“Sento qualcuno dire oggi che dopo la sentenza del Tar dobbiamo bloccare addirittura le opere in corso Vittorio Emanuele e riaprire subito la strada alle auto, altrimenti da parte nostra sarebbe un atto di arroganza – ha commentato il sindaco Albore Mascia -, parole frutto, evidentemente, di un macroscopico equivoco ingenerato dall’interpretazione fatta da alcuni di quella sentenza del Tar. In realtà il Tar si è pronunciato esclusivamente sul ricorso presentato da Confcommercio e da due singoli operatori commerciali non sulla riqualificazione di corso Vittorio Emanuele, mai contestato da alcuno, ma solo sull’apertura al traffico di una strada già esistente, come via d’ingresso al parcheggio, sul lato mare delle aree di risulta, una strada che noi abbiamo semplicemente adeguato, reso agibile e funzionale, e aperta alle auto. Il Tar, nel proprio giudizio, ha ritenuto che le opere, realizzate su quella strada, dovessero essere approvate dal Consiglio comunale prima di essere eseguite, perché l’area d’intervento ricade in un Piano attuativo particolareggiato, e questo perché il Tar ha considerato quei lavori un’innovazione e non una semplice manutenzione. Ovviamente, pur rispettando la sentenza del Tar, noi siamo convinti del contrario e lo dimostreremo dinanzi al Consiglio di Stato. Il Tar ovviamente non poteva pronunciarsi sui lavori di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele, che nessuno ha impugnato, né contestato, e anzi lo stesso Tar ha precisato che la strada contestata sulle aree di risulta non potrà essere richiusa al traffico, dunque la sentenza non potrà essere applicata, sino a quando non avremo terminato i lavori in corso Vittorio Emanuele, dunque paradossalmente è lo stesso Tar che ribadisce la validità e legittimità delle opere in corso di svolgimento. Il Tar ha poi detto che, una volta terminati i lavori, andrà ripristinata la viabilità sul corso, e anche in questo caso il Tar non ha fatto altro che ribadire ciò che ripetiamo da un anno, ossia che su corso Vittorio Emanuele non faremo una pedonalizzazione, com’è accaduto in via Firenze, via Cesare Battisti, via Mazzini o via Piave, ma sul corso abbiamo ideato una riqualificazione e valorizzazione per restituire dignità, decoro, appeal, fascino e bellezza a una strada che sta morendo per l’incuria e l’indifferenza di chi ci ha preceduto e non ha mai avuto il coraggio, l’ambizione o semplicemente l’intuizione di progettare la sua rinascita. Tant’è vero che per il rifacimento della pavimentazione del corso abbiamo utilizzato materiale carrabile, come porfido e cemento stampato. Ovviamente spetterà all’amministrazione disciplinare chi, come e quando, potrà transitare sul corso, e ovviamente lo faremo con i residenti e con gli operatori economici, esattamente come abbiamo sempre detto, al di là delle strumentalizzazioni di quell’associazione di categoria che non ha voluto ascoltare e ha buttato i soldi dei propri iscritti per un ricorso che poteva essere evitato. Dunque, i lavori su corso Vittorio Emanuele vanno tranquillamente avanti, ma non per un ‘atto di arroganza’, ma perché nessun Organo, a partire dal Tar, ha ordinato il blocco di quelle opere. C’è un appalto regolarmente affidato, c’è un’impresa che sta legittimamente lavorando e che è quasi giunta in dirittura d’arrivo, e soprattutto c’è una città che sta aspettando che si aprano quelle transenne per vedere il capolavoro che, ancora una volta, abbiamo pensato, finanziato, progettato e realizzato, un’opera destinata a cambiare il volto del corso commerciale per eccellenza”.
“E i lavori sono veramente giunti allo sprint finale – ha detto l’assessore Fiorilli -. Attualmente l’impresa sta sistemando i cubetti di porfido, le lastre di travertino e si stanno anche completando le aiuole. Per martedì prossimo le imprese Favullo e Garofalo avranno completato la sistemazione del porfido. Il prossimo 28 aprile l’impresa comincerà la sistemazione del cemento stampato, opera che richiederà circa 10 giorni di lavoro, a quel punto concederemo qualche giorno per il normale assestamento e per la nuova segnaletica e saremo pronti per inizio maggio a togliere le transenne e svelare l’opera, identica ai rendering oggi affissi, un’opera che siamo certi entusiasmerà residenti, visitatori e operatori commerciali. Solo a quel punto, dinanzi all’opera realizzata, la città potrà realmente decidere cosa fare del suo corso, e finalmente esprimere un parere oggettivo, consapevole, sullo sviluppo di Pescara. Intanto, tolte le transenne, ci prenderemo quella pausa necessaria dettata dal ritorno alle urne. Chiuso il turno elettorale, decideremo con l’impresa e i cittadini quando riaprire il cantiere per portare a termine i lavori, aprendo due fronti contemporanei, il primo nel tratto di corso Vittorio Emanuele compreso tra via Ravenna-via Teramo e via Trieste, e il secondo tra corso Umberto e via Piave, esattamente come previsto nel progetto”.
“Intanto – hanno ripreso il sindaco Albore Mascia e l’assessore Fiorilli – la giunta ha formalmente approvato la delibera per impugnare, dinanzi al Consiglio di Stato, la sentenza del Tar, chiedendone l’immediata sospensiva in attesa del giudizio di merito, proprio perché siamo convinti della bontà del nostro intervento e dell’utilità della strada aperta al traffico, nonché della correttezza delle procedure amministrative seguite, proprio perché non abbiamo realizzato una nuova strada, ma abbiamo adeguato e messo in sicurezza un asse viario già esistente. Intanto anche al Consiglio di Stato il Comune sarà rappresentato dall’avvocato Tommaso Marchese”.
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