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Pescara, ex Cofa: saltato l’accordo di programma

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Il sindaco Albore Mascia e la maggioranza di Centro destra al Comune di Pescara criticano l’ostruzionismo dell’opposizione

PESCARA – Si è svolta ieri  a Pescara una Conferenza stampa convocata per chiarire i motivi della mancata ratifica in Consiglio comunale   della delibera   dell’accordo di programma sull’ex Cofa.  Presenti il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia  e la  maggioranza di Governo di centro-destra. Il primo cittadino  invierà una relazione al Presidente della Regione Abruzzo Chiodi, al Presidente della Provincia di Pescara Testa e al Presidente della Camera di Commercio per renderli formalmente edotti su quanto accaduto in Consiglio comunale con la speranza  di riuscire ad avere a brevissimo un incontro per valutare e verificare cosa fare per non gettare la spugna, perché su quella fetta di città si gioca lo sviluppo di Pescara. E’ stata criticata la politica del ‘tanto peggio tanto meglio’   così come  l’ ostruzionismo usato strumentalmente dall’opposizione .

Ha sottolineato il sindaco Albore Mascia:

parliamo di una procedura storica per la città per la soluzione di una vicenda che con le aree di risulta attende da anni un giro di vite e sulla quale hanno fallito tutte le amministrazioni precedenti. Già un anno fa, su impulso del Presidente della Commissione Ambiente Nico Lerri, siamo riusciti a far smantellare le coperture di eternit dei capannoni, per poi affrontare la questione fondamentale, ossia la soluzione del degrado dell’ex Cofa, che necessitava di una riqualificazione, e l’opportunità di cogliere un’opportunità di rilancio dell’economia locale. La nostra amministrazione in questi anni non si è mai segnalata per aver sottoscritto accordi di programma con i privati, molti di quelli sottoscritti in passato sono stati sottoposti al vaglio della magistratura, altri sono stati revocati perché lo stile e il taglio della nostra amministrazione è stato quello di privilegiare gli aspetti di natura pubblica e su tale linea abbiamo sottoscritto quella che è la madre di tutti gli accordi di programma che vede la partecipazione esclusivamente di Enti pubblici, ossia Comune, Provincia, Regione e Camera di Commercio, abbiamo lavorato per un anno per definire l’iter e abbiamo promosso un accordo che si muove nell’alveo del Piano regolatore e del Pp2 regolamentando i subambiti, garantendo massima collaborazione a tutte le forze politiche. Ma purtroppo oggi sulla città vige un atteggiamento, in realtà superato, della vecchia politica, quella del ‘tanto peggio tanto meglio’ del Partito Comunista anni ’60-’70, un atteggiamento oggi sposato dal Pd e da Rifondazione Comunista, che, peraltro, dal 2008 non è più in Parlamento, nelle politiche del 2013 Rifondazione non aveva neanche il proprio simbolo nella lista Ingroia, e quell’atteggiamento corrisponde alla politica nichilista che deve cancellare tutto, e che non è ascoltata dagli italiani e dagli abruzzesi. E’ andato in onda in Consiglio comunale – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – un atteggiamento ostruzionistico inaccettabile: governo la città dal 2009 e credo che quello che dovrebbe essere un’accezione, l’ostruzionismo, magari applicato in occasioni particolari come durante l’esame del bilancio, per il Pd e per tutta l’opposizione è diventata la regola, ed è un sistema, una tecnica per distruggere qualunque iniziativa attuata da un sindaco legittimamente eletto con il 54,5 per cento delle preferenze, espressione di 40mila voti. La maggioranza è stata impeccabile nel difendere il provvedimento, e la ringrazio, mentre siamo bloccati da una minoranza che non ha la maturità né per governare la città né per fare l’opposizione, e questo è gravissimo in un momento storico in cui si deve costruire e operare per rilanciare la città. Una opposizione che ha strumentalizzato persino uno strumento di democrazia inserito nel Regolamento comunale, come la pregiudiziale, usata come mezzo per impedire la discussione sulla delibera. In questi giorni in aula ho sentito cose aberranti, ad esempio che la maggioranza ha l’obbligo di condividere tutte le delibere, rovesciando completamente i ruoli istituzionali, che attribuiscono alla maggioranza di governo il compito di fare delle scelte, portare avanti dei percorsi e sottoporli al Consiglio comunale. Qui non parliamo di governi tecnici. Ovviamente noi andiamo avanti, abbiamo altri provvedimenti strategici per la città e sarà poi il territorio a dover decidere chi governa e chi vuole bene a Pescara e chi invece non è maturo. La verità è che ieri abbiamo introdotto un pericoloso precedente, perché d’ora in avanti con il ricorso alla pregiudiziale sarà possibile bloccare anche la convalida degli eletti alla fine di ogni elezione: pensiamo che in tre giorni l’assessore Antonelli non è riuscito neanche a illustrare la delibera e a questo punto ci rivolgeremo anche al Prefetto per chiedere di attuare qualche iniziativa per rimuovere quella dittatura della minoranza in cui oggi viviamo, un vero regime dell’opposizione”.

