PESCARA – Si sono conclusi i lavori in via Marconi e in via Pepe a Pescara, nell’ambito del cantiere del Piano antiallagamenti, partito lo scorso ottobre 2012: le opere sulle due strade sono cominciate a metà luglio, quando l’impresa Caldani Irrigazione ha avviato gli scavi sulle due carreggiate stradali, in via Marconi nel tratto compreso tra via Pepe e l’incrocio con via Tommaso da Celano, e in via Pepe, tra via Benedetto Croce e via Marconi, strade chiuse al traffico nel tratto più critico, dinanzi a quelle attività che da trent’anni vengono letteralmente invase dall’acqua a ogni minimo acquazzone, per avviare il rifacimento della condotta, nell’ambito del maxi-appalto che sta interessando tutta Pescara sud, con strade come viale Pindaro, via Pollione, via Elettra, via della Bonifica, la stessa via Pepe, via Primo Vere e Fosso Vallelunga. Dopo tre settimane di opere, l’impresa ieri ha smantellato le transenne restituendo alla città la piena fruibilità dei due assi viari. Già da fine agosto i lavori riprenderanno però di nuovo in via Pepe, con la bonifica del Fosso Bardet.
Lo hanno reso noto gli assessori ai Lavori pubblici Isabella Del Trecco e alla Mobilità Berardino Fiorilli, e i consiglieri Lorenzo Sospiri e Armando Foschi ufficializzando la conclusione dei lavori in via Pepe e via Marconi con la riapertura alle auto dei due assi viari.
“Parliamo di un cantiere ‘storico’ e di grande rilevanza strategica perché dopo trent’anni stiamo risolvendo un problema di proporzioni immani – ha detto il consigliere Sospiri -, ovvero l’allagamento di mezza città, la fetta di Porta Nuova-zona stadio alle prime gocce di pioggia più intensa del normale. Pensiamo a via Marconi, nel tratto compreso tra via Tommaso da Celano e la rotonda antistante il distributore dell’Agip che si trasforma in un lago, con l’acqua che penetra in via Elettra, ma anche nei piazzali, nei cortili, nei condomini, nei negozi, con danni economici incalcolabili per la città e per i privati, un lago tra l’altro alimentato anche dall’acqua che proveniva da viale della Pineta e scorreva con la velocità di un fiume lungo il marciapiede di via Marconi, lato mare, e le stesse situazioni si sono sempre puntualmente verificate in tutta la zona circostante l’università e la stessa riviera sud, oltre che nelle aree interne della pineta. E’ evidente che tale problematica è stata sempre tra le nostre priorità, ma per sistemare la situazione non con misure tampone, precarie e provvisorie, ma in modo definitivo, occorrevano fondi, disponibilità economiche che purtroppo nel 2009 non abbiamo trovato in cassa, così come occorreva redigere un progetto che non abbiamo rintracciato nei cassetti, anzi, tra il 2003 e il 2009 è stata pure bloccata la pulizia dei Fossi Bardet iniziata nel 2000. Ma questa è la brutta pagina politica del passato. Per cancellare i vecchi ricordi stiamo realizzando nuovi collettori, 4 nuove condotte grandi, funzionali, capaci di accogliere grandi quantità di acqua piovana, che attraversino tutte le strade menzionate intercettando le linee delle traverse adiacenti, e tutti i collettori devono essere dotati di impianti di sollevamento e di generatori di emergenza, che garantiscano il funzionamento delle pompe anche nei casi di black out, che sono possibili durante gli acquazzoni. I collettori, sostanzialmente, andranno a raccogliere e smaltire le acque piovane che oggi sono convogliate attraverso le caditoie stradali nella rete fognaria della città, e in questo modo andremo, da un lato, ad alleggerire la rete fognaria dagli afflussi di pioggia, consentendo alla rete stessa di svolgere meglio la propria funzione; dall’altro lato anche il depuratore di Pescara ne trarrà beneficio perché andremo a ridurre le portate che vi affluiscono e le cui eccedenze vanno smaltite con gli ‘scolmatori’ di piena, posti lungo il tracciato dei collettori, a ridosso degli impianti di sollevamento”.
