PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha reso noto che nel capoluogo adriatico non ci sono pericoli derivanti dalle attività di vendita di giochi e fuochi pirotecnici. E’ questo l’esito dei controlli a tappeto effettuati, su disposizione del sindaco stesso, dal maggiore Matteo Silvestris della Polizia municipale, responsabile del Nucleo Commercio, all’interno delle quattro attività esistenti sul nostro territorio, controlli richiesti e disposti lo scorso 28 luglio, all’indomani della tragedia inerente l’esplosione della fabbrica di giochi pirici della famiglia Di Giacomo a Villa Cipressi.Tale tragedia ha sconvolto non solo la comunità di Città Sant’Angelo, ma l’intera regione dove il nome della famiglia Di Giacomo era ovunque legata agli avvenimenti più noti e importanti del territorio. Quell’incidente, che è purtroppo accaduto in una fabbrica che le stesse Forze di Polizia definiscono seria e dove si lavorava adottando ogni genere di precauzione, ha imposto di serrare le fila nella nostra città effettuando verifiche suppletive rispetto a quelle già di routine.
Ha ricordato il sindaco:
il dramma di Città Sant’Angelo ci impone di intensificare ulteriormente le verifiche in città: i fuochi pirotecnici sono senza dubbio un arricchimento per ogni genere di celebrazione, ma impongono attenzione e massimo rispetto delle norme di sicurezza, esattamente come avveniva nell’azienda dei fratelli Di Giacomo, dove pure persone esperte non sono riuscite a sfuggire a un destino crudele. All’indomani della tragedia, ho deciso di disporre un’ondata di controlli straordinari su tutti i negozi e piccole aziende dove soprattutto si commercializzano i fuochi pirotecnici che comunque vanno maneggiati con cura, vanno custoditi in luoghi freschi e asciutti, specie nel periodo estivo, e isolati rispetto ad altri materiali infiammabili. I controlli, affidati al maggiore Silvestris del Nucleo Commercio della Polizia municipale, hanno interessato tutte le attività del genere, partendo dai negozi che si trovano in locali al pianterreno di condomini dove l’attenzione dovrà essere massima perchè va evidentemente tutelata la sicurezza dei cittadini che vivono, abitano e dormono in quei palazzi. Ma la nostra preoccupazione non si è limitata alla legalità o comunque alla vendita di materiali con bollino certificato della Comunità Europea, ma hanno puntato anche sul dove e come vengono conservati tali materiali tra gli scaffali. E la sicurezza è garantita se si rispettano le regole e le norme. I controlli sono partiti con un censimento delle attività oggi esistenti, pensando peraltro che alcune hanno un’apertura stagionale, ossia sono particolarmente operative in inverno, per la vendita dei botti di Capodanno, e in primavera, in vista delle celebrazioni nei paesi, parrocchiali o di quartiere. In ciascuna attività è stato disposto anche il controllo nei magazzini proprio per verificare le condizioni di custodia del materiale. Credo che tale azione di accertamento, una vera e propria campagna per la sicurezza, possa essere lo strumento migliore per onorare la memoria dei Fratelli Di Giacomo, che avevano fatto del rispetto delle normative il proprio comandamento di vita tanto da essere una delle migliori aziende sul territorio nazionale. E l’esito di tali verifiche, come da relazione sottoscritta dal maggiore Silvestris, è stato rassicurante perché ci ha permesso di accertare che le quattro attività che commercializzano tali giochi pirici, rispettano le normative in termini di prodotti autorizzati e della loro custodia e conservazione, scongiurando ogni genere di pericolo.
“I prodotti pirotecnici – si legge nella relazione – si dividono in ‘non classificati’, che non sono classificati tra i prodotti esplodenti, quindi non pericolosi, e sono di libera vendita; per i prodotti ‘classificati di Va categoria’ è autorizzata la vendita solo ai maggiori di 18 anni e per la detenzione è necessaria la licenza di pubblica sicurezza; infine per i prodotti ‘classificati di IVa categoria’ è obbligatoria la licenza di pubblica sicurezza sia per la vendita che per la detenzione e il trasporto è libero fino a un quantitativo massimo di 25 chili lordi. La legge impone che su ogni articolo pirico sia scritto il nome del fabbricante italiano o dell’importatore se si tratta di merce estera”. Complessivamente sono quattro le attività che a Pescara hanno la licenza per l’esercizio dell’attività di detenzione e vendita di materiale esplosivo di IV e V categoria, negozi situati in via Conte di Ruvo, piazza Unione, via Stradonetto e via Nazionale Adriatica nord.“Solo tre – si legge ancora nella relazione del maggiore Silvestris – sono titolari di licenza per la vendita di prodotti contenenti polvere da sparo, ma da accertamenti effettuati personalmente è emerso che nessuno dei tre produce o commercializza materiale esplosivo di IV e V categoria, ma solo cartucce da caccia e sportive. Inoltre va evidenziato che anche l’attività di via Nazionale Adriatica nord, effettua la vendita di prodotti non classificati, di libera vendita, e quelli di IV e V categoria limitatamente al periodo natalizio e di fine anno; attualmente nel deposito superblindato (una commissione tecnica nominata dal Prefetto determina le condizioni dei locali destinati al deposito di materie esplodenti) e specifico per la conservazione, situato nel retro del negozio, vi è custodita una parte residuale di giochi pirici di V categoria, meno pericolosi. Quindi si ritiene che allo stato attuale non dovrebbero sussistere pericoli per l’incolumità e la sicurezza pubblica derivanti dal deposito e dalla commercializzazione dei prodotti pirici”.
“L’esito dei controlli – ha sottolineato ancora il sindaco Albore Mascia – ci aiuterà a riportare un po’ di serenità nella cittadinanza profondamente turbata dall’incidente tragico di Città Sant’Angelo e soprattutto tranquillizza anche la pubblica amministrazione e chi è preposto ai controlli.