Pescara, furto di rame nella Riserva dannunziana

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PESCARA – Il Presidente della Commissione Sicurezza del Territorio del Comune di Pescara, Armando Foschi ieri ha ufficializzato il furto registrato all’interno della Riserva naturale dannunziana . Nottetempo è stato rubato tutto il materiale in rame posto nei tre cottage di legno situati all’interno di tale Riserva, dai canali di scolo, alle grondaie di raccolta dell’acqua piovana, sino ai fili dell’impianto elettrico.

Sicuramente il colpo ha visto l’azione congiunta di più persone che evidentemente sono esperte in simili azioni e che sono penetrate nella Riserva scavalcando l’alta recinzione.

L’addetto alla chiusura e apertura del parco ha già presentato regolare denuncia per consentire l’acquisizione dei filmati dai quali  si cercherà di risalire all’identità di coloro che hanno arrecato un danno economico e patrimoniale non indifferente alla città.Ha spiegato Foschi:

all’interno della struttura  sono stati realizzati tre cottage di legno, utilizzati, solitamente, come rimessaggio dei piccoli attrezzi per la manutenzione ordinaria del parco da parte degli addetti. In piena notte, dopo l’orario di chiusura dei cancelli, evidentemente qualcuno è penetrato nella Riserva, evidentemente scavalcando la recinzione, e in poche ore ha letteralmente depredato i tre cottage, portando via ogni possibile oggetto che contenesse rame, dai canali di scolo delle strutture, alle grondaie realizzate al termine del tetto, sino, addirittura, ai fili degli impianti elettrici, privando anche dell’illuminazione le tre strutture. Tutto lascia pensare che autrice del furto sia la banda di stranieri in azione da mesi nel pescarese, e che evidentemente aveva anche effettuato dei sopralluoghi preventivi nel parco per comprendere come e quando agire. Tuttavia a tradire la sicurezza della banda potrebbero essere i filmati delle telecamere poste a tutela del parco e che potrebbero aver ripreso il volto e le immagini degli autori del colpo, presupponendo che, per la precisione e l’esattezza dell’operazione, non possa trattarsi dell’azione di un singolo. La denuncia è già stata presentata per consentire l’acquisizione dei filmati, mentre l’Ufficio Verde sta stilando la conta dei danni per quantificare l’entità delle opere di ripristino da eseguire con urgenza.

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