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Pescara, Expo delle Professioni: l’esito

da Redazione

Si Expoprofessioni_14è conclusa positivamente la prima edizione: due giorni di dibattiti, confronti, proposte, tanti partecipanti. Presentato un Manifesto per un dialogo serrato con le istituzioni

PESCARA  – I professionisti sono pronti a fare la loro parte per lo sviluppo territoriale di Pescara e provincia. E le istituzioni si dicono pronte a raccogliere questa mano tesa che arriva da chi produce una fetta non secondaria di pil territoriale. Sono stati due giorni intensi di dibattito, confronto e proposte quelli che si sono svolti il 5  e il 6 giugno a Pescara in occasione di Pescara Professional Expo, il primo Expo delle Professioni sul tema “Professioni, sviluppo, territorio”, promosso dalla Consulta delle Professioni della Camera di Commercio di Pescara presieduta da Laura Antosa.

Expoprofessioni_3Architetti, commercialisti, tributaristi, ingegneri, geometri, avvocati, medici, veterinari, agronomi: tantissimi liberi professionisti del territorio hanno partecipato ad un evento unico nel suo genere che, visto il successo, si ripeterà sicuramente nel tempo perché, come ha sottolineato Lauro Antosa, ” abbiamo voluto delineare un percorso nuovo, che mira a realizzare una vera e propria rete tra gli ordini e le associazioni professionali, per contare davvero nel dialogo imprescindibile con le istituzioni, ancora troppo frammentario e sporadico”.

Nel corso della prima sessione di venerdì , presieduta da Laura Antosa anche in veste di presidente dell’Ordine degli Architetti di Pescara, al porto turistico rappresentanti dei consigli nazionali dei vari ordini hanno discusso della qualità delle prestazioni e della tutela degli utenti, rimarcando punti di forza e di debolezza della riforma degli ordini, che ha evitato la loro cancellazione. A seguire, si è discusso dell’imprescindibile necessità di internazionalizzare le professioni, guardando a modelli esteri come opportunità da cogliere in questo momento di crisi. Nella sessione pomeridiana, presieduta da Domenico Di Michele, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Pescara, riflettori accesi su finanziamenti, fondi strutturali europei e di società tra professionisti, come possibilità di crescita per chi vuole concepirsi al passo con i tempi, senza svendere la propria conoscenza e competenza, in un’ottica di incremento della competitività.

Expoprofessioni_11La giornata di sabato, coordinata da Donato Di Campli, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Pescara, si è tenuta nell’aula Alessandrini del Tribunale di Pescara, ed è stata utile a far emergere l’esistenza della legge regionale istitutiva della Consulta delle Professioni, auspicando la piena attuazione, e a presentare il Manifesto delle Professioni Intellettuali deliberato dalla Consulta della Camera di Commercio di Pescara che, in sei punti, prospetta il lavoro di sinergia e rete per un confronto costruttivo con le istituzioni territoriali: riconoscimento del valore delle Professioni Intellettuali nelle politiche sociali ed economiche, pari rappresentanza ai tavoli istituzionali dei professionisti intellettuali, tutela del lavoro professionale, pieno accesso ai fondi, pari tutela per i dipendenti dei professionisti, misure di sostegno ai liberi professionisti e agli studi professionali. Hanno partecipato a questa sessione Marco Alessandrini, sindaco di Pescara, Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara, e Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo. È stato proprio il governatore, cui è stato consegnato il Manifesto, a concludere i lavori dicendo che “so quanto pesano nel pil le professioni liberali. A Pescara, sono la principale infrastruttura economica. Per questo sono certo che Il 51 per cento delle soluzioni ai problemi dell’Abruzzo coincide con quello che può essere messo in campo da voi. La prima occasione buona riguarda i fondi strutturali europei, che nei prossimi sei anni ammontano a 1 miliardo e 724 milioni. Fino ad oggi si è oziato per sette anni e poi nell’ultimo mese si è provato a spendere, affidandosi a rumoreggianti agenzie. Dobbiamo cambiare passo, e vi propongo un patto. L’Abruzzo deve svelare le sue idee a cui tiene, e siccome i professionisti sono “di più” delle imprese, e hanno più motivazioni rispetto a lavoratori dipendenti, mi aspetto di essere bombardato da vostre idee che durino, e che generino futuro. Aiutate la Regione a fare in modo che non si sbagli indirizzo, che non si diano i soldi al morti. L’Abruzzo non si salva se non assume come suo il vostro manifesto. Anche per questo, vorrei concepire una norma che vi aiuti nei momenti di crisi”.

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