PESCARA – Si è svolta ieri una seduta del Consiglio comunale di Pescara dedicata all’esito dei lavori della Commissione d’indagine sul titolo di ‘Pescara Città Europea dello Sport 2012’. Tale seduta è iniziata con la lettura delle due relazioni, quella sottoscritta dai consiglieri di centro-sinistra e quella sottoscritta dai quattro consiglieri della maggioranza di governo. I consiglieri Pdl Lorenzo Sospiri e Armando Foschi hanno così commentato:
la bocciatura da parte del Consiglio comunale della relazione proposta dal centro-sinistra a conclusione dei lavori della Commissione d’indagine su ‘Città Europea dello sport 2012’ è l’esito naturale di un’inchiesta comunale nata male, inopportuna, forzata, che non ha rispettato neanche il lavoro della Magistratura, anzi, in maniera goffa e maldestra, ha tentato di sovrapporsi al lavoro degli Inquirenti, traendo da sola delle conseguenze e avanzando anche delle probabili ipotesi di reato. Una relazione, quella sottoscritta dal centro-sinistra, costellata da decine di ‘probabilmente’, ‘potrebbe’, ‘forse’, frutto di un Tribunale dell’Inquisizione, singolarmente presieduto dal consigliere comunale autore di uno degli esposti in Procura che hanno determinato l’inchiesta stessa della Magistratura, che ha anche prevaricato quelli che sono i compiti specifici di una Commissione consiliare speciale d’indagine. Era dunque inevitabile che l’intero Consiglio comunale approvasse, con 22 voti a favore, un solo voto contrario e un astenuto, la presa d’atto della relazione sottoscritta dai quattro componenti di maggioranza della Commissione d’inchiesta, ossia Di Noi, Pastore, Foschi e D’Incecco.
Ha osservato il capogruppo Foschi:
una relazione, quella del centro-destra, che ha rispettato i criteri dettati dal Regolamento del Consiglio comunale sui compiti e le prerogative delle Commissioni speciali d’indagine che, all’articolo 23, recita che tali Organismi ‘hanno facoltà di svolgere accertamenti anche sui fatti, provvedimenti e comportamenti tenuti dai componenti degli uffici comunali’ e infatti abbiamo valutato l’impiego del personale comunale nei lavori del Comitato, ‘avvenuto senza pregiudizio per le attività del Comune anche in termini economici, visto che le attività sono state svolte a titolo volontario e al di fuori dell’orario di lavoro’. Assolutamente legittimi gli atti inerenti la costituzione del Comitato Promotore e organizzatore di ‘Pescara Città Europea dello sport 2012’, approvati con delibera di giunta, esattamente com’era accaduto per la nomina del Comitato che si era occupato della candidatura di Pescara ai Giochi del Mediterraneo. Anche in quel caso infatti la delibera è stata approvata dalla giunta comunale di centro-sinistra di cui facevano parte anche gli attuali consiglieri D’Angelo e Di Pietrantonio e non dal Consiglio che, tre anni prima, l’8 ottobre 2001, ha approvato solo la proposta di candidatura della città di Pescara all’organizzazione dei Giochi. Sarebbe stato sufficiente leggere i documenti per accorgersi del macroscopico abbaglio della minoranza. Legittime anche le scelte operate nelle consulenze e nelle spese sostenute: ‘le audizioni in sede di Commissione hanno dato certezza che le decisioni riguardanti gli affidamenti e le spese da sostenere erano di esclusiva competenza del Comitato. Tutte le spese sostenute sono risultate conseguenza di deliberazioni del Comitato. E il Comitato non è il Comune di Pescara’. Inoltre per gli affidamenti, ‘le notizie raccolte dalla Commissione non sono state favorevoli a una ipotesi di ‘spezzettamento’ e le dichiarazioni rese dalle parti che si sono occupate dell’organizzazione dell’evento hanno evidenziato la autonomia funzionale dei singoli affidamenti’, anche in merito alle attività eseguite dalla dottoressa Briolini. Le attività della Commissione d’indagine hanno dunque evidenziato la legittimità di tutte le attività poste in essere dal Comune di Pescara nella qualità di membro del Comitato. Tutte le attività dell’amministrazione comunale nell’ambito di partecipazione al Comitato hanno rispettato le normative di riferimento e poste in essere dopo il parere favorevole dei competenti uffici.
E la presa d’atto della relazione del centro-destra è stata approvata con 22 voti a favore, 1 contrario e 1 astenuto, mentre la presa d’atto della relazione del centro-sinistra è stata bocciata con 9 voti a favore, 15 contrari e 1 astenuto.
Quella odierna – hanno ribadito i consiglieri Foschi e Sospiri – è stata una buffonata: era inopportuno che si istituisse una Commissione d’indagine su una questione al vaglio degli inquirenti e della locale Magistratura. Buon senso avrebbe voluto che si attendessero gli esiti del procedimento penale, com’è accaduto durante il governo di centro-sinistra sulle vicende inerenti la Green Connection o lo Huge Wineglass, o almeno che le modalità di azione della Commissione non partorissero una relazione aberrante che ha prevaricato i compiti e i ruoli della Commissione stessa. Invece la Commissione, presieduta da chi ha presentato l’esposto in Procura, si è comportata come un Tribunale dell’Inquisizione, è andata oltre, ha addirittura duplicato l’attività della Magistratura nel goffo tentativo di enucleare ipotesi di reato o ‘probabilità’ di reato, in alcuni casi sfornando certezze calunniose, come sull’ipotesi di spezzettamento degli affidamenti. La relazione del centro-sinistra è sicuramente da Procura della Repubblica, ma per valutare i profili di responsabilità a carico di chi l’ha redatta e sottoscritta, oltre che per valutare le inesattezze e le non verità in essa contenute. Evidentemente – ha concluso Sospiri – i vari ‘probabilmente’ contenuti nella relazione del centro-sinistra sono un contagio dei balbettii dell’Italia dei Valori dopo la trasmissione Report.
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