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Pescara, presentati gli adempimenti Tares

da Redazione

Pescara adempimenti TaresPESCARA – Si è svolta ieri la conferenza stampa indetta dall’assessore alle Finanze Massimo Filippello con il dirigente Marco Scorrano per fare il punto circa gli adempimenti della Tares, la cui ultima rata  andrà pagata entro il prossimo 16 dicembre. Infatti dopo che sono stati approvati in Consiglio comunale i coefficienti per il calcolo delle tariffe, gli uffici hanno già iniziato a preparare bollettini ed F24 da inviare a domicilio.I cittadini possono verificare il Regolamento, anch’esso approvato dal Consiglio comunale, per accertare se si ha o meno diritto a qualcuna delle agevolazioni previste per presentare subito agli uffici l’istanza di autocertificazione che spetta al singolo contribuente, al fine di consentire agli uffici di emettere un bollettino corretto. Chi dovesse accorgersi solo a posteriori di aver dimenticato un’agevolazione, potrà comunque rivolgersi, senza alcun problema, agli uffici anche dopo il pagamento, per regolarizzare la pratica. Ai contribuenti viene assicurata  massima collaborazionee e sono messi   a disposizione i  numeri e mail del Comune per qualunque informazione o supporto.

Posso garantire – ha ribadito l’assessore Filippello – che con le tariffe approvate abbiamo tutelato al massimo le famiglie che dunque non riceveranno alcuna stangata; l’unica novità tributaria rispetto alla Tarsu è che la Tares si calcolerà non più solo sulla superficie dell’immobile occupato, ma anche sul numero degli occupanti l’immobile, perché è evidente che dobbiamo coprire i 26milioni 170mila euro di costi del servizio rifiuti, mentre con la Tarsu coprivamo 20 milioni di euro. Per le utenze non domestiche abbiamo applicato la classificazione prevista dalla legge, ovvero dal Decreto Ronchi, una classificazione che va in funzione della tipologia dell’attività svolta, applicando il principio che più un’attività inquina più paga. Di fatto esistono attività che quest’anno pagheranno un tributo inferiore rispetto alla Tarsu, ossia i negozi che rientrano in 15 delle 30 categorie individuate, e solo per 5 categorie avremo dei picchi, ma anche per tali attività sappiamo che il Governo sta già rivedendo la metodologia di calcolo delle tariffe con l’ormai imminente introduzione del tributo unico, dunque entro un mese potremmo avere novità. Ora inizia la fase operativa per consentire ai cittadini di pagare la Tares, fase che potrebbe determinare delle problematicità per gli uffici che siamo già pronti ad affrontare. Ad esempio: nel caso gli uffici non effettuassero una classificazione puntuale del tipo di attività merceologica da tassare, potrebbero essere emessi avvisi di pagamento più alti o più bassi del dovuto. Per ovviare a tale rischio, gli uffici invieranno ai contribuenti un avviso che conterrà sia il bollettino da pagare, sia un F24 parzialmente completato, con il quale eventualmente il contribuente potrà autorideterminare la propria tariffa ponendosi nella giusta categoria. Al contribuente chiediamo però di prestare massima attenzione perché ci sono alcune agevolazioni di cui è possibile usufruire sulla base di un’autocertificazione che lo stesso utente deve avere cura di inviare al Comune. Se il contribuente ricevesse prima l’avviso di pagamento, potrà comunque autodeterminarsi la tariffa tenendo conto della riduzione. Un altro problema potrebbe riguardare il numero degli occupanti un immobile, ossia la legge dice che la tariffa delle utenze domestiche si determina in funzione della residenza anagrafica e del numero degli occupanti la famiglia, tuttavia può accadere che all’interno della famiglia risultino componenti che in realtà non vivono fisicamente in quell’unità immobiliare. Anche in tal senso sarà il contribuente a dover comunicare la composizione effettiva del proprio nucleo familiare. Poi gli immobili a disposizione, ossia un nucleo di 4 persone può vivere in un appartamento a Pescara, ma uno dei componenti può detenere un altro appartamento a disposizione, anche se non lo usa: se quell’appartamento non ha le utenze come gas, luce, acqua, allacciate, il proprietario beneficia della detassazione totale, non paga la Tares, perché l’immobile non è idoneo a produrre rifiuti; in caso contrario il contribuente deve presentare una dichiarazione al Comune con cui afferma che l’immobile non è locato, ma è solo a disposizione del nucleo familiare, e in quel caso il Comune applicherà la tariffa più bassa di quelle previste per le utenze domestiche. In altre parole chiediamo la collaborazione di tutti i contribuenti chiamati a verificare le eventuali agevolazioni di cui possono usufruire per comunicarle al Comune”.

