PESCARA – Il Senatore Maurizio Gasparri , durante la sua giornata a Pescara, ha incontrato presso lo stabilimento balneare La Mila i balneatori aderenti al Consorzio Imprese Balneari dell’Adriatico (Ciba) con il Presidente Riccardo Ciferni e tutto il Direttivo, alla presenza anche del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, del consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl Lorenzo Sospiri, promotore dell’iniziativa, del Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, dell’assessore comunale alle Attività Produttive Stefano Cardelli, del senatore Fabrizio Di Stefano, del consigliere della Regione Marche Fabio Pistarelli e del Capo della Segreteria del Ministero della Difesa Roberto Petri.
Ha detto il senatore:
L’approvazione di una proroga sino al 2030 delle concessioni balneari che abbiamo inserito nel Decreto Milleproroghe; la chiusura del contenzioso del Governo italiano con l’Europa sulle varie procedure d’infrazione aperte su proroghe impugnate dallo stesso governo europeo, con l’obiettivo di trovare la giusta mediazione tra liberalizzazione dei mercati e tutela delle imprese pre-esistenti e, infine, avviare le procedure per stralciare le concessioni balneari dalla Direttiva Bolkestein e annullare, in questo modo, la messa a bando delle attività nel 2015. Sono le tre strade su cui il Governo italiano si muoverà per la tutela delle attività balneari, consapevole ora anche della particolarità della situazione della costa abruzzese rispetto agli 8mila chilometri di litorale italiano.
Ad aprire l’incontro illustrando la problematica legata all’applicazione ormai sempre più incalzante della Direttiva Bolkestein è stato il Presidente del Ciba Ciferni:
i concessionari balneari chiedono un intervento tempestivo del Governo italiano per restituire serenità alle 80 concessioni demaniali e imprese che vedono l’arrivo del 2015 come una mannaia perché è impossibile pensare che tra quattro anni l’Europa pretenda di cancellare imprese che lavorano da quaranta o cinquant’anni, senza considerare che le nostre attività rappresentano la crescita dell’economia locale e regionale. Oggi è necessario ottenere una deroga alla normativa Bolkestein, nella quale ci ha inopportunamente inseriti nel 2006 il Governo Prodi, per tutelare le imprese esistenti, anche da eventuali infiltrazioni mafiose legate inevitabilmente a investimenti di origine poco chiara. E’ assurdo pensare che tra quattro anni tutte le nostre aziende andranno all’asta, cancellando un pezzo di storia del nostro litorale, senza considerare tutti gli operatori del mare che hanno effettuato investimenti ingenti sulla spiaggia contraendo mutui ancora aperti. E’ evidente che a ridosso del 2015, dinanzi alla convocazione delle aste, gli Istituti di credito chiederanno agli imprenditori di far rientrare l’intero prestito non potendo più fare affidamento sulla concessione utilizzata quale garanzia.
Ha aggiunto Laila Di Carlo:
una delle soluzioni potrebbe essere l’esclusione delle concessioni balneari dalla Direttiva stessa la quale ha previsto che, se un servizio è di ‘interesse nazionale’, un Paese può chiederne l’esclusione entro dicembre 2011 e poi ripetere tale richiesta ciclicamente ogni tre anni. Il Governo italiano ha già chiesto e ottenuto tale esclusione per alcune categorie come i farmacisti, i servizi portuali, i notai, gli edicolanti, ora si stanno muovendo anche per i tassisti. E’ chiaro dunque che tale strada è percorribile anche per le concessioni balneari considerando la rilevanza che ha per l’Italia intera il turismo balneare puntando sulle aziende storiche che hanno creato tale turismo.
Ha ripreso il Presidente Ciferni:
Tra l’altro consideriamo che in Italia ci sono ancora 6.500 chilometri di costa liberi da concessioni, come a Francavilla al Mare, su cui è eventualmente possibile agire e proporre delle aste. Noi chiediamo al Governo di cercare la strada per salvaguardare le nostre aziende, perché la politica liberista non è liberale e le aziende esistenti sul nostro territorio non possono essere cancellate in virtù di qualsivoglia principio europeo perché le nostre aziende esistevano prima che tale principio fosse concepito in Europa.
Ha affermato il Senatore Gasparri:
Pescara è di fatto l’epicentro di un movimento nazionale . Sino a oggi tutte le proroghe fatte sono state oggetto di infrazione europea di cui si sta occupando il Ministro Fitto. Attualmente il Governo si muoverà su tre binari: innanzitutto l’inserimento di una proroga sino al 2030 di tutte le concessioni balneari e io stesso, con i Senatori Di Stefano, Tancredi e Quagliarello ho firmato l’emendamento al Milleproroghe per spostare il termine dal 2015 al 2030, ovviamente una sorta di provocazione, visto che nel Milleproroghe si richiede di proporre proroghe di 12, massimo 24 mesi, ma la nostra provocazione vuole essere un segnale del Pdl che ha qualcosa da dire sulla tematica al Parlamento, abbiamo in sostanza rialzato un faro su un problema serio.
Naturalmente occorre, al tempo stesso, risolvere il contenzioso aperto con l’Europa sulle proroghe concesse, tutte impugnate, e nel merito mi sono confrontato con il Ministro Fitto perché è stata aperta una procedura d’infrazione. Liberalizzare a scapito di aziende plurisecolari è stato uno dei punti di dibattito europeo: noi dobbiamo garantire l’apertura dei mercati, ma il problema è trovare il punto di equilibrio. Il terzo binario sarà quello di lavorare, come chiede il Ciba, per la fuoriscita delle concessioni balneari dalla Direttiva Bolkestein: noi ci proveremo, sarà difficile, complesso, ma tenteremo questa strada, intanto procedendo con una proroga che metta al riparo le aziende, puntando nel frattempo anche all’elaborazione di una nuova normativa e tenendo conto che la costa abruzzese ha una specificità ben distinta anche dalle altre regioni, fermo restando che il Governo non ha alcun interesse a creare conflitti con una categoria produttiva importante che crea impresa e occupazione.
Hanno commentato il sindaco Albore Mascia e il consigliere Sospiri:
le risposte fornite dal Senatore Gasparri rappresentano una chiara presa di posizione che mira a garantire quelle imprese che da sempre rappresentano uno dei motori strategici e fondamentali della nostra economia. Ovviamente anche gli Enti locali continueranno a seguire da vicino la vicenda accanto alle nostre forze produttive.
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