“Innanzitutto – ha detto l’assessore Filippello – facciamo qualche chiarimento sulla mini-Imu visto che nelle ultime settimane abbiamo ricevuto decine di telefonate da parte degli utenti preoccupati. Ovvero diciamo subito che i contribuenti di Pescara non devono pagare la mini-Imu e questo perché la nostra amministrazione comunale ha deliberato a fine novembre l’aliquota del 4 per mille sull’abitazione principale. La legge dice infatti che tutti i Comuni che hanno deliberato un’aliquota sull’abitazione principale superiore al 4 per mille devono pagare la differenza tra l’aliquota deliberata e l’aliquota standard, differenza che ovviamente pagano i cittadini, e questa problematica riguarderà ben 2.400 Comuni italiani, tra cui molti abruzzesi, dove le amministrazioni locali dovranno pretendere dai cittadini la differenza. Dunque a gennaio 2014 i pescaresi non devono pagare alcuna tassa, e questa è un’ottima notizia per i nostri contribuenti che come sempre hanno adempiuto al pagamento dell’imposta municipale sugli immobili. Coloro che invece non hanno pagato, e parliamo di circa mille utenti, hanno ancora la possibilità di versare l’Imu entro un anno dalla scadenza ordinaria pagando una minima sanzione: chi pagherà entro giovedì prossimo, 16 gennaio, pagherà l’importo dovuto con la sanzione del 3 per cento; chi pagherà tra il 17 gennaio e il 16 dicembre 2014 pagherà una sanzione del 3,75 per cento, oltre agli interessi pari all’1 per cento su base annuale; chi supererà la data del 16 dicembre, si vedrà invece applicare una sanzione pari al 30 per cento dell’importo dovuto. Infine l’Ufficio ha già definito il quadro degli incassi Imu 2013, dimostrando che il 99 per cento dei pescaresi ha regolarmente versato l’aliquota dovuta”.
“In fase di redazione di bilancio – ha detto l’ingegner Scorrano – avevamo previsto un incasso pari a 55milioni e mezzo di euro e quest’anno tra sospensioni, revisioni, annullamenti di imposte e ripristini è stato davvero complesso fare previsioni. Al 6 gennaio 2014 abbiamo però registrato 10milioni 54mila 183,44 euro di incassi Imu sull’abitazione principale trasferiti dallo Stato a fronte dell’abolizione dell’imposta; 31milioni 484mila 334,78 euro versati dai contribuenti, per un totale di proventi Imu pari a 41milioni 538mila 518,22 euro. Poi Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che a oggi non è ancora stato pubblicato, ha imposto una decurtazione pari a 13milioni 842mila 296,42 euro quale compartecipazione al fondo di solidarietà; dunque complessivamente gli incassi Imu ammontano a 55milioni 380mila 814,64 euro. Quindi restano da incassare 120mila euro circa, senza però tener conto delle somme rendicontate nell’ultima settimana”.
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