“Ovviamente – ha proseguito l’ingegner Scorrano – tutte le agevolazioni vanno richieste e saranno soggette a valutazioni da parte dell’Ufficio. Per richiedere le agevolazioni abbiamo predisposto due modelli, uno per le famiglie e uno per le imprese e abbiamo già preparato lo schema con tutta la casistica che consente di beneficiare della riduzione ossia: l’immobile vuoto e privo di utenze, ossia di allacci ai servizi, l’immobile non paga la Tares; se c’è un certificato di inagibilità dell’unità immobiliare non si paga alcuna tassa; riduzione del 20 per cento della tassa per l’immobile con un unico occupante con reddito Isee non superiore ai 7.500 euro; riduzione del 30 per cento per chi attua il compostaggio domestico, producendo almeno 40 chili di compost in un anno da portare nella ricicleria della Attiva che certificherà la consegna; riduzione del 20 per cento per i nuclei di due persone, di cui una badante, con reddito Isee non superiore ai 10mila euro, e l’altro componente sia un invalido al 100 per cento; riduzione del 20 per cento per gli ultrasessantacinquenni, almeno due persone, il cui reddito Isee non superi i 12mila euro se sono solo anziani, o non superi i 15mila euro se c’è anche un portatore di handicap; riduzione del 20 per cento per le giovani coppie che non abbiano superato i 35 anni di età, per i primi tre anni di matrimonio e il cui reddito Isee non sia superiore ai 10mila euro; riduzione del 50 per cento per i nuclei la cui unica fonte di reddito è la Cassa integrazione in deroga o lo stato di mobilità e limitatamente al periodo di permanenza del disagio; riduzione del 70 per cento per i nuclei familiari con assoluta mancanza di reddito, ossia per chi ha perso il lavoro negli ultimi tre anni, ma comunque dovrà presentare l’ultimo Cud o dichiarazione di reddito; riduzione del 20 per cento per le famiglie di 4 persone, con almeno 3 figli minorenni, e un reddito Isee non superiore ai 12mila 500 euro, operazione che va a calmierare l’imposta a vantaggio delle famiglie numerose. Per le utenze non domestiche abbiamo previsto le agevolazioni ossia la detassazione totale sulle superfici utilizzate per rifiuti speciali o pericolosi, come per la Tarsu; stesso concetto per gli immobili inabitabili; la novità è la riduzione della tassa per l’avvio al riciclo e ovviamente il benefit varia in base alla quantità di rifiuti che vengono avviati al riciclo, sino a un massimo del 20 per cento se l’utente effettua in proprio lo smaltimento, e a un massimo del 30 per cento se lo smaltimento avviene con la Attiva; riduzione del 20 per cento per l’avvio di nuove attività in un periodo particolarmente difficile, riduzione che sale al 30 per cento se si assume a tempo indeterminato un dipendente, e al 40 per cento se vengono assunte almeno 2 unità; riduzione del 20 per cento per le unità immobiliari adibite a uso stagionale; riduzione del 30 per cento per combattere la ludopatia, ossia tutte le attività che toglieranno videopoker e slot machine rinunciando alla relativa autorizzazione ministeriale”.

“Per le utenze domestiche la problematica di calcolo delle tariffe – ha ripreso l’assessore Filippello – nasce dal fatto che prima per la Tarsu c’era un unico coefficiente pari a 1,83 euro a metro quadrato, mentre con la Tares abbiamo una tariffa sul numero delle persone e una sulle superfici. Per le utenze non domestiche siamo passati da 13 a 30 categorie. Ma sicuramente se fossimo rimasti con la Tarsu avremmo dovuto applicare un aumento indiscriminato a tutti del 30 per cento per arrivare alla copertura del servizio per 26 milioni 170mila euro come imposto dalla legge. Teniamo conto che dal ruolo 2010 al ruolo 2012 abbiamo aumentato le superfici tassabili per 500mila metri quadrati. La scadenza del pagamento è fissata al prossimo 16 dicembre e va precisato che lo Stato non sarà neutrale rispetto all’imposizione Tares perché lo Stato prenderà ben 0,30 centesimi di euro per ogni metro quadrato. Per i cittadini che volessero avere informazioni, ricordiamo che l’Ufficio Tributi sarà aperto al pubblico il lunedì, martedì e giovedì dalle 8,30 alle 11.30 e il martedì e giovedì dalle 15.30 alle 16.30”. “É consigliabile per gli utenti utilizzare tutti gli strumenti telematici – ha sottolineato il dirigente Scorrano – quindi inviare mail agli indirizzi tares@comune.pescara.it, o protocollo@pec.comune.pescara.it o inviare un fax al numero 085/4283663, mentre sconsigliamo l’uso del telefono per non distogliere gli impiegati addetti al ricevimento del pubblico in fila allo sportello”.