A descrivere il progetto tecnicamente è stata l’assessore Del Trecco: “Il progetto preliminare è stato redatto nel novembre 2011 e prevede la costruzione di quattro collettori idonei a recapitare al Fosso Vallelunga le acque piovane delle strade e dei marciapiedi di viale Marconi, a partire dall’altezza di via Tommaso da Celano e sino a viale della Pineta; viale Pepe, carreggiata nord, a partire dall’altezza di via Benedetto Croce e sino a via Marconi; di viale Pindaro, a partire dall’attraversamento del canale Bardet 1 e sino alla rotatoria adiacente il distributore Agip, di via Primo Vere, dall’altezza di piazza Le Laudi sino al torrente Fosso Vallelunga, comprendendo anche via Braga e il tratto di via De Cecco compreso tra via Braga e il torrente Vallelunga. Attualmente una parte della zona che gravita su viale Marconi, viale Pindaro e via Pepe, scarica le acque reflue urbane nel canale Bardet 1 che defluisce verso il fiume Pescara e vi sbocca dopo aver attraversato la banchina portuale, all’altezza degli ex depositi di Di Properzio. Le cosiddette ‘acqua di magra del canale’ vengono intercettate sulla banchina e trasferite, con un sollevamento, al depuratore di Pescara, e ora tale sollevamento sta per essere a sua volta potenziato dall’Ato con il progetto del DK 15 in corso di svolgimento. Il canale Bardet 1, invece è già stato sottoposto a interventi di pulizia agli inizi del 2000, dal nuovo Tribunale sino all’incrocio di via Pepe con via D’Avalos; trascorsi dieci anni, ovviamente, la situazione è tornata nuovamente critica, favorendo la formazione di depositi melmosi che abbiamo individuato attraverso alcuni carotaggi e che dipendono dalla bassa pendenza del canale, dall’esistenza di probabili tratti in contropendenza, ma anche da ostacoli costituiti da alcuni attraversamenti di tubazioni di acqua potabile, gas e altri sottoservizi addirittura costruiti negli anni ’60 e per superare tali imprevisti abbiamo anche accantonato un fondo di 40mila euro per fronteggiare la necessità eventuale, durante la fase di cantiere, di realizzare deviazioni o bypass. E dunque nel progetto abbiamo deciso di riprendere anche la pulizia dei tratti più intasati, pulizia che peraltro verrà eseguita proprio dall’Ato sempre nell’ambito del progetto DK 15. E la pulizia del canale, ancora, sarà eseguita anche in via Pepe, via Pollione verso il nuovo Tribunale. Veniamo ai nuovi collettori: il primo Collettore già è stato realizzato a servizio delle aree depresse del quartiere della pineta dannunziana in viale Primo Vere, condotta che è proseguita sino in via Braga e in via De Cecco per immettersi nel Torrente Vallelunga – ha illustrato l’assessore Del Trecco -. Lo scorso 17 luglio l’impresa ha avviato la costruzione del secondo collettore, in via Marconi, da via Tommaso da Celano, attraversando il canale Bardet, e confluendo nell’impiantino di sollevamento realizzato di recente dall’Ato all’incrocio tra via Marconi e via Pepe, dove confluiranno anche le acque di via Pepe, carreggiata nord, nel tratto compreso tra via Marconi e via Benedetto Croce, e su tale impianto abbiamo installato un gruppo elettrogeno a inserimento automatico, per garantire la sua operatività in caso di black out. Ovviamente il tratto di via Pepe interessato dalle opere è stato chiuso al traffico, con divieto di sosta e di fermata, un disagio che residenti e operatori commerciali hanno tollerato con grande spirito di collaborazione, ben consapevoli che stiamo risolvendo in maniera definitiva una problematica lunga trent’anni. Nel frattempo a partire dal 30 luglio, l’impresa è passata alla costruzione del terzo Collettore posto in via Marconi, in direzione sud, partendo a ridosso del Bardet 1 e che ora andrà a intercettare tutta la strada fino all’impianto di sollevamento che costruiremo sotto la rotatoria antistante l’Agip, impianto dove faremo confluire anche le acque piovane di via della Pineta, nel tratto compreso tra via Marconi e via Marchetti. Per consentire lo svolgimento dei lavori abbiamo dovuto assumere un provvedimento viario di forte impatto sul territorio, ossia la chiusura al traffico, con divieto di sosta e di fermata, nel tratto di via Marconi compreso tra via Pepe e l’incrocio con via Tommaso da Celano. Nella serata di ieri l’opera è stata conclusa e stamane l’impresa ha smantellato le transenne, restituendo alla viabilità cittadina l’asse. Ovviamente per ora il cantiere è stato semplicemente ricoperto con uno strato bituminoso, mentre poi dovremo reintervenire in maniera sostanziale con il rifacimento della pavimentazione e della segnaletica. Ora avremo circa dieci giorni di pausa, quindi intorno al 26 agosto riaprirà il cantiere per la realizzazione del quarto Collettore che sarà costruito a servizio di viale Pindaro, a partire dall’attraversamento del canale Bardet 1 sino all’impianto di sollevamento della rotatoria, immettendovi anche l’eventuale troppo pieno del canale con una feritoia da ricavare sotto le lastre di copertura e anche in questo caso inseriremo un gruppo elettrogeno autonomo. L’impianto di sollevamento, dotato di 3 pompe sommerse, invierà le acque al collettore di grandi dimensioni costruito di recente dall’Ato, in corso di collaudo, in via della Bonifica che a sua volta invierà le acque all’impianto di ‘prima pioggia’, una vasca di raccolta, o direttamente al Fosso Vallelunga. Ovviamente verranno realizzati nuovi pozzetti e caditoie prefabbricati, che dunque non richiederanno getti di calcestruzzo, e le vecchie caditoie verranno scollegate dalle fogne esistenti e soppresse”
“Le opere – ha ricordato il consigliere Sospiri – sono state aggiudicate all’impresa Caldani Irrigazione di Roma. E l’azienda si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 29,2360 per cento, ossia su una base d’asta di 1milione 635mila euro, la Caldani si è aggiudicata il cantiere per 1milione 163mila 095 euro, di cui 20mila euro come oneri sulla sicurezza. Le fonti di finanziamento dell’opera derivano dal Comune, fondi Terna, per 1milione di euro, e dall’Aca, che ha erogato 1milione di euro.