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Pescara,“Ripartire dal talento: giovani, crescita, occupazione”:problematiche e proposte

da Redazione

Ripartire dal talento

Tra gli ospiti dell’incontro,organizzato dalla lista “Scelta civica – Con Monti per l’Italia”,  la capolista al Senato, Nicoletta Verì e il segretario regionale della Cisl Maurizio Spina

PESCARA – Si è svolto ieri mattina presso il Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara l’incontro dal titolo “Ripartire dal talento: giovani, crescita, occupazione”,durante il quale sono state affrontate le problematiche principali del mercato del lavoro e sono stati proposti  gli ingredienti da mettere in campo per uscire dall’attuale crisi occupazionale e ridare una speranza ai giovani. L’incontro, organizzato dalla lista “Scelta civica – Con Monti per l’Italia”, è stato moderato dal candidato alla Camera Pier Camillo Falasca (analista economico, giornalista e segretario dell’associazione giovanile ZeroPositivo), che ha affrontato il tema del lavoro insieme a Maurizio Spina, segretario Cisl Abruzzo, Riccardo Giovani, direttore delle relazioni sindacali di Confartigianato, Armando Di Giorgio, junior manager di AptarGroup e coordinatore AbruzzoCamp, Cristiano D’Ortenzio, amministratore unico di Mundus Ef?cienza e tecnologia e di DRT Operations Srl e Antonio Ieraci, imprenditore e candidato alla Camera. Assente per motivi di salute, invece, il capolista alla Camera, Giuliano Sottanelli.

Ad aprire il confronto è stata la capolista al Senato, Nicoletta Verì. “Ho scelto questo schieramento politico perché ha saputo scegliere donne indipendentemente dall’età o dalla taglia, ma guardando al loro curriculum e alle qualità da mettere al servizio dell’intera comunità e non soltanto in campagna elettorale”, ha rivelato la capolista che rivolgendosi ai giovani ha garantito: “da genitore combatterò per portare avanti i vostri progetti perché il futuro della nostra regione dipende soprattutto da voi”.

A puntare sui giovani è anche il segretario della Cisl, Maurizio Spina. “C’è bisogno di dare nuova linfa al cambiamento”, ha sottolineato il rappresentante regionale del sindacato, “e di riadattare gli strumenti del lavoro ai cambiamenti della società. Ma è ancora più importante ricreare lavoro, perché se manca quello è inutile avere i giusti strumenti”. Tra gli ingredienti proposti dal segretario Spina per una futura ripresa soprattutto una maggiore collaborazione tra aziende, sindacati e centri per l’impiego, ma anche una maggiore diffusione di un modello incentrato sulla partecipazione attiva dei lavoratori alla realtà lavorativa. “Il lavoratore, proprio come accade ad esempio nelle piccole botteghe artigianali”, ha sottolineato Spina, “deve essere totalmente coinvolto nel successo dell’azienda”.

Tra i temi affrontati dai relatori, sollecitati dalle domande mirate di Pier Camillo Falasca, anche quelli della difficoltà ad accedere, spesso per mancanza di una capillare informazione a riguardo, a finanziamenti pubblici o il dramma dei numerosi lavoratori abruzzesi che hanno visto chiudere le proprie aziende, trasferite altrove. Interessante, inoltre, il contributo e l’esperienza diretta del rappresentante della Confartigianato, Riccardo Giovani, che ben conosce le speranze dei giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, ma anche la delusione di quanti in questi anni di crisi hanno dovuto chiudere la propria attività.

A concludere il dibattito è stato, infine, il moderatore e candidato alla Camera, Pier Camillo Falasca, che ha sottolineato la drammaticità del momento ricordando principalmente due aspetti. “Analizzando i dati diffusi dal giuslavorista Pietro Ichino”, ha sottolineato l’analista economico, “emerge una realtà sconvolgente, ovvero che ci sono tra i 200 e i 300 mila posti di lavoro che non vengono occupati a causa della mancanza di professionalità specifiche”. A far riflettere, infine, una realtà sempre più diffusa: quella dei giovani che si trasferiscono all’estero. “Fino a qualche anno fa i ragazzi lasciavano il paese dopo la laurea perché avevano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro”, ha spiegato Falasca. “Oggi invece sono sempre più numerosi i giovani che decidono di frequentare direttamente l’università all’estero, con gravissime ripercussioni per il futuro e l’economia del nostro paese”.

 

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