Ieri la protesta della Cna contro l’imposta sulle attività produttive.Di Costanzo:“Bene, ma c’è ancora molto da fare”
PESCARA – Si è svolta ieri mattina , in quindici centri abruzzesi, la giornata di protesta “Per non morire di Imu”, manifestazione organizzata dalla Cna regionale, che ha inteso in questo modo sottolineare il disagio e la rabbia delle piccole imprese nei confronti di una tassa iniqua che colpisce duramente i bilanci delle aziende. Davanti ai municipi delle maggiori città abruzzesi (Pescara, L’Aquila, Chieti, Teramo, Montesilvano, Spoltore, Penne, Ortona, Vasto, Lanciano, San Salvo, Avezzano, Sulmona, Giulianova e Roseto),in contemporanea, all’interno di un gazebo della confederazione artigiana regionale, per tutta la mattinata, è stata illustrata ai cittadini la posizione della Cna e quanto elevata ed ingiusta sia l’imposizione fiscale a carico delle imprese.
Il bilancio della giornata di protesta è stata caratterizzata dalla distribuzione di migliaia di volantini,incontri con le amministrazioni comunali , impegni dei sindaci a ricercare possibili soluzioni a favore delle imprese, con aliquote vantaggiose soprattutto nei centri storici.
Agli amministratori dei centri interessati, nel corso di incontri tenuti nella mattinata, la Cna abruzzese ha chiesto di alleggerire la pressione fiscale che grava sulle imprese, applicando in modo generalizzato l’aliquota più bassa stabilita dalla legge, ovvero il 4,6 per mille, su negozi, laboratori artigianali, capannoni.
In questa “strategia dell’attenzione” avviata dall’associazione presieduta da Italo Lupo, diversi gli impegni rappresentanti dalle amministrazioni comunali coinvolte alle diverse delegazioni della Cna. Particolarmente significativo quello assunto all’Aquila dall’assessore comunale al Bilancio, Lelio De Santis a nome del sindaco Massimo Cialente: ovvero la possibilità di favorire, con una aliquota di vantaggio, il reinsediamento di negozi e botteghe artigiane nel centro storico del Capoluogo, “desertificato” dal sisma del 2009.
Da parte sua, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha annunciato già nei prossimi giorni un esame dettagliato circa la possibilità di applicare una aliquota più bassa di quella attuale (9 per mille), e comunque la volontà di istituirne una più vantaggiosa per il centro storico. Impegni concreti ad abbattere di un punto, già nel 2013, le attuali aliquote del 10 per mille (che sono poi la più alte d’Abruzzo in assoluto, ndr) sono stati assunti tanto dal primo cittadino di Teramo, Maurizio Brucchi, che dal collega di Lanciano, Mario Pupillo; il quale si è detto pronto a ulteriori limature nel 2014. Ritocchi più leggeri (nell’ordine del mezzo punto) sono emersi nel corso degli incontri tenuti a Giulianova con il sindaco Francesco Mastromauro; mentre impegni a rivedere le aliquote – pur nel quadro delle generali difficoltà della finanza degli enti locali – e senza per il momento mettere “nero su bianco” questa volontà, sono stati espressi dai sindaci di Vasto, Luciano Lapenna e dall’assessore alle Finanze del Comune di Montesilvano, Enzo Fidanza. «Si tratta di primi risultati, che ci incoraggiano ad andare avanti nella protesta. Ma deve essere chiaro che la nostra battaglia ha come unico obiettivo l’applicazione dell’aliquota più bassa; ed è per questo che la nostra mobilitazione proseguirà anche nelle prossime settimane» commenta il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo, che a Pescara ha incontrato, con il presidente Italo Lupo e il direttore provinciale, Carmine Salce, l’assessore alle Finanze dell’amministrazione adriatica, Massimo Filippello.
1/10/2013