PESCARA -Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il consigliere comunale del Pdl Lorenzo Sospiri, commentando la conferenza stampa di ieri del Pd sul degrado dell’ex Cofa, hanno detto:
l’assassino torna sempre sul luogo del delitto, e il Pd, come un mantra, torna a parlare dell’ex Cofa, evidentemente spinto dal proprio subconscio, dopo che nell’aula consiliare, riunita persino di domenica, ha fermato e impedito, appena qualche mese fa, l’approvazione del Protocollo d’Intesa tra Enti pubblici, Regione, Camera di Commercio e Comune, per avviare la riqualificazione dell’intero complesso dell’ex mercato ortofrutticolo senza gravare sulle tasche dei cittadini. E oggi ci chiediamo con quale coraggio il consigliere Di Pietrantonio, tra gli artefici di quella paralisi amministrativa, viene a parlare o a denunciare il degrado di quell’area. Lo sappiamo che quell’area è in condizioni vergognose, e per questo, dopo che il Pd per sei anni non era stato in grado di muovere un solo mattone, la nostra amministrazione comunale, dopo aver ottenuto la rimozione dell’amianto dall’area, era riuscita a far istituire un Tavolo a tre per agevolare la realizzazione di opere di risanamento e sviluppo della superficie. Di certo il Pd, sulla vicenda dell’ex Cofa, così come su molte altre vicende amministrative, non è in grado di dare lezioni ad alcuno e dovrebbe limitarsi a restare in silenzio chiedendo scusa alla città.
Ha osservato il sindaco:
sono incredulo e costernato dinanzi alla totale mancanza di pudore del Pd che forse veramente crede che i cittadini di Pescara abbiano l’anello al naso. Per tre anni la maggioranza di governo di centro-destra alla Regione e al Comune ha lavorato per giungere alla riqualificazione dell’area dell’ex Cofa che, dopo oltre vent’anni di abbandono totale, ha un costo esorbitante per una pubblica amministrazione. Durante tale lavoro di dialogo costante, siamo riusciti a ottenere la bonifica dei capannoni dall’amianto che la Regione, Ente proprietaria dei manufatti, ha realizzato a proprie spese circa un anno fa, per poi riuscire a coinvolgere la Camera di Commercio in un accordo strategico e mai osato prima: ossia la Regione avrebbe ceduto, per circa 11milioni 830 mila euro, l’ex Cofa all’Ente Camerale che ne avrebbe curato la riqualificazione, con un progetto straordinario, creando il nuovo Waterfront di Pescara che a Porta Nuova avrebbe avuto il nuovo Polo turistico-commerciale-terziario. Un progetto che, escludendo la realizzazione di edilizia residenziale, prevedeva solo servizi, strutture ricettive, un punto fieristico, ossia un vero polo di attrazione. Tutto questo, dunque l’accordo sottoscritto il 31 agosto 2012, così come la delibera di ratifica dell’accordo e soprattutto l’atto di cessione già pronto, si è fermato contro il muro di gomma frapposto dal Pd che, dopo aver tenuto in ostaggio non il Pdl o la maggioranza di governo, ma la città intera, con il giochino delle pregiudiziali, ci ha impedito di approvare il documento e la delibera entro i termini necessari, nonostante la seduta consiliare convocata di domenica, proprio a sottolineare l’importanza di quel provvedimento, un atto strategico dinanzi al quale la politica e le posizioni di pura appartenenza ideologica avrebbero dovuto essere messe da parte per lavorare esclusivamente per il bene e l’interesse del territorio. E invece il Pd ha fatto prevalere, come sempre, il pregiudizio e l’ideologia, impendendo alla maggioranza di centro-destra di realizzare ciò che il centro-sinistra non era stato capace di fare, a discapito non della politica, ma dello sviluppo del territorio, mandando in fumo un’occasione unica e fondamentale, che avrebbe anche rappresentato un momento di rilancio per l’impresa e l’economia locale. E oggi lascia esterrefatti sentire esponenti del Pd che, freschi freschi, come se essi non conoscessero la storia documentata, osano proferire parola su un’area che, se versa nel degrado attuale, è solo per loro precisa e chiara responsabilità.
Ha aggiunto Sospiri:
il Pd è tornato sul ‘luogo del delitto’: con la Regione Abruzzo eravamo riusciti a chiudere un accordo storico che ci avrebbe permesso di riqualificare una delle aree più importanti della città. Il Pd ce lo ha impedito, solo per paura che, su quel procedimento, restasse la firma del centro-destra, e oggi non gli permettiamo di proferire parola sulle condizioni di degrado di quella superficie. Ma soprattutto non glielo permettono i cittadini residenti nel rione che ogni giorno sono costretti a confrontarsi con quella situazione di abbandono. Ancora una volta il Pd ha mostrato un atteggiamento politicamente vergognoso. Non abbiamo bisogno delle parole del Pd – hanno aggiunto il sindaco Albore Mascia e il consigliere Sospiri – per effettuare bonifiche costanti su quell’area, bonifiche che però hanno un costo per la collettività perché ogni volta si tratta di portare via camion di rifiuti ingombranti, di igienizzare la superficie e i capannoni, senza contare che la disponibilità di quegli spazi rappresenta un’attrattiva naturale per i senza fissa dimora e per chi intende delinquere. Ogni settimana Comune, Regione, Forze dell’Ordine eseguono blitz nella struttura, ogni volta cambiando catene, serrature e chiavi, ma per risollevare le sorti di quello spazio occorrono interventi radicali di recupero urbano. A questo punto il Pd raccolga la nostra sfida: cercheremo di recuperare l’accordo tra Regione e Camera di Commercio e riporteremo in aula la delibera. Il Pd abbia il coraggio di approvarla, se veramente tiene allo sviluppo e alla cura della nostra città, altrimenti ne dovrà rispondere, tra qualche mese, ai pescaresi e agli abruzzesi tutti.
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