I commenti di Mascia,D’Intino e Costagliola
PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e l’assessore Antonio D’Intino in riferimento all’episodio registrato ieri mattina , quando la motocisterna Galatea, incagliata nei fondali nella fase di ingresso al porto, ha dovuto virare in direzione Venezia,hanno commentato che tale incidente risveglia vecchie preoccupazioni relative al porto canale che ha bisogno di interventi infrastrutturali ormai improcrastinabili per superare l’emergenza dragaggio costantemente in agguato. Si attende ora di conoscere l’esito nei nuovi rilievi batimetrici già eseguiti dalla Direzione marittima, ma le attenzioni delle Istituzioni devono essere rivolte al Piano regolatore portuale, una risposta reale e adeguata ai problemi che oggi assillano marineria e operatori commerciali.Hanno detto ancora sindaco e assessore:
“Dopo la firma della Vas, nei giorni scorsi, da parte della dirigente della Regione Abruzzo Carla Mannetti, una firma attesa per oltre un anno, appena stamane i nostri uffici tecnici hanno inviato all’attenzione del Comandante della Direzione Marittima Pozzolano la bozza del Protocollo d’intesa del Piano che, se non subirà rilievi, potrà essere ratificata dal Consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria, già la prossima settimana, per poi procedere con la firma e l’invio della documentazione al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici per passare alla fase operativa del Piano, ossia all’approvazione ministeriale e all’erogazione della prima tranche di finanziamenti utile per portare il fiume oltre la diga foranea e superare in modo definitivo il problema dell’insabbiamento. L’episodio odierno ci ricorda, oggi più che mai, che bisogna far presto per Pescara e per il suo porto, con un’assunzione di responsabilità collettiva da parte di tutte le Forze politiche”.
“Un episodio inaspettato oggi, che ci ha colto di sorpresa e ha risollevato le nostre preoccupazioni – hanno sottolineato il sindaco Albore Mascia e l’assessore D’Intino -. Senza dubbio nessuno ha mai pensato che il dragaggio eseguito potesse essere definitivo, ma sicuramente ritenevamo che quell’operazione, costata complessivamente 15 milioni di euro, potesse dare alla città un momento per tirare il fiato. L’episodio odierno, invece, ci costringe a serrare subito le fila e individuare le misure immediate per impedire il ripetersi di simili incidenti. Innanzitutto dovremo attendere i risultati dei rilievi batimetrici eseguiti stamane in tempo reale dalla Direzione Marittima. Solo quei rilievi sapranno dirci se quello odierno è stato determinato da una casualità, dovuta magari alle ultime mareggiate, alle piogge, a un maggior trasporto di limo da parte del fiume, comunque fattori che meritano attenzione e suscitano più di una riflessione. Ma soprattutto ora dovremo accelerare sino all’inverosimile, con un’assunzione collettiva di responsabilità, le procedure per il Piano regolatore portuale, unica strada percorribile per dare un futuro al nostro scalo portuale. Firmata la Vas al Piano, stamane gli uffici tecnici comunali hanno inviato all’attenzione del Comandante Pozzolano la bozza-proposta di Protocollo d’intesa. Se non ci saranno rilievi, saremo pronti per convocare già per la prossima settimana la seduta straordinaria del Consiglio comunale per la ratifica del Protocollo per poi procedere con l’invio degli atti al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. L’obiettivo è far partire subito la prima parte delle opere, ovvero portare il fiume oltre la diga foranea per risolvere in via definitiva il problema dei fondali. Nel frattempo apriremo ogni possibile dialogo con gli operatori portuali, marineria, balneatori, operatori commerciali del porto, la stessa cittadinanza, per rivedere e ridiscutere il piano, ma realizzando subito ciò che è ineludibile”.
L’incidente della motocisterna è stato commentato anche da Leonardo Costagliola,Pilota del Porto di Pescara ,candidato consigliere nella lista La Grande Pescara che ha dichiarato:
“Spiace constatare che le nostre previsioni sul destino del del porto di Pescara, considerato quanto accaduto in queste ore, si sono rivelate perfino ottimistiche.Appena ieri, infatti, si è verificato l’incagliamento della cisterna che avrebbe dovuto scaricare 6000 tonnellate di gasolio, a causa del riempimento della darsena generato dallo scivolamento della sabbia depositata a nord del fiume non soggetta a dragaggio.Abbiamo pertanto dovuto procedere a liberare la nave che è stata poi dirottata verso altro scalo.La situazione pertanto è la seguente: tredici milioni di euro spesi per un dragaggio che ha permesso la riapertura del porto commerciale per soli due mesi, l’entrata di appena un paio di navi e siamo di nuovo punto e capo.Una montagna di denaro pubblico gettata letteralmente in mare con il rischio, a questo punto davvero concreto, di perdere il collegamento tanto atteso con la Croazia, già programmato dalla Snam.Il comportamento irresponsabile della classe politica pescarese ed abruzzese deve cessare: e ciò può avvenire solo dando avvio con la massima celerità alla realizzazione del piano regolatore portuale che, come ripetiamo da anni, costituisce l’unico strumento non solo per risolvere definitivamente il problema dell’insabbiamento del porto ma soprattutto per far decollare uno strumento di sviluppo per la città e per l’intera regione”