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Pescara, la cronaca di un dramma

da Rita Consorte

È stata la fidanzata Anna, a riconoscere questa mattina il corpo senza vita di Piermario Morosini, centrocampista del Livorno, deceduto ieri pomeriggio durante l’incontro Pescara – Livorno

PESCARA – Galeone, Carolina Morace, Demetrio Albertini ex calciatore del Milan ed attuale vice presidente della Lega Calcio, ed altri personaggi illustri sono accorsi questa mattina all’obitorio dell’Ospedale Civile di Pescara, dove c’è la salma del calciatore del Livorno, Piermario Morosini morto ieri all’età di 25 anni sul terreno dell’Adriatico.

Le cause della sua morte saranno accertate domani pomeriggio durante l’esame autoptico, che sarà eseguito dal Dott. D’Ovidio, su richiesta del PM Valentina D’Agostino.Due le inchieste che sono state aperte una da parte della Magistratura di Pescara, per accertarsi di come è morto il calciatore; l’altra inchiesta è stata aperta dal Comune di Pescara, intento a capire come mai la macchina dei vigili urbani si trovasse lì ferma all’ingresso Maratona impedendo di fatto l’ingresso dell’autoambulanza.

LA CRONACA DI UN DRAMMA

Sabato 14 aprile all’Adriatico di Pescara, c’è il Livorno una gara delicata per entrambe le formazioni.

Sono circa le 15.29 quando in modo drammatico un giocatore del Livorno, Piermario Morosini, venticinque anni centrocampista si accascia a terra, tenta di rialzarsi ma, crolla a testa in giù.Scende il gelo nello stadio e l’arbitro Baratta di Salerno, nella disperazione più totale sospende immediatamente l’incontro e rinvia la gara a data da destinarsi con i giocatori del Livorno, in lacrime.

Nonostante i soccorsi immediati da parte delle due panchine l’Ambulanza del 118 tarda ad arrivare sul campo, sono minuti interminabili Verratti e Zanon vanno incontro e portano loro la barella sul campo.Dai primi interventi dei sanitari, si capisce subito che si tratta di una cosa grave da fonti mediche si accerta che si è trattato di un arresto cardiaco; intanto il calciatore viene caricato sull’ambulanza e trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Pescara.

Sono le 16.35 MOROSINI è ANCORA AL PRONTO SOCCORSO; insieme al giocatore e ai sanitari c’è anche il medico sociale del Livorno, Porcellini. Secondo una prima diagnosi il giocatore sarebbe stato colpito da una crisi cardiaca con successivo arresto cardiocircolatorio. Intanto, al pronto soccorso arriva anche la squadra del Livorno, che apprende in diretta dal cardiologo la morte in diretta di Piermario Morosini.

Sono le 17.08 è la notizia ufficiale della sua morte arriva dal cardiologo Eduardo De Blasio.

IL CUORE NON HA MAI RIPRESO A BATTERE. “Quando sono sceso in campo Morosini era in arresto cardiaco e respiratorio, abbiamo praticato il massaggio cardiaco per un’ora e mezza prima solo manualmente e poi con diversi strumenti, ma non c’è stato nulla da fare. Non si può dire se la causa sia cerebrale o cardiaca, questo può stabilirlo solo una eventuale autopsia”.

Queste le dichiarazioni del dottor Paloscia, responsabile dell’Unità Coronarica dell’Ospedale di Pescara, che era allo stadio come tifoso e che per primo ha tentato di rianimare il giocatore.

Dopo circa mezz’ora il pullman dei giocatori  del Livorno, lascia l’ospedale civile di Pescara, con dentro un grande dolore ed un vuoto incolmabile per la perdita del loro compagno di squadra.

Intanto, però si apprendono le prime notizie relative al ritardo dei soccorsi, una macchina dei vigili urbani ostruiva il passaggio dell’ambulanza, nell’ingresso Maratona, quello riservato ai mezzi di soccorso.

Una vita sfortunata quella del giovane Morosini, nato a Bergamo il 5 luglio 1986, Piermario Morosini era cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, con cui aveva perso nel 2005 la finale del Campionato Primavera contro la Roma. Subito dopo, Morosini, già colpito dal destino essendo rimasto orfano quando non era nemmeno maggiorenne (la mamma Camilla è scomparsa nel 2001, il padre Aldo nel 2003 e  aveva perso un fratello), viene prelevato dall’Udinese in comproprietà. Nei friulani si divide tra Primavera e prima squadra, colleziona 5 presenze in A (debutta in una partita contro l’Inter) e anche una in Coppa Uefa ma nella stagione 2006-07 viene mandato a farsi le ossa in B, col Bologna.

[Foto di Michele Raho per gentile concessione]

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