“Ormai – ha detto il sindaco Albore Mascia – stanno per giungere a conclusione i lavori di riqualificazione completa del litorale nord, nel tratto compreso tra piazza Raffaele Paolucci e sino al confine con Montesilvano. In particolare l’ultima tranche di opere sta interessando il tratto della riviera compreso tra lo stabilimento balneare Baya Papaya e Montesilvano, diviso in due lotti affidati con due diversi appalti partiti contemporaneamente. E sempre in tale ambito sono stati avviati anche i lavori per la realizzazione della nuova piazza Le Najadi, dinanzi all’omonimo stabilimento, uno slargo che sino a oggi, al pari della vecchia piazza Paolucci, era utilizzato solo per il parcheggio caotico delle auto o per consentire alle vetture e agli autobus di fare manovra. Noi abbiamo deciso di dare dignità e decoro a quella che, al pari di piazza Paolucci, diventerà invece un punto di aggregazione, di incontro, di socializzazione, ma soprattutto un punto piacevole in cui sostare, passeggiare, chiacchierare o mangiare un gelato, rispettando la linea scelta nelle altre piazze realizzate sulla riviera nord, ossia creando una nuova opera d’arte per la città. L’amministrazione comunale sta già realizzando l’impianto elettrico e idrico: nelle scorse settimane è stato effettuato lo scavo di diversi metri a terra, e sarà il Comune a costruire materialmente la fontana, con una serie di zampilli circolari alti oltre 2 metri, che si alzeranno direttamente da terra, sullo stile di piazza Le Laudi. All’interno della fontana abbiamo però previsto l’installazione di un’opera d’arte per la cui ideazione e realizzazione abbiamo voluto far partecipare i giovani artisti. A tal fine – ha ripercorso il sindaco Albore Mascia -, lo scorso aprile, abbiamo indetto e pubblicato il Bando per un vero e proprio Concorso di idee. Ai potenziali candidati abbiamo chiesto di proporre la realizzazione di una scultura a tutto tondo in bronzo, la cui base dovrà essere contenuta in un cerchio del diametro massimo di 140 centimetri, e di altezza, dalla testa ai piedi, di 2metri e 20 centimetri, liberamente ispirata a una o più Najadi cui è dedicata la fontana. La scultura dovrà poggiare ed essere ancorata su un basamento esistente corredato da una chiusura in travertino o materiale simile di dimensione adeguate, collocato a spese dell’artista vincitore. Alla realizzazione dell’opera d’arte e del relativo basamento è destinata la somma di 41mila 800 euro, di cui 38mila euro comprensivi dei costi della manodopera, all’acquisto del materiale di supporto, trasporto e quant’altro necessario per la realizzazione dell’opera d’arte, la sua installazione e ancoraggio. Il concorso era aperto alla partecipazione degli artisti singolarmente o in gruppo e i concorrenti hanno dovuto presentare un bozzetto tridimensionale utile a far comprendere in modo chiaro come sarebbe stata l’opera finita. I termini per la partecipazione si sono chiusi lo scorso 7 maggio e subito dopo si è insediata la Commissione chiamata a valutare la qualità, l’originalità artistica proposta, la coerenza e la compatibilità degli spazi a disposizione. La Commissione era composta dagli architetti Fabrizio Trisi, Dirigente del Settore Lavori pubblici; Michele Lepore, componente esterno in qualità di esperto; Patrizia Luciana Tomassetti, componente esperto delegato dal Sovrintendente per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e storici dell’Abruzzo; l’ingegner Simona D’Intino, componente esterno esperto e progettista dei lavori della riviera nord; l’architetto Enrico Iacomini, componente esperto interno; e infine l’ingegner Pietro Grosso, con le funzioni di segretario verbalizzante, quindi senza diritto di voto. Quindici i bozzetti pervenuti e ci ha colpito la provenienza delle opere: solo 8 quelle provenienti dall’Abruzzo, di cui solo 2 da Pescara; le altre 7 proposte sono arrivate da fuori regione, da Lecce, Belluno, Torino, Firenze, Asti, dunque a testimoniare l’attenzione verso quanto accade a Pescara sotto il profilo artistico e della riqualificazione urbana, proprio perché Pescara è oggi, dopo Milano con l’Expò, e dopo L’Aquila, per ovvie ragioni legate alla ricostruzione, la principale stazione appaltante d’Italia. Dopo un’attenta valutazione, la scelta del bozzetto della nuova fontana de Le Naiadi, è caduta sulla proposta inviata da Alessandro Mangia, di Lecce”.
E il sindaco Albore Mascia ha consegnato una targa e una pergamena all’artista. Al secondo posto si è classificato il bozzetto inviato da Tonino Santeusanio di Crecchio, allievo di Andrea Cascella; al terzo posto, ex equo, due bozzetti, quello di Alessandra De Sanctis, di Picciano (targa ritirata da un cugino), e al pari anche l’opera di Franco Murer, di Belluno. Infine, la Commissione ha ritenuto di assegnare anche due menzioni speciali: la prima ad Avetisyan Vigen, di Firenze; la seconda invece è andata a Marco Mazzei e alla sorella Maria Mazzei, “un artista, Marco – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia -, notissimo nel mondo, uno dei nostri orgogli nazionali al quale va il nostro ringraziamento per aver partecipato e per averci onorato della sua opera”.
“Per la realizzazione della statua – ha detto Alessandro Mangia -, che doveva rappresentare una figura mitologica, mi sono ispirato all’acqua e alla verticalità dell’opera; dovevo unire i due elementi, dunque il movimento e la vibrazione dell’acqua che zampilla, e la forma plastica, realizzando un’opera classica classicistica. E penso di aver dato l’immagine dell’acqua che danza e delle sue vibrazioni”.
“Faccio lo scultore da quando sono nato – ha detto Tonino Santeusanio, secondo classificato – e pensando alle Najadi ho pensato all’innocenza di una ragazza pura, una ragazza che si protegge dall’acqua e in questo modo protegge la sua stessa innocenza”.
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