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Pescara,dragaggio:ripresi i lavori

da Donatella Di Biase

PESCARA – Ieri mattina sono riprese le operazioni di dragaggio al porto canale di Pescara.Il pontone dell’impresa Nicolaj ha ripreso il largo avviando la seconda fase di escavazione dei fondali finanziata con fondi del Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche per 1milione 900mila euro. L’intervento è cominciato con i primi 7mila metri cubi già autorizzati e i fanghi verranno momentaneamente stoccati nelle vasche di accumulo . Lunedì dovrebbe ricominciare  invece  il trattamento del materiale con il ritorno a Pescara anche degli operai della ditta belga proprietaria del macchinario installato sul molo di levante per la lavorazione dei fanghi. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ,fornendo un aggiornamento della situazione determinatasi al porto canale di Pescara, ha detto :

attendiamo che la Regione Abruzzo rilasci in tempi strettissimi l’autorizzazione del Servizio Gestione Rifiuti per consentire il prelievo dei restanti 10mila metri cubi per non determinare ulteriori ritardi, mentre il prossimo 30 marzo dovrebbe essere espletata la procedura di Via anche per il materiale che verrà dragato con i 2 milioni di euro messi a disposizione della stessa Regione. Continueremo a sentirci ogni giorno con il Provveditorato, la Regione e gli stessi operatori della pesca per mantenere alta l’attenzione sulla problematica che andrà risolta tra l’altro prima dell’inizio della stagione balneare, per non compromettere le attività di un’altra categoria produttiva, ossia i concessionari del nostro litorale.

Ha sottolineato il sindaco:

la nostra amministrazione comunale  sta vivendo in una sorta di ‘stato d’allerta’ sulla vicenda dragaggio già da lunedì scorso quando, dinanzi alla mancata ripresa delle operazioni di escavazione dei fondali, annunciata dallo stesso Provveditore Interregionale alle Opere pubbliche Donato Carlea nel vertice svoltosi presso il Prefetto il 14 marzo scorso, abbiamo ripreso i contatti con tutte le Istituzioni coinvolte, per capire cosa stesse accadendo e cosa stesse di nuovo bloccando le procedure. Abbiamo chiamato la Regione Abruzzo, la Prefettura, la Direzione Marittima, lo stesso Provveditorato a Roma, e ovviamente l’impresa Nicolaj. Attraverso il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi abbiamo seguito e agevolato per quanto possibile la trasmissione delle ultime autorizzazioni che sembravano ferme negli uffici.

E i contatti sono proseguiti sino alla tarda serata di martedì: intorno alle 18, con una telefonata, l’ingegner Minenza, Rup del dragaggio, ha annunciato il proprio arrivo a Pescara nella giornata di ieri per effettuare la consegna ufficiale dei lavori all’impresa Nicolaj la quale si era aggiudicata la seconda fase dell’intervento inerente il dragaggio del porto canale, della darsena e dell’imboccatura del molo di levante, per un importo complessivo pari a 1milione 900mila euro. E intorno alle 21, sempre di martedì, è arrivato in Comune anche un fax inviato direttamente dal Provveditore Carlea anche al Prefetto D’Antuono e al Presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, con il quale si confermava che il Provveditorato era pronto a effettuare ‘la consegna dei lavori di dragaggio del porto di Pescara limitatamente ai primi 7mila metri cubi, in attesa dell’apposita autorizzazione del Servizio Gestione Rifiuti della Regione Abruzzo per i restanti 10mila metri cubi’. Alle 9.30 di ieri il Rup Minenza ha incontrato presso la sede della Direzione marittima la Nicolaj per la consegna dei lavori regolarmente avvenuta. E ieri siamo stati chiari: la Nicolaj non aveva più scuse, doveva riprendere il lavoro. La Nicolaj aveva manifestato delle difficoltà perché aveva rimandato in Belgio gli operai addetti alla movimentazione della macchina ferma sul molo di levante per il trattamento del materiale dragato, operai che, secondo quanto detto dallo stesso Nicolaj, dovrebbero tornare a Pescara entro sabato 26 marzo per essere operativi il 28 marzo.

Ma in realtà questo ulteriore ritardo, comunque inopportuno sapendo che ormai eravamo agli sgoccioli nel rilascio delle autorizzazioni , non interferisce con l’escavazione dei fondali: momentaneamente i fanghi possono essere depositati nelle vasche di accumulo e decantazione presenti sempre sul molo, in attesa che lunedì venga riaccesa la macchina per il trattamento. Abbiamo dunque chiesto la ripresa dell’intervento alla Nicolaj che, in caso contrario, si sarebbe esposta al rischio di una denuncia per interruzione di pubblico servizio. E stamane alle 7 è arrivata la telefonata tanto attesa: il pontone dell’impresa è uscito al largo e ha ricominciato il dragaggio del porto canale per i primi 7mila metri cubi di fanghi che, sino a lunedì, verranno regolarmente depositati nella vasca di accumulo.

Ovviamente non abbasseremo la guardia perché siamo in attesa dell’autorizzazione per l’escavazione degli altri 10mila metri cubi di fanghi che rientrano nella seconda tranche, e il 30 marzo dovrà arrivare la certificazione di Via anche per l’ulteriore quantità di materiale da dragare con il finanziamento della stessa Regione, per proseguire le operazioni senza soluzione di continuità. Nel frattempo siamo anche in attesa dell’esito delle nuove analisi eseguite sul materiale per capire la qualità di quei fanghi. Se i risultati non dovessero essere completamente negativi, si ridurrebbero infatti anche i costi per lo smaltimento consentendoci di incrementare la quantità di sabbia da prelevare. E nelle prossime ore anche il Commissario Goio dovrebbe ricevere il Decreto firmato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’ampliamento dei poteri straordinari che interesseranno la terza fase del dragaggio.

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