PESCARA – L’assessore alla Riqualificazione urbana Berardino Fiorilli e il Dirigente del Servizio lavori pubblici Fabrizio Trisi ieri replicando alle accuse del Pd in merito al progetto di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele hanno detto:
un refuso è un refuso e tale resta, dunque non rappresenta un mistero, né un ‘giallo’, né tantomeno un esempio di ‘leggerezza e superficialità tecnico-amministrativa’ di una struttura comunale composta da professionisti, che stanno lavorando con l’attuale amministrazione per lo sviluppo della città e che meriterebbero maggior rispetto da parte di chi invece lavora e s’impegna ogni giorno solo per fermare lo sviluppo e il rilancio economico di Pescara. La delibera sulla riqualificazione, e non la semplicistica pedonalizzazione, di corso Vittorio Emanuele, approvata dalla giunta, è corretta. E oggi la città è stanca di una minoranza che trascorre il proprio tempo alla disperata ricerca di passi falsi da parte di chi governa la città, piuttosto che collaborare alla crescita del territorio, una minoranza priva di proposte e di idee.
Ha ribadito Fiorilli:
a giorni scenderemo in piazza e porteremo in ogni negozio e in ogni casa i rendering del progetto di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele, raccontando e illustrando a ogni singolo cittadino interessato cosa prevede quel progetto ambizioso e straordinario, che mira a incrementare la sostenibilità e la qualità della vita della città intera. E, sebbene il Pd tenti strumentalmente di ridurre l’intero progetto allo spauracchio di una mera pedonalizzazione, sollevando i timori e le paure di chi, inevitabilmente, in tempi di congiuntura economica negativa, vede con occhio dubbioso ogni novità, una volta visionate le carte e compresa la dinamica dell’intero intervento, sarà chiaro a tutti che quell’opera può essere l’unico strumento attuale per restituire slancio all’economia di quella che una volta era la strada commerciale per eccellenza di Pescara e che dovrà tornare a svolgere quel ruolo centrale. Chi cercherà di fermare tale sviluppo, mandando all’aria l’ennesima occasione per il nostro territorio, ne risponderà non all’amministrazione comunale, ma alla città stessa. Oggi sono stufo di ascoltare le sciocchezze e le inesattezze di chi cerca di fuorviare e mischiare carte e progetti, dandone una lettura errata. E da un Partito democratico che sa solo dire ‘no’, mi attenderei piuttosto una proposta alternativa valida: aspetto che il Pd rispolveri dal passato la propria visione dello sviluppo di corso Vittorio Emanuele o delle aree di risulta, una visione che potremmo mettere a confronto con quella odierna della maggioranza di governo e poi lasciare decidere ai cittadini. Ma di questo avremo modo di parlare e dibattere a lungo.
In merito poi alle presunte ‘leggerezze’ che il Pd avrebbe riscontrato nelle carte del progetto è evidente – ha precisato l’architetto Trisi – che si tratta di un semplice refuso che non invalida il progetto, visto che le Tavole allegate alla delibera approvata dalla giunta sono corrette.