L’iniziativa è finalizzata a informare i cittadini sull’emergenza profughi che si sta profilando all’orizzonte anche per Pescara, ma soprattutto per raccogliere segnalazioni circa le problematiche già in atto. Infatti le prime sono arrivate, da parte degli anziani del quartiere, che hanno lamentato le preoccupazioni legate al continuo via vai di immigrati, tra l’Hotel La Cascina e il centro Caritas. E i cittadini hanno chiesto più pattuglie di Polizia, più controlli e addirittura un posto fisso delle Forze dell’Ordine per ripristinare quel senso di sicurezza che oggi comincia a mancare.Forza Italia si farà portavoce di tale istanza, perché preferisce prevenire i problemi, anziché subirli per poi vedere la rivolta al primo incidente.
“Una settimana fa abbiamo denunciato pubblicamente la situazione di forte disagio e preoccupazione che si sta sollevando a Pescara, lanciando l’ultimo avviso ai naviganti, ossia a quella sinistra che ha responsabilità di governo in Regione, Provincia e Comune, e che non sa rappresentare la voce del territorio a Roma – ha sottolineato il capogruppo Sospiri -: attualmente nella provincia di Pescara stiamo già ospitando circa 400 presunti profughi, sparsi negli asili e nelle case di riposo di Caramanico, Città Sant’Angelo, Loreto, Penne, Popoli, Alanno, Manoppello, Rosciano, Catignano e nella stessa Pescara. Parlo di ‘presunti’ profughi perché per profugo si intende chi scappa da una zona di guerra o per persecuzioni religiose. Nel nostro caso è invece già verificato che la percentuale di effettivi profughi che arrivano è solo del 10-15 per cento. Sino a oggi gli immigrati sono stati ospitati nel dormitorio della Caritas di via Alento, costruito con fondi pubblici, 2 milioni e mezzo di euro, fondi Regione Abruzzo-Governo Chiodi, in teoria per ospitare i senzatetto di Pescara, che invece oggi dormono di nuovo fuori dalla stazione centrale, ogni notte, per terra, in mezzo alla strada. Ma finora non abbiamo detto nulla, perché comunque si trattava della Caritas. Però il 17 luglio scorso è stato emesso e assegnato un nuovo bando per altre 164 persone destinati alle strutture della Asp della provincia di Pescara e negli alberghi privati, ovvero l’Hotel La Cascina di Colle San Donato, ossia una struttura privata in pieno centro urbano, in piena città, dove già ce ne sono 50. Altri immigrati erano stati assegnati all’Hotel Holiday, sulla riviera sud, di fronte alla spiaggia, su concessione affidata alla cooperativa Eta Beta di Roma, ma, siccome la struttura non ha una mensa, sembra che l’assegnazione potrebbe essere revocata. Ma questo non risolve il problema, perché la cooperativa sta comunque cercando altre strutture alberghiere sulla città. E chiaramente prima o poi troverà il privato in difficoltà cui interessa solo fare business, e che consentirà l’uso del proprio albergo, e parliamo di un business che a Pescara si aggira già sui 13milioni di euro l’anno. E per il 21 agosto è prevista la scadenza di un altro bando per dare ospitalità a presunti profughi, 400 quelli destinati in Abruzzo. Tutto questo genera un problema di sicurezza perché, come abbiamo cercato di far capire all’assessore regionale Sclocco, una buona percentuale di immigrati che arrivano noi ce li perdiamo, come ha detto la stessa Prefettura in Commissione regionale, molti si allontanano volontariamente, e chi fa richiesta di asilo politico, attende una procedura che dura due anni, in cui noi dobbiamo garantirgli ospitalità e servizi. Ora – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – è chiaro che portare gli immigrati in una struttura non dedicata, in mezzo alla città, in cui non c’è personale idoneo, non è accettabile. Forti di tale consapevolezza, dieci giorni fa abbiamo chiesto al sindaco Alessandrini di cominciare a esercitare il proprio ruolo, andare dal Prefetto e far presente che Pescara non ha la forza né gli strumenti per accogliere altri presunti profughi, annunciando che noi, per gli arrivi previsti all’Hotel La Cascina e all’Holiday, avremo la stessa reazione dei cittadini e dei consiglieri comunali di Roma, ossia impediremo loro fisicamente di scendere dal bus, impediremo che Pescara venga assediata, perché non è possibile continuare a consentire il business dei privati sugli immigrati. In più, è assurdo anche pensare di portare 90 immigrati nel quartiere San Donato–Fontanelle dove c’è già un problema sociale di microcriminalità evidente. Personalmente ho già scritto una lettera al Prefetto manifestando tali problematiche, e ho presentato un’interrogazione in Regione; i consiglieri comunali hanno scritto al sindaco Alessandrini per sollecitare un suo intervento in Commissione prefettizia, ricordando che se Alessandrini non avesse mosso un dito, come hanno invece già fatto i sindaci di Montesilvano e Penne, noi saremmo andati dinanzi all’albergo La Cascina per impedire l’arrivo dei profughi. Non vogliamo fomentare la ribellione, sino a oggi siamo stati in silenzio, abbiamo compreso, ma ora Pescara ha già dato, non consentiremo gli arrivi del bando del 17 luglio né quelli di agosto. Noi crediamo – ha proseguito il capogruppo Sospiri – che a tutto vi sia un limite e la scarsa informazione fornita desta ogni giorno nuove preoccupazioni. Oggi non abbiamo inscenato manifestazioni di protesta, ma abbiamo istituito il primo presidio, abbiamo distribuito volantini ai cittadini, per informare e per essere raggiungibili per segnalazioni e comunicazioni. Abbiamo raccolto i timori dei residenti, che si sentono abbandonati dall’amministrazione comunale, vittime incolpevoli di un’invasione di un quartiere comunque residenziale e tranquillo fino a pochi giorni fa. Ovviamente registriamo il silenzio totale del sindaco Alessandrini, che continua a far finta che il problema non esista, ma temiamo che presto dovrà risvegliarsi dal suo torpore”.
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