PESCARA – L’assessore alla Protezione civile Berardino Fiorilli , ha partecipato alla nuova riunione convocata ieri sulle misure necessarie per prevenire un eventuale rischio esondazione del fiume Pescara, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore ai Lavori pubblici Isabella Del Trecco, dell’assessore provinciale Mario Lattanzio, del comandante Catino della Capitaneria di Porto, dei dirigenti e funzionari comunali del settore, dei dirigenti del Genio Civile della Regione Abruzzo e dell’Ingegner Visca, Dirigente regionale della Protezione civile, oltre che della rappresentante della Prefettura di Pescara. Dal vertice è emerso che nei prossimi giorni verranno effettuati nuovi rilievi batimetrici lungo l’intera asta fluviale del Pescara per capire qual è la reale situazione dei fondali in ogni punto del fiume e quindi poter ipotizzare i possibili scenari derivanti da un’eventuale piena. Nel frattempo sarà realizzato velocemente un vademecum utile per la cittadinanza al fine di indicare i comportamenti fondamentali da osservare in caso di un’esondazione del fiume, come allontanarsi dai punti a rischio, spostare le vetture dalle aree golenali, e anche eventuali punti di raccolta in momenti di particolare criticità, individuando anche gli Enti che affiancheranno il Comune per fronteggiare l’eventuale emergenza.
Ha spiegato Fiorilli:
l’Ufficio comunale della Protezione civile ha predisposto una sorta di Protocollo d’intesa che oggi abbiamo consegnato a tutti gli Enti presenti per condividerlo, un documento nel quale abbiamo iniziato a individuare le misure a breve e medio termine da adottare nell’eventualità di un’emergenza determinata da un’esondazione del fiume, ma soprattutto abbiamo individuato quali sono gli Enti o i soggetti preposti ad attuare determinate azioni. Come già anticipato nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha già predisposto un Piano anti-esondazione, individuando 15 eventuali punti di criticità lungo l’intero corso del fiume, con particolare attenzione alla parte più a valle dove ci sono insediamenti residenziali e attività commerciali di notevole richiamo, come nel centro storico, zone che, in caso di allerta, dovranno essere subito attenzionate, sapendo a priori chi fa cosa, ossia quali Enti e quali soggetti sono incaricati di attuare interventi di tutela dei cittadini che rappresentano la nostra priorità. Fra l’altro il Piano ricalca sostanzialmente le aree che, in occasione dell’esondazione del ’92, furono ricoperte dal fiume, anche se con alcune modifiche dettate dai cambiamenti geo-morfologici del territorio, corrispondenti ad esempio al nuovo insediamento commerciale di Megalò, che nel ’92 non c’era, o all’insabbiamento del fiume. Intanto – ha proseguito l’assessore Fiorilli – una delle prime misure è l’installazione in città di sirene d’allarme che dovranno essere attivate quale misura di preallerta per la popolazione. Quando si sentirà il suono della sirena, i cittadini capiranno, ad esempio, di dover spostare, entro un’ora al massimo, le proprie vetture eventualmente lasciate in sosta nei parcheggi delle due golene, nord e sud. Il primo passo dev’essere però lo stato d’allerta: nei prossimi giorni dovremo incontrare l’Autorità di Bacino e gli Enti preposti alla gestione delle dighe per individuare con esattezza quante ore prima è possibile prevedere un’eventuale piena e dunque l’esondazione del Pescara, preferendo un atteggiamento prudenziale al fine di tutelare l’incolumità dei cittadini. Nel frattempo, come suggerito dall’ingegner Visca, richiederemo l’esecuzione con la massima urgenza di nuove batimetrie lungo l’intera asta fluviale per avere il quadro esatto dell’entità dei fondali in ogni punto, per poi poter prevedere tutti i possibili scenari di esondazione, a seconda della portata della piena, e durante tale monitoraggio verranno valutate anche le condizioni delle vasche di espansione. La Regione Abruzzo oggi ha anche sottolineato che buona parte del problema per il nostro fiume è determinato dalla portata delle acque degli affluenti più a valle, come il Cigno, a ridosso di Manoppello Scalo, o l’Orfento e l’Orta, che dovremo tenere sotto stretto controllo. Nel frattempo abbiamo confermato la volontà di posizionare in modo preventivo i jersey nei punti eventualmente critici: quando scatta l’allarme le popolazioni residenti lungo l’argine dovrebbero essere invitate ad allontanarsi o, perlomeno, a sistemarsi nei piani più alti delle abitazioni. Infine dovremo individuare i soggetti che dovranno occuparsi della chiusura al traffico delle strade che rischiano di essere invase dall’acqua per impedire l’accesso a chiunque. Ovviamente queste sono le misure a immediata scadenza; per le soluzioni a lunga scadenza abbiamo già previsto la realizzazione e installazione di porte automatiche mobili a chiusura stagna da sistemare, ad esempio, nel varco che dal parcheggio della golena sud porta direttamente in via delle Caserme, in via Orazio, o a ridosso del ponte Capacchietti, senza dimenticare il progetto già in itinere di rifacimento degli argini, collegato alla costruzione del Ponte ex Camuzzi. Con la Provincia attueremo un piano di monitoraggio a ridosso dei ponti dove, dopo la nevicata, si sono riversati molti tronchi di alberi che oggi costituiscono un ‘tappo’, un’ostruzione potenzialmente pericolosa in caso di piena. Nei prossimi giorni, intanto, l’amministrazione andrà a realizzare un vademecum da distribuire a cittadini e attività per indicare le misure minime di prevenzione da seguire in caso di un’esondazione, ovvero scattato l’allarme acustico, abbandonare i siti prossimi al fiume, o, se troppo tardi, raggiungere i piani più alti dei fabbricati, segnalando la propria posizione per i soccorsi e indicheremo anche eventuali punti di raccolta nel caso della presenza di sfollati. Lo ripetiamo: non siamo in presenza di un’emergenza, ma stiamo solo attuando quella che si chiama prevenzione.