Home » Attualità » Pescara, Foschi replica al centro-sinistra che chiede le dimissioni del sindaco

Pescara, Foschi replica al centro-sinistra che chiede le dimissioni del sindaco

da Redazione

PESCARA – Non si è fatta attendere la replica del capogruppo del Pdl Armando Foschi  alla conferenza stampa del centro-sinistra in merito alla richiesta di dimissioni del sindaco Albore Mascia.Con la sua solita vis polemica va giù pesante  con i commenti sugli avversari politici:

per governare una città occorrono tempismo, saggezza e lungimiranza e oggi il centro-sinistra, per l’ennesima volta, ha dimostrato di non avere alcuna di queste qualità. Il tempismo del centro-sinistra si traduce in una conferenza stampa organizzata fuori tempo massimo per cavalcare l’onda delle minacciate dimissioni del sindaco, ossia una conferenza arrivata a quattro giorni di distanza e dopo un incontro che ha permesso di chiarire ogni equivoco in seno alla maggioranza. Non ha alcuna saggezza il centro-sinistra che ha forse dimenticato di aver perso, strada facendo, qualche pezzo che ha preferito passare, negli ultimi mesi, con il centro-destra, condividendone idee e programmi. Ma soprattutto manca di lungimiranza e si presta a divenire facile bersaglio: come può oggi il centro-sinistra sollecitare le dimissioni del sindaco Albore Mascia dopo che lo stesso centro-sinistra ha rifiutato, caso unico in Italia e al mondo, le proprie dimissioni dopo l’arresto addirittura dello stesso sindaco, ossia del capo di quell’amministrazione, nella fredda notte del 15 dicembre 2008. Delle due l’una: il centro-sinistra manca di memoria o di senso della realtà. Stia serena la minoranza: Pescara è ben governata e continuerà a esserlo ancora a lungo grazie al centro-destra.

 Foschi prosegue togliendosi qualche sassolino dalle scarpe:

sicuramente una rondine non fa primavera, né un fulmine preannuncia forzatamente una burrasca, spesso può trattarsi anche solo di un breve acquazzone . Ma il centro-sinistra, coalizione totalitaria abituata, tra il 2003 e il 2009, all’uomo solo al comando, non è avvezza al confronto dialettico che spesso caratterizza il centro-destra. La nostra maggioranza aveva bisogno di un attimo di chiarezza, probabilmente anche di uno scossone per ricordare a tutti perché siamo stati eletti a governare la città, e merito del sindaco Albore Mascia è stato quello di aver capito quando era arrivato il momento per dare lo scossone, al quale stanno facendo seguito incontri, riunioni e confronti aperti e trasparenti. Ma il centro-sinistra non è abituato a quest’aria di democrazia: come non ricordare quando l’ex sindaco D’Alfonso, per obbligare due consiglieri comunali, Ugo Zuccarini e Palka, a votare la delibera sulle coppie di fatto, su cui si giocava il già precario equilibrio politico della sua maggioranza con Rifondazione comunista, non esitò a trattenere fisicamente in aula i due poveri malcapitati, costretti, loro malgrado, a restare seduti sugli scranni e a votare per non far mancare il numero legale e far crollare il castello del centro-sinistra che già cominciava a scricchiolare. Come non ricordare la scelta del centro-sinistra di ‘non decidere’ per sei anni sulla filovia per non perdere l’appoggio del consigliere Mario Sorgentone, condannando la città a traffico e smog. Ma soprattutto come non ricordare quella maggioranza di centro-sinistra che, imperterrita, dopo l’arresto dello stesso sindaco per presunti reati contro la pubblica amministrazione, si è rifiutata di lasciare la guida della città e di affidarla a un Commissario, in attesa di tornare alle urne, attaccata come l’edera alle poltrone conquistate.

E oggi diventa quantomeno imbarazzante e fa onestamente ridere sentire quel centro-sinistra chiedere le dimissioni del sindaco Albore Mascia per eventuali dissapori con alcuni esponenti della maggioranza. La delibera su Pescara Parcheggi non è stata bocciata, ma la votazione è stata solo rinviata. Sicuramente il contenuto della delibera è stato modificato, ma solo perché costretti dalla minoranza che ci avrebbe inchiodato a mesi e mesi di ostruzionismo in aula, incurante di 40 posti di lavoro ancora oggi a rischio per colpa dell’opposizione. Fa anche sorridere sentire il consigliere Bruno, ex assessore del sindaco D’Alfonso, poi eletto con Pescara Futura come consigliere di maggioranza, e ora di nuovo all’opposizione, forse, con Futuro e Libertà, ma non sappiamo ancora per quanto tempo, fare oggi ‘l’oppositore’-censore che bacchetta il sindaco e la nostra maggioranza, ma sarà la città a giudicare tali comportanti e coloro che, con tanta agilità, passano da una casacca all’altra senza mai arrossire. Stia sereno il centro-sinistra e tiri un sospiro di sollievo, visto che potrà continuare a fare opposizione per i prossimi due anni, e poi ancora per i successivi cinque al Comune di Pescara: Pescara ha finalmente cambiato rotta e sta cambiando volto, assumendo quello di una città di respiro europeo, una città veloce, dinamica, che pian piano sta risolvendo tutti quei problemi ereditati da chi non ha avuto, in precedenza, le necessarie capacità e qualità per governarla.

Ti potrebbe interessare