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Pescara,scuola via Sacco: Renzetti replica alle insegnanti

da Redazione

assessore ai Parchi Renzetti su apertura cantiere Riserva naturale dannunziana - Comparti 3 e 4Secondo l’assessore alla Pubblica Istruzione non è mai pervenuta al Comune la  segnalazione  che la mensa dell’Istituto è troppo piccola

PESCARA – L’assessore alla Pubblica Istruzione Roberto Renzetti torna ad occuparsi della scuola ‘Don Milani’ di via Sacco   e  lunedì, 13 gennaio, convocherà in Comune la Dirigente scolastica e le insegnanti che, dopo quattro anni e mezzo, hanno scoperto e denunciato che la mensa dell’Istituto è troppo piccola e la scuola non può soddisfare le richieste di tutti gli studenti di potersi fermare a pranzo. Dal 2009 a oggi in Comune non sarebbe  mai pervenuta una tale segnalazione, la scuola non avrebbe  mai sentito l’esigenza di informare l’amministrazione comunale di un tale disservizio . Su quell’Istituto sono stati investiti sino a oggi 150mila euro, ed era il Comune a dover decidere se fosse stato possibile o meno investire ulteriori somme per realizzare l’ampliamento del refettorio.
“In quell’edificio – ha detto l’assessore Renzetti – avrò effettuato decine di sopralluoghi, perché per l’amministrazione non esistono scuole di serie A o di serie B, come hanno detto alcuni sprovveduti consiglieri di Fli che, forse appena destati dal loro sonno amministrativo, non si sono neanche accorti che l’investimento economicamente più rilevante sull’edilizia scolastica, per quasi 2milioni di euro, lo stiamo realizzando in via Rubicone, ossia nel rione San Donato, dove stiamo ricostruendo ex novo una scuola lasciata a marcire dalla precedente amministrazione di centro-sinistra dove il mentore del consigliere Pignoli, Gianni Teodoro, era vicesindaco. Senza dimenticare le opere di riqualificazione realizzate presso le elementari di Largo Madonna, o nella media di via Carducci, entrambe non proprio vicinissime a piazza Salotto. E comunque, come si legge nelle carte, la scuola di via Sacco è già stata sottoposta a decine di interventi di riqualificazione straordinari, ovvero nel 2010 con la sistemazione dei terrazzi e con il recupero completo igienico-sanitario, con una spesa di oltre 100mila euro; poi nel 2011-2012 con la sostituzione di tutti gli infissi per il miglioramento e contenimento energetico, per una spesa di oltre 30mila euro; infine con la ritinteggiatura di tutte le aule. L’unico tassello che ancora manca, ma è in programma per il 2014, è la sostituzione dell’odierno cancello d’ingresso veicolare, oggi manuale, e che verrà invece motorizzato con l’installazione di un videocitofono. Ma è evidente che il cancello non è rotto, e soprattutto non interferisce con la sicurezza della scuola, basta pensare che durante la pausa natalizia hanno tentato di forzare la serratura di una stanza al pianterreno che ospita i computer dell’Istituto, e il furto non è riuscito per la presenza della porta blindata impenetrabile. Ma oggi è emersa una circostanza gravissima che chiama in causa direttamente la scuola e la sua dirigenza: all’improvviso gli insegnanti ci comunicano, attraverso i giornali e non certo con una comunicazione istituzionale, che il refettorio è troppo piccolo, che ci sono 65 bambini che vogliono usufruire della mensa, ma che loro permettono solo a 35 bambini di farlo. Sono esterrefatto: lunedì convocherò in Comune la dirigente scolastica e quelle insegnanti perché voglio sapere chi ha assunto in totale autonomia tale decisione, ossia quella di estromettere dalla mensa 30 bambini. Chiederò di sapere perché la scuola non abbia mai sentito la necessità di comunicare una problematica di tale rilevanza al Comune che poi avrebbe assunto le proprie determinazioni del caso. La scuola aveva il dovere sacrosanto di mettere al corrente l’Ente prospettando la necessità di incrementare gli spazi del refettorio, e sarebbe poi stato il Comune a verificare come farlo, con quali mezzi e risorse, e quando. Solo a quel punto, a fronte di una comunicazione formale, oggi la scuola avrebbe potuto accusarci di ‘non far mangiare i bambini’. Abbiamo spulciato in tutte le comunicazioni ricevute in questi anni dalla scuola di via Sacco, e mai nessuno ha fatto menzione del problema del refettorio troppo piccolo, un problema che dal 2009 a oggi avremmo risolto se pensiamo che oggi siamo in grado di servire ogni giorno 4mila pasti ampliando di circa 2mila unità i nostri utenti. Certamente non ci avrebbero spaventato 30 pasti in più al giorno. Ritengo gravissimo l’episodio, e lunedì ne chiederò conto a dirigente e insegnanti”.

 

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