PESCARA – Il Consiglio provinciale Pescara di Rinascita Popolare commenta, in una nota, la presentazione della nuova Giunta comunale di Pescara:
Quanto accaduto nella presentazione della nuova squadra di assessori, presentata dal sindaco Marco Alessandrini, è l’assoluta conferma di una politica vecchia e stantia. Altro che il nuovo che avanza o discontinuità con il passato. La nomina ad assessore della figlia 19enne di Gianni Teodoro, personaggio ben noto alla politica locale, è stata la prima grave, importante e sintomatica caduta di stile del nuovo sindaco. L’aver ceduto a Teodoro, equivale ad una vera e propria “marchetta” elettorale. Equivale a scendere a compromessi poco edificanti. Peraltro, sorprendendo anche buona parte dei suoi, Marco Alessandrini si è messo in una posizione per la quale, da oggi in poi, gli sarà difficile sbandierare la sua autonomia. Ha dimostrato subito debolezza e mancanza di piglio politico. Al di la di ogni considerazione sulla giovane donna, sulla quale non si discute come persona, la decisione del sindaco è apparsa quantomeno un gesto inopportuno e fuori da ogni logica anche politica. Lo stesso Alessandrini, qualche giorno prima, in una intervista tv, a domanda specifica sull’ingresso in Giunta di Teodoro, rispose che, “…Gianni Teodoro è un vecchio leone…”, facendo intendere che nulla avrebbe potuto portare ad una decisione in favore dell’ex consigliere provinciale. Alessandrini ha smentito dopo poche ore se stesso, apparendo come poco sincero e inattendibile per buona parte di cittadini che hanno seguito il “caso Teodoro”. Si, vero, ha detto no al padre nominando, però, la figlia per così dire poco più che adolescente. La pezza è stata peggio. Rinascita Popolare, che con cristallina trasparenza, onestà intellettuale, impegno e propensione ad un programma di governo proteso al bene di Pescara, ha partecipato all’ultima campagna elettorale, in nome e per conto di una politica pulita e senza inciuci. E’ per questo motivo che Rinascita Popolare biasima quanto fatto dal neo sindaco nella scelta di un assessore, in “quota rosa”, troppo giovane, priva di qualunque esperienza politico-amministrativa e inadatta ad assumere su di se compiti e responsabilità che comportano fare l’assessore in una città di quasi 130mila abitanti e, per di più, complessa come Pescara. Alessandrini pensa di essere ricordato per colui il quale ha nominato l’assessore più giovane d’Italia in una delle città al di sopra dei 100mila abitanti, non si rende conto che verrà invece ricordato per aver fatto una scelta unicamente in nome e per conto di una vecchia politica del “io do a te, tu dai a me” che appartiene a lustri passati e che non può più essere accettata. Di questo i cittadini sapranno essere buoni giudici.
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