“Con la senatrice Chiavaroli – ha detto il consigliere Sospiri – abbiamo lavorato molto in Regione per giungere alla dimissione di immobili pubblici inutili per finanziare opere pubbliche, e quei 13 milioni di euro ricavati dall’accordo di programma avrebbero finanziato una quota dei fondi Fas di 150milioni di euro. Ieri sono scaduti i termini per la ratifica dell’accordo di programma, ma ora dobbiamo riportare l’accordo in aula se ci sono le condizioni. Ieri le opposizioni si sono frantumate, basti pensare che anche il segretario provinciale del Pd ha detto al suo gruppo che occorreva andare avanti trovando la mediazione sull’accordo di programma. Ora invito formalmente l’esecutivo comunale a continuare la battaglia, a riportare il dibattito all’attenzione della Regione Abruzzo e della Camera di Commercio, chiedo loro di armarsi di pazienza e di non rinunciare alla battaglia perché al di là della nostra personale indignazione, qui è la città ad aver perso. Per questo dobbiamo continuare la battaglia, perché l’interesse della città è preminente. Quindi chiedo al sindaco di proporre un nuovo confronto con la Regione e riproporre la ratifica dell’accordo di programma in aula. Nei giorni scorsi pensavamo che ci sarebbe stato un dibattito, ora è evidente che la Presidenza del Consiglio non potrà più concedersi a tale stile ostruzionistico: se non riesce a districarsi sulla vicenda della pregiudiziale, la sottoponesse al voto dell’aula e, se si vuole giocare con il Regolamento, io ho già pronta la pregiudiziale delle pregiudiziali che, d’ora in avanti, le bloccherà tutte, risponderemo con tutte le armi che la democrazia ci mette a disposizione. Non è possibile pensare di lasciare l’ex Cofa nello schifo in cui versa oggi e non è possibile che la Regione perda 13milioni di euro, la battaglia non va abbandonata perché Pescara è più importante di qualunque altra cosa”.

“Rimetterò subito una relazione ai nostri partner nell’accordo di programma – ha ribadito il sindaco Albore Mascia – per renderli formalmente edotti su quanto accaduto in aula e per chiedere un incontro teso a valutare e verificare cosa fare per non gettare la spugna. La nostra amministrazione non si è occupata in questi mesi solo dell’ex Cofa, ma anche del Teatro, delle aree di risulta, del Parco Nord, ed evidentemente ci sono persone a cui non piace che il governo cittadino abbia lavorato”.

“Ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza che mai prima d’ora sono stati tanto compatti, segno che nell’ex Cofa c’è il cuore di Pescara – ha detto l’assessore Marcello Antonelli -. Oggi ci muoveremo su due fronti: dovremo scrivere agli Enti per tentare di risottoscrivere l’accordo di programma e poi scriverò al Dirigente del Settore Gestione del Territorio per invitarlo a verificare se esistono le condizioni perché si proceda all’annullamento, in autotutela, del permesso a costruire rilasciato alla società PescaraPorto per metterci nelle condizioni di andare avanti con il Piano Particolareggiato 2, ricordando che entro il mese porteremo in giunta il Pp7 e che tra 15 giorni arriveremo anche con le delibere del Parco Nord, delle aree di risulta, del programma complesso del lungofiume e del Decreto Sviluppo, ed è questa la nostra sfida alle opposizioni. Consiglieri di minoranza che poi dovranno anche spiegarci perché, a loro giudizio, la Camera di Commercio, che è un Ente pubblico, avrebbe dovuto rinunciare alle premialità della legge regionale consentite ai privati”.

Sospiri e Antonelli hanno poi ripercorso di nuovo gli aspetti di legittimità dell’accordo rispetto ai 7 punti chiesti dal Pd: “La loro è una presa in giro nei confronti della città che ieri ha sborsato migliaia di euro per una seduta consiliare-farsa”.

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