare. In attesa di parlare nuovamente di queste problematiche con i rappresentanti delle istituzioni – conclude Mimmo Grossi – proseguiremo la nostra azione di sensibilizzazione nel gazebo- presidio permanente, allestito sulla banchina nord del lungofiume Paolucci. Nel gazebo abbiamo già raccolto circa mille firme di cittadini solidali con la marineria e con tutti gli operatori del porto.
Aggiungiamo che chi ama Pescara deve sentirsi investito di una problematica relativa ad un suo elemento caratterizzante e vitale e può dimostrare anche solo con una firma la sua solidarietà.