PESCARA – Una villa con tutte le aree pertinenziali all’interno della Riserva naturale dannunziana di Pescara, di fronte all’ex Galoppatoio, proprio accanto all’Aurum è stata posta ieri sotto sequestro. L’operazione, determinata dalla realizzazione di opere abusive, è stata condotta dal nucleo della Polizia giudiziaria della Polizia municipale, coordinata dal maggiore Adamo Agostinone che, al termine delle indagini, ha inoltrato il fascicolo in Procura per l’attuazione del dispositivo e la relativa procedura penale.
Il Presidente della Commissione Sicurezza del Territorio Armando Foschi dopo aver ricevuto il rapporto della Polizia municipale, ha spiegato:
il fascicolo riguarda un immobile di notevole pregio esistente da anni, situato tra il comparto 2 della Riserva e l’Aurum, una struttura acquistata anni fa da un cittadino di nazionalità russa per la somma, pare, di circa 2milioni di euro. Da circa un anno sono partite le operazioni di ristrutturazione della villa, tutte regolarmente autorizzate. Conclusa la parte interna, il proprietario ha però avviato la sistemazione e riqualificazione delle aree esterne di pertinenza, procedendo con una gettata di calcestruzzo e cemento armato per la realizzazione della pavimentazione, senza però aver chiesto la preventiva autorizzazione della Sovrintendenza ai Beni ambientali, assolutamente imprescindibile visto che l’immobile e tutte le superfici attorno si trovano all’interno della Riserva. A fronte del primo abuso riscontrato, la squadra della Polizia municipale coordinata dal maggiore Agostinone ha subito trasmesso un primo rapporto alla Procura della Repubblica con una denuncia penale nei confronti del committente delle opere. Ma il proprietario, anziché fermarsi e avviare le procedure per ottenere le debite autorizzazioni, è andato avanti e ha proseguito con la costruzione anche di alcuni muretti, ancora una volta senza alcun assenso né nulla-osta. In mattinata sono allora scattati i sigilli alla Villa, posta sotto sequestro penale con tutta l’area. Il provvedimento significa che il proprietario non ha più la disponibilità della struttura, eventualmente può entrare nell’immobile, solo dopo la preventiva autorizzazione dell’Autorità giudiziaria, per prendere dalla villa alcuni effetti personali, ma non può toccare nulla né modificare l’attuale stato delle cose. Sarà ora la Procura a dover portare avanti l’inchiesta decidendo sulle opere abusivamente realizzate, una circostanza tanto più grave se consideriamo l’area interessata che è sottoposta alle leggi speciali delle Riserve naturali proprio per tutelarne la flora e la fauna.