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Pescara, l’opposizione denuncia: “dragaggio un mare di soldi finiti in discarica”

da Rita Consorte

PESCARA – Continua la querelle sul dragaggio del fiume Pescara e questa volta ad intervenire sono  i due consiglieri comunali di opposizione Enzo Del Vecchio del PD e Fausto Di Nisio dell’IDV.

Nella storia infinita  riguardante il dragaggio del Porto di Pescara, per la parte realizzata con affidamento del Provveditorato alle Opere Pubbliche all’Impresa Nicolaj, finalmente qualche squarcio di luce emerge e, conferma le denunce quotidiane mosse dalla opposizione consiliare di Pescara circa il maldestro e distorto uso che si è fatto del denaro pubblico.

Le due procedure di gara: la prima di 500.000,00 € per rimuovere 9.000 mc di materiali (poi ridotti a 2.000); e la seconda di 1.900.000,000 € ( poi ridotti a 1.090.603,62) per rimuovere 16.800 mc. Gli esiti della prima gara-, svoltasi in data 17.06.2010, evidenziano immediatamente la mancanza dei requisiti da parte dell’impresa appaltatrice, Nicolaj, e cioè la indisponibilità del sito ove trasferire e trattare l’ingente mole di materiale da dragare.
Per risolvere la questione l’impresa Nicolaj ottiene, l’autorizzazione a trattare sul posto il materiale dragato con un impianto mobile che il Provveditorato conferma con la n.30281/ 30282 di prot. indirizzata alla Regione Abruzzo, “ad assegnare in subappalto alla D.E.C. NV. (Deme Enviromental Contractors) detti lavori”.

Dopo la sottoscrizione del contratto – spiega ancora il consigliere del PD-, chiede “ Al fine di ridurre i tempi di esecuzione dei lavori prima di predisporre il lungo trasporto dei macchinari sarebbe utile prelevare un nuovo campione del materiale e sottoporlo a specifiche analisi da parte della D.E.C. ed a seconda del risultato predisporre il trasporto dei macchinari adatti al trattamento.”

Precisa Del Vecchio:

Il provveditorato, invece di sollecitare l’avvio immediato dei lavori di dragaggio, il cui costo è stato fissato con il progetto esecutivo per 42,5 €/ mc, predispone un progetto di variante con il quale, oltre a ridurre a 2.000 mc i materiali da dragare, rivede il costo del trattamento del materiale, in ragione della nuova strumentazione che viene fissato a 105,5 € prevedendo un sovrapprezzo di 4,46 € /mc giustificandolo per le ridotte capacità produttive del macchinario e pone a totale carico della Committenza i costi di mobilizzo e smobilizzo dello stesso macchinario della società DEC a cui, si ricorda, l’impresa Nicolaj aveva già affidato il subappalto dei lavori,all’incredibile costo di 223.800€.

È bene sottolineare che nel costo del trattamento dei fanghi, prima fissato ad €. 4,46 e dopo ad €. 105,5, sono ricompresi gli oneri di trasporto a discarica.Il primo immenso regalo ad un privato in danno della collettività. Ma i regali non finiscono qui. L’emergenza della situazione in cui versa il Porto di Pescara fa predisporre al Provveditorato un ulteriore progetto di €. 1.900.000,00 per rimuovere ulteriori 16.800 metri cubi di materiali affidando, con una procedura discutibile, alla stessa impresa Nicolaj l’esecuzione dei lavori.

In questa fase l’Autorità Giudiziaria, in due diverse occasioni, pone sotto sequestro la discarica indicata dall’Impresa Nicolaj, proprio quell’elemento che rappresentava in gara lo strumento contrattuale indispensabile, ove allocare i materiale inquinato separato dalle sabbie da parte della DEC.

Questi avvenimenti uniti agli inesistenti vantaggi procurati dal dragaggio fino ad allora svolti (2.000 + 7.000) fanno propendere al Provveditorato per la sospensione dei lavori ed approntare una variante progettuale in diminuzione contabilizzando quanto fino ad allora dragato.

La lettura del computo metrico evidenzia l’ennesima sorpresa: all’impresa Nicolaj viene riconosciuto, oltre alla normale attività svolta, anche un importo aggiuntivo pari ad € 262.800 con la dicitura “ conferimento a discarica”.

In sostanza si riconosce alla Nicolaj le spese di trasporto dei materiali presso la discarica BLEU di Canosa di Puglia come se la responsabilità di tutto quanto accaduto fosse da ricondurre alla Committenza, nonostante questo onere sia stato previsto e remunerato in sede progettuale.

Non osiamo immaginare a cosa si sarebbe andati incontro se l’Impresa Nicolaj avesse scelto una discarica situata in Francia, in Inghilterra o oltre oceano. INCREDIBILE!!!!!! € 223.800 + €. 262.800 = €. 486.600 di regali.

Conclude Del Vecchio:

In pratica, due gare per complessivi € 1.590.000 destina illegittimamente, e con profili di possibili reati penali, un terzo di questa somma per oneri non previsti in sede di gara.

 

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