É la replica dell’assessore ai Tributi Massimo Filippello ad un articolo del quotidiano ‘Il Messaggero’; chiesta la smentita
PESCARA – L’assessore ai Tributi Massimo Filippello in un comunicato chiede l’immediata smentita dell’articolo pubblicato ieri sul quotidiano ‘Il Messaggero’dal titolo ‘Pasticcio Imu, per il Comune l’aliquota resta al 4 per mille’ per ripristinare un’informazione corretta.Secondo l’assessore non c’è stato alcun pasticcio né errore nella modulistica pubblicata sul sito istituzionale del Comune di Pescara e inerente il pagamento dell’Imu per il comune di Pescara. Quando si entra sul sito www.comune.pescara.it e si clicca sulle pagine inerenti la compilazione del modulo, si accede prima al link sul calcolo dell’Imu, e, cliccando ancora su ‘calcola Imu on line’, si entra in una pagina con le ‘istruzioni per l’uso’, ossia una finestra in cui si forniscono tutti i dati che occorre conoscere prima della compilazione del modulo stesso. E, una volta sul modulo, si trova l’aliquota al 4 per mille che rappresenta solo un ‘esempio’: quell’aliquota può e deve infatti essere modificata sulla base delle aliquote reali approvate dal Consiglio comunale e regolarmente riportate sempre sul sito del Comune, alla libera consultazione dei cittadini.
Ha ribadito Filippello:
la notizia odierna è assolutamente fuorviante e non corrispondente al vero : le procedure inserite sul sito on line del Comune di Pescara proprio per supportare il contribuente nel calcolo del saldo dell’Imu sono assolutamente corrette e controllate dai nostri uffici e sullo stesso sito l’utente trova ogni genere di informazione utile per non incorrere in errori. Nello specifico, per quanto riguarda la modulistica, prima di accedere alla compilazione, il contribuente trova la finestra ‘Calcolo Imu on-line’ in cui si ricorda esplicitamente che ‘la procedura propone automaticamente le aliquote di legge. Tutte le aliquote andranno pertanto modificate con quelle approvate dal Comune di Pescara’, e di seguito c’è il link ‘visualizza le aliquote’: basta cliccare e ogni contribuente troverà l’aliquota che fa al suo caso specifico. Quindi si torna sul modulo dove si trova, come preallertato, l’aliquota di legge al 4 per mille, la quale, ovviamente, va modificata sulla base delle proprie esigenze, dunque 3,5 per mille per l’abitazione principale, 3 per mille per aliquota agevolata sempre per le abitazioni principali, e poi 10,25 per mille per gli altri immobili, 7,6 per mille per chi usufruisce delle relative agevolazioni, e via dicendo.
In altre parole non c’è alcuna ‘aliquota sbagliata’ sulla nostra modulistica, come riportato erroneamente dal cronista, che al contrario ha scatenato un allarme ingiustificato tra gli utenti che stamane ci hanno chiamato pensando di aver realmente sbagliato pagando l’aliquota al 3,5 per mille, ipotizzando che avessimo reinserito l’aliquota del 4 per mille. Una notizia, temiamo, tesa anche a gettare discredito sull’operato di un’amministrazione che, al contrario, ha approvato le aliquote più basse d’Italia, considerando che la media nazionale delle aliquote Imu sull’abitazione principale è pari al 4,6 per mille, a fronte del nostro 3,5 per mille, e sugli altri immobili la media è 10,37 per mille, contro il 10,25 per mille di Pescara, con agevolazioni al 7,6 per mille. A questo punto, come amministrazione, abbiamo deciso di tenere aperto al pubblico l’Ufficio Tributi del Comune di Pescara nella giornata di venerdì prossimo, 7 dicembre, giornata che sarà dedicata esclusivamente al ricevimento di quegli utenti che, secondo il cronista de Il Messaggero, hanno ‘sbagliato’ la compilazione e il versamento del saldo dell’Imu per colpa della modulistica presente sul sito istituzionale del Comune, utenti che invitiamo a venire portando con sé il modello F24 già pagato. A questo punto vedremo quanti sono i cittadini incorsi nell’errore, un conteggio del quale daremo immediata comunicazione alla città. Purtroppo temiamo che gli unici a venire saranno i cittadini gettati nel caos da un errato articolo di stampa a due settimane dalla scadenza del versamento del saldo, articolo di cui si chiede, con il presente comunicato, l’immediata smentita.
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