PESCARA – Si è svolta ieri la conferenza stampa convocata per presentare il bozzetto vincitore del Concorso di idee , lanciato nei mesi scorsi dal Comune di Pescara per individuare la statua da installare nel cuore della Fontana Le Najadi, in corso di realizzazione nella nuova piazza Le Najadi, sulla riviera nord. Presenti il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, l’assessore alla Riqualificazione urbana Berardino Fiorilli, e gli architetti Fabrizio Trisi e Michele Lepore, membri della Commissione, oltre che gli artisti giunti ai primi posti.Una Commissione di esperti ha selezionato l’opera giudicata più idonea:una ninfa in bronzo, che risorge dall’acqua e che si proietta verso il cielo, realizzata da un artista di Lecce, Alessandro Mangia. I bozzetti classificatisi ai primi posti, comunque verranno tenuti in considerazione per le prossime opere che saranno realizzate in città.
“Ormai – ha detto il sindaco Albore Mascia – stanno per giungere a conclusione i lavori di riqualificazione completa del litorale nord, nel tratto compreso tra piazza Raffaele Paolucci e sino al confine con Montesilvano. In particolare l’ultima tranche di opere sta interessando il tratto della riviera compreso tra lo stabilimento balneare Baya Papaya e Montesilvano, diviso in due lotti affidati con due diversi appalti partiti contemporaneamente. E sempre in tale ambito sono stati avviati anche i lavori per la realizzazione della nuova piazza Le Najadi, dinanzi all’omonimo stabilimento, uno slargo che sino a oggi, al pari della vecchia piazza Paolucci, era utilizzato solo per il parcheggio caotico delle auto o per consentire alle vetture e agli autobus di fare manovra. Noi abbiamo deciso di dare dignità e decoro a quella che, al pari di piazza Paolucci, diventerà invece un punto di aggregazione, di incontro, di socializzazione, ma soprattutto un punto piacevole in cui sostare, passeggiare, chiacchierare o mangiare un gelato, rispettando la linea scelta nelle altre piazze realizzate sulla riviera nord, ossia creando una nuova opera d’arte per la città. L’amministrazione comunale sta già realizzando l’impianto elettrico e idrico: nelle scorse settimane è stato effettuato lo scavo di diversi metri a terra, e sarà il Comune a costruire materialmente la fontana, con una serie di zampilli circolari alti oltre 2 metri, che si alzeranno direttamente da terra, sullo stile di piazza Le Laudi. All’interno della fontana abbiamo però previsto l’installazione di un’opera d’arte per la cui ideazione e realizzazione abbiamo voluto far partecipare i giovani artisti. A tal fine – ha ripercorso il sindaco Albore Mascia -, lo scorso aprile, abbiamo indetto e pubblicato il Bando per un vero e proprio Concorso di idee. Ai potenziali candidati abbiamo chiesto di proporre la realizzazione di una scultura a tutto tondo in bronzo, la cui base dovrà essere contenuta in un cerchio del diametro massimo di 140 centimetri, e di altezza, dalla testa ai piedi, di 2metri e 20 centimetri, liberamente ispirata a una o più Najadi cui è dedicata la fontana. La scultura dovrà poggiare ed essere ancorata su un basamento esistente corredato da una chiusura in travertino o materiale simile di dimensione adeguate, collocato a spese dell’artista vincitore. Alla realizzazione dell’opera d’arte e del relativo basamento è destinata la somma di 41mila 800 euro, di cui 38mila euro comprensivi dei costi della manodopera, all’acquisto del materiale di supporto, trasporto e quant’altro necessario per la realizzazione dell’opera d’arte, la sua installazione e ancoraggio. Il concorso era aperto alla partecipazione degli artisti singolarmente o in gruppo e i concorrenti hanno dovuto presentare un bozzetto tridimensionale utile a far comprendere in modo chiaro come sarebbe stata l’opera finita. I termini per la partecipazione si sono chiusi lo scorso 7 maggio e subito dopo si è insediata la Commissione chiamata a valutare la qualità, l’originalità artistica proposta, la coerenza e la compatibilità degli spazi a disposizione. La Commissione era composta dagli architetti Fabrizio Trisi, Dirigente del Settore Lavori pubblici; Michele Lepore, componente esterno in qualità di esperto; Patrizia Luciana Tomassetti, componente esperto delegato dal Sovrintendente per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e storici dell’Abruzzo; l’ingegner Simona D’Intino, componente esterno esperto e progettista dei lavori della riviera nord; l’architetto Enrico Iacomini, componente esperto interno; e infine l’ingegner Pietro Grosso, con le funzioni di segretario verbalizzante, quindi senza diritto di voto. Quindici i bozzetti pervenuti e ci ha colpito la provenienza delle opere: solo 8 quelle provenienti dall’Abruzzo, di cui solo 2 da Pescara; le altre 7 proposte sono arrivate da fuori regione, da Lecce, Belluno, Torino, Firenze, Asti, dunque a testimoniare l’attenzione verso quanto accade a Pescara sotto il profilo artistico e della riqualificazione urbana, proprio perché Pescara è oggi, dopo Milano con l’Expò, e dopo L’Aquila, per ovvie ragioni legate alla ricostruzione, la principale stazione appaltante d’Italia. Dopo un’attenta valutazione, la scelta del bozzetto della nuova fontana de Le Naiadi, è caduta sulla proposta inviata da Alessandro Mangia, di Lecce”.
E il sindaco Albore Mascia ha consegnato una targa e una pergamena all’artista. Al secondo posto si è classificato il bozzetto inviato da Tonino Santeusanio di Crecchio, allievo di Andrea Cascella; al terzo posto, ex equo, due bozzetti, quello di Alessandra De Sanctis, di Picciano (targa ritirata da un cugino), e al pari anche l’opera di Franco Murer, di Belluno. Infine, la Commissione ha ritenuto di assegnare anche due menzioni speciali: la prima ad Avetisyan Vigen, di Firenze; la seconda invece è andata a Marco Mazzei e alla sorella Maria Mazzei, “un artista, Marco – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia -, notissimo nel mondo, uno dei nostri orgogli nazionali al quale va il nostro ringraziamento per aver partecipato e per averci onorato della sua opera”.
“Per la realizzazione della statua – ha detto Alessandro Mangia -, che doveva rappresentare una figura mitologica, mi sono ispirato all’acqua e alla verticalità dell’opera; dovevo unire i due elementi, dunque il movimento e la vibrazione dell’acqua che zampilla, e la forma plastica, realizzando un’opera classica classicistica. E penso di aver dato l’immagine dell’acqua che danza e delle sue vibrazioni”.
“Faccio lo scultore da quando sono nato – ha detto Tonino Santeusanio, secondo classificato – e pensando alle Najadi ho pensato all’innocenza di una ragazza pura, una ragazza che si protegge dall’acqua e in questo modo protegge la sua stessa innocenza”.