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Pescara, “Due arresti per l’incendio del Florida Cafè’”

da Redazione

PESCARA – In data 2.3.2011, intorno alle ore 02.30, personale della Questura e dei Vigili del Fuoco interveniva presso il bar-ristorante denominato “Florida Cafè”, sito in  Piazza Le Laudi, ove era scoppiato un incendio di vaste proporzioni. Al termine delle operazioni di spegnimento ad opera dei Vigili del Fuoco, si constatava come il locale fosse andato completamente distrutto. Anche altri esercizi commerciali adiacenti, aventi sede nello stesso immobile, riportavano danni strutturali.

Il consulente tecnico incaricato dalla Procura di far luce sulle cause del rogo, immediatamente evidenziava la matrice dolosa dell’incendio, rilevando peraltro come gli autori avessero utilizzato più taniche di benzina, piazzate in più punti all’interno del locale e che erano all’origine delle violente deflagrazioni riscontrate.

Proprietaria del “Florida Cafè” è la “Fioravante s.r.l.” di cui è legale rappresentante e socia di maggioranza D. F. una ragazza pescarese del 1985, fidanzata con D. M. L., nato a Popoli nel 1987 e residente a Pescara, il quale è socio minoritario e, di fatto, amministratore della “Fioravante s.r.l.”.

Ipotizzando inizialmente un tentativo di estorsione in danno dei predetti, quest’ufficio avviava, previa autorizzazione dell’ A.G., attività di intercettazione telefonica ed ambientale sul conto dei due giovani.  In realtà, già le prime risultanze inducevano gli investigatori a ritenere, contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, il coinvolgimento del D. M. nell’incendio del 2 marzo 2011.  Il quadro indiziario si andava ulteriormente chiarendo allorchè si apprendeva che il D. M. – che a dispetto della giovane età era socio ed amministratore di fatto di tre società, versando peraltro in una situazione di rilevante esposizione debitoria – aveva, a fine gennaio 2011 e quindi poco tempo prima dell’incendio, provveduto a rinegoziare in suo favore le condizioni della polizza assicurativa stipulata per tale tipo di rischio, nonostante il locale fosse già da qualche tempo chiuso. Si appurava inoltre come il D. M. fosse solito intrattenere rapporti con personaggi di dubbia rettitudine, gravati da precedenti anche per reati quali l’incendio.

Tra questi ultimi figurava S. L., nato a Trani nel 1975, domiciliato a Moscufo (PE), ingaggiato e pagato dal D. M. per il recupero dei suoi crediti, non disdegnando i due di concertare, a tal fine, l’adozione di metodi violenti e minacciosi.

Le attività tecniche avviate sul conto dello S. consentivano di registrare una conversazione con un soggetto in corso di identificazione, nel corso della quale il primo, sostanzialmente, rivelava di essere stato l’organizzatore e l’esecutore materiale, unitamente ad altri soggetti tuttora non identificati, dell’incendio del “Florida Cafè”.

Alla luce dei pregnanti elementi di prova prospettati dalla Squadra Mobile, il Sostituto Procuratore dottoressa Barbara Del Bono faceva istanza di emissione di misura cautelare nei confronti dei due soggetti ritenuti, rispettivamente, mandante ed esecutore (insieme ad altri non identificati) del rogo del 2 marzo scorso. Il G.I.P. del Tribunale, la dottoressa Maria Michela Di Fine, condividendo sostanzialmente quanto ricostruito in sede di indagine, ritenuta la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di cui all’art.110-423 c.p., disponeva l’applicazione dei provvedimenti restrittivi di seguito specificati:

•    S. L. – custodia cautelare in carcere
•    D. M. L. – arresti domiciliari

Nella mattinata odierna, è stata data esecuzione ai provvedimenti di cui sopra.

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