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Pescara,Foschi commenta il bilancio 2011 del Pd

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PESCARA – Il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi ha  commentato  la conferenza stampa odierna del Pd sul bilancio del 2011 e non ha condiviso il quadro negativo  della città delineato dall’opposizione. Ha detto Foschi:

dopo due anni e mezzo anche l’opposizione approva il Piano triennale delle opere pubbliche redatto dalla maggioranza di governo e soprattutto sposa le priorità già fissate nel documento di programmazione: parcheggi, Ponte nuovo, aree di risulta, Parco Nord, ripascimento, la riqualificazione delle periferie e attenzione per il sociale. Finalmente anche il Pd ha compreso la bontà dell’azione di governo portata avanti dal centro-destra, che sta cercando anche di recuperare il tempo perso dalla passata amministrazione comunale di centro-sinistra che ci ha fatto partire con un ritardo di 6 anni su opere e programmi. Se anche il Pd saprà superare il proprio cieco ostruzionismo, la propria incapacità di guardare oltre le divisioni politiche interne, se in fase di esame del Triennale non si ostinerà a chiedere l’inserimento di quale ‘orticello’ personale, ma dimostrerà la lungimiranza necessaria per guardare agli interessi generali della città, sono certo che giungeremo a una rapida approvazione dello strumento. In caso contrario la maggioranza approverà comunque, con le proprie forze, il documento programmatico.
Non possiamo condividere il quadro negativo che il Pd ha tracciato di Pescara, che ha sicuramente problemi come il resto del Paese, ma resta comunque una città vitale, che ha voglia di reagire e che soprattutto ha le risorse e le potenzialità per non fermare il proprio sviluppo . Limitarsi a snocciolare dati raggranellati nei giorni scorsi da sindacati e associazioni di categoria, su chiusure o aperture di aziende, sulla perdita di posti di lavoro, senza proporre soluzioni per invertire la rotta, non è compito di un pubblico amministratore. Il consigliere comunale o l’assessore hanno il dovere di ascoltare le istanze sociali provenienti dal territorio, dalle associazioni, dai sindacati, ma anziché continuare a ripeterli a cantilena e a piangersi addosso, deve poi mostrare la capacità di convertire quei dati in soluzioni per restituire occupazione e fiducia ai cittadini. La nostra maggioranza di governo, tutt’altro che immobile e inadeguata, lo sta facendo: stiamo favorendo l’apertura di cantieri pubblici per restituire respiro alla piccola e media impresa, stiamo puntando a opere importanti per coinvolgere le forze imprenditoriali locali in cantieri di ampio respiro. Stiamo coinvolgendo le stesse associazioni di categoria nella realizzazione di progetti che diano ossigeno al settore del commercio, in centro come a Porta Nuova, attraverso il Centro commerciale naturale che è inequivocabilmente una ‘creatura’ nata e concepita esclusivamente dal centro-destra che ha avuto la lungimiranza necessaria per comprenderne l’importanza, una lungimiranza sempre mancata in passato. Ma la vera sorpresa oggi nasce dal constatare che il Pd condivide praticamente il 99 per cento del Piano Triennale delle Opere pubbliche predisposto dal centro-destra, a partire dai parcheggi cittadini, anche se è stato proprio il Pd, appena una settimana fa, ad affossare la delibera con la quale partiva la procedura per la realizzazione dei posti auto interrati in piazza Primo Maggio e la Madonnina, dimostrando la propria tangibile contrarietà a dotare Pescara di nuovi posti auto, un intervento che necessariamente dovrà vedere il coinvolgimento di capitale privato. Ma tant’è, oggi il Pd con un clamoroso dietro-front ci ripensa e all’improvviso si rende conto che Pescara ha bisogno di parcheggi. Ma non solo: oggi il Pd sposa la volontà del centro-destra di dotare la città del Parco nord, nonostante precedenti progetti sciagurati ideati dal centro-sinistra, come dimostrano vecchie carte e delibere, e fortunatamente non realizzati, così come approva il progetto di riqualificazione delle aree di risulta, del Ponte Nuovo e di altri interventi già messi in cantiere. A questo punto la strada per l’approvazione del nostro Triennale dovrebbe essere spianata, anche se la storia e l’esperienza ci insegnano che un ulteriore dietro-front del Pd potrebbe essere sempre in agguato.

 

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