PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo di seguito un comunicato di Domenico Pettinari,Consigliere Regionale M5S,che richiama l’attenzione di politici ,Prefetto e Questore sulla situazione di quartieri quali Rancitelli e Fontanelle che continuano a presentare gravi problemi di sicurezza ed ordine pubblico.Recita la nota :
Nel silenzio assordante delle Istituzioni preposte, a Pescara, nei quartieri dormitorio Rancitelli e Fontanelle che rappresentano le centrali dello spaccio di droga della Regione Abruzzo più importanti, quotidianamente assistiamo ad atti delittuosi e a criminalità diffusa che mettono a serio rischio l’incolumità dei cittadini residenti oltre a turbarne la quotidiana tranquillità.
Nella mia attività professionale mi sono sempre occupato della tutela delle vittime dei reati di usura, racket e mafiosi. Ho svolto attività importanti sul territorio di Fontanelle in Via Caduti per Servizio a Pescara dove tanti ricorderanno la stagione degli attentanti e degli atti intimidatori nei confronti miei e dei colleghi (macchine bruciate, portoni sfondati, citofoni bruciati, lesioni personali, minacce di morte ecc ecc)
Ebbene, qualcuno crede che oggi i problemi di sicurezza ed ordine pubblico in questi quartieri siano stati risolti. Falso.
Questo , forse , è quello che vogliono farci credere.
Questo si dice perché pochi o meglio nessuno racconta cosa accade quotidianamente in queste zone ad alto rischio criminalità.
Ma ancor più grave, nessun politico ne parla.La politica regionale e comunale è impegnata costantemente a discutere su grandi problemi di urbanistica, gestione del territorio, lavori pubblici, grandi infrastrutture , economia, ecc.Pensano a realizzare piazze, fontane e ponti imponenti al centro cittadino mentre questi quartieri subiscono violenze, soprusi, angherie, atti delittuosi.
Provo a rappresentarvi quello che ho sempre vissuto e continuo a vivere non perché residente in queste zone ma perché ritengo che i principali problemi di cui una società civile debba occuparsi siano proprio questi che possiamo sintetizzare nella salvaguardia della “pace sociale”.
Nel c.d. Ferro di Cavallo ,in Via Tavo, zona insistente nel quartiere Rancitelli di Pescara, vi sono circa 120 appartamenti di edilizia residenziale pubblica di proprietà dell’ATER e quindi della Regione Abruzzo.
In questo quadrilatero vivono 120 famiglie, molte delle quali sono rappresentate da criminali pluripregiudicati per reati che vanno dallo spaccio di droga, usura, racket, porto abusivo di armi, tentato omicidio ecc.
Ogni giorno, in questa zona, arrivano (da ogni luogo della regione) circa 5000 persone ad acquistare sostanze stupefacenti . Se facciamo un conto della serva, 5000 persone ad € 30 cadauno (tanto costa una dose tipo di droga) viene fuori un totale di € 150.000 al giorno di traffico illegale di moneta a favore di famiglie e associazioni criminali del posto.
Lascio a voi immaginare l’imponenza di tale struttura criminale che opera a soli due chilometri dal centro cittadino di Pescara.
Ma ancor più grave.
Se ci si ferma una mezz’ora nella piazza del c.d. Ferro di Cavallo si possono tranquillamente osservare le operazioni di acquisto delle sostanze stupefacenti che si consumano sotto gli occhi dei cittadini e di quei tanti residenti onesti costretti a vivere questo calvario quotidiano.
Non basta.
Troppo volte, se un acquisto non viene fatto secondo le loro regole, ci può scappare la rissa e, perché no, anche la sparatoria e il morto ammazzato (come abbiamo assistito non troppo tempo fa) .Tutto questo, ripeto, sotto gli occhi stanchi di quella parte sana della popolazione che ingiustamente è costretta da troppi anni a subire.
Ma è doverosa una riflessione.
Tutto ciò avviene all’interno di alloggi popolari gestiti dall’ATER e quindi dalla Regione Abruzzo.
Pur essendoci una norma regionale (L.R. 96/96) che prevede l’allontanamento dalle case popolari di chi commette delitti nelle stesse case, continuiamo a vederli sempre lì, nelle stesse case, troppo spesso utilizzate per affari illeciti.
Una domanda mi sorge spontanea.
Il Presidente Luciano D’Alfonso impegnatissimo nella realizzazione dei sui “ambiziosi progetti” è mai venuto in questi luoghi da Presidente della Regione?
Ha in mente un progetto per quelle migliaia di persone oneste che sono costrette a vivere in questi posti?
Ha mai vissuto da vicino lo spaccio di droga quotidiano e i reati che frequentemente si consumano in questi posti?
Attendiamo una risposta.
Io ho vissuto tutto e torno quasi ogni giorno ad ascoltare la gente onesta di questi posti e a cercare di offrire il mio aiuto (come ho sempre fatto) per migliorarne la vivibilità.
Mi rendo conto che per i politici questa parte periferica della città conta poco .
E non basta intervenire con il rifacimento di una strada, qui servono politiche della sicurezza concertate con il sindaco della città, il Prefetto ed il Questore.Esiste anche un organismo regionale deputato a tali iniziative che ha le stesse funzioni, in ambito regionale, del Comitato provinciale per l’ordine e la pubblica sicurezza.Ma servono iniziative congiunte del proprietario degli alloggi e quindi della Regione con le forze dell’ordine per attuare anche, e soprattutto nei punti sopra citati, la legge regionale di settore (LR 96/96), al fine di accellerare, ed attivare laddove non sono state attivate, le procedure di allontanamento di chi delinque nelle case popolari.
Ma non basta.
Prefetto e Questore dovrebbero istituire un presidio fisso in questi luoghi di alta concentrazioni di criminalità dove non si può negare una emergenza sicurezza continua ed una tensione sociale molto alta.Ritengo che non possano bastare i passaggi delle volanti di polizia e ogni due tre mesi una retata interforze, questa zona necessita, ripeto, di presidi fissi di polizia che sono gli unici deterrenti in grado di bloccare il fenomeno criminale sopra esposto.
Alla luce dei gravi problemi di sicurezza e di ordine pubblico, che potrebbero nell’imminenza causare anche problemi per l’incolumità dei cittadini residenti e non, invito pubblicamente il Presidente della Regione unitamente al Sindaco, al Prefetto e al Questore di Pescara ad effettuare un soprallugo assieme al sottoscritto nelle zone a rischio della nostra Pescara ed in particolare in Via Tavo a Rancitelli ed in Via Caduti per Servizio a Fontanelle per concordare urgenti misure di sicurezza a tutela dei cittadini e della pace sociale.
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