PESCARA – Venerdì sera si è chiusa la lunga trattativa tra Comune e Associazione del Dopolavoro Ferroviario con la stipula di una convenzione che definisce in modo chiaro i termini del rapporto in merito all’uso di un’area di proprietà comunale. Il caso era emerso la scorsa estate quando si è scoperto che non erano mai stati fissati i rapporti con il Dopolavoro per l’utilizzo da parte dello stesso di una vasta superficie di proprietà del Comune, acquisita con le aree di risulta dell’ex stazione ferroviaria.
L’Associazione del Dopolavoro Ferroviario dovrà versare al Comune di Pescara 81mila 382 euro di canoni arretrati non corrisposti dal 23 luglio 2001 al 31 gennaio 2011 per l’utilizzo dei locali di corso Vittorio Emanuele, oltre a un canone annuo pari a 8mila 189,76 euro per i prossimi dieci anni, fatta salva la possibilità per il Comune di disdettare in anticipo il contratto per l’utilizzo degli spazi in caso venissero appaltati i lavori di riqualificazione delle aree di risulta.
L’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia, dopo la stipula ufficiale dell’atto, ha ricordato:
lo scorso agosto 2010 si è aperto il ‘caso’ del Dopolavoro Ferroviario, l’ennesimo ‘pasticcio’ ereditato dai sei anni precedenti del governo di centro-sinistra che non si è mai preoccupato di definire i rapporti con l’Associazione, che occupa un’area di proprietà comunale, né tantomeno di fissare dei punti fermi per il futuro. Dopo alcuni sopralluoghi, condotti con l’assessore al contenzioso Berardino Fiorilli, e dopo alcuni incontri, con la stessa Associazione del Dopolavoro ferroviario abbiamo ribadito la necessità di giungere a un accordo e di redigere una convenzione ad hoc per meglio disciplinare i rapporti futuri in merito all’utilizzo della superficie ricadente nelle ex aree di risulta della stazione e oggi di proprietà comunale, in altre parole la necessità di fissare delle regole chiare ora contenute nella delibera.
Lo scorso gennaio la giunta comunale ha approvato la prima delibera e ieri siamo giunti alla stipula della convenzione: in sostanza l’amministrazione comunale ha rinnovato la concessione in uso a titolo oneroso all’Associazione Dopolavoro Ferroviario dell’immobile attualmente utilizzato, ossia una superficie pari a 5.126,89 metri quadrati, di cui 1.885,80 metri quadrati di superficie coperta e 3.241,09 metri quadrati di area scoperta. Il canone da corrispondere sarà pari al 10 per cento del canone corrente di mercato per un periodo di dieci anni, decorrenti dalla data di stipula del contratto stesso, con una rivalutazione annuale del 2 per cento, con rate mensili di 682,48 euro.
Alla convenzione è stato allegato anche il prospetto economico con il calcolo delle somme anno per anno ossia 3mila 774 euro per il 2001; 8mila 544 euro rispettivamente per ogni anno dal 2002 sino al 2010; 712 euro per gennaio 2011.
Ha proseguito Seccia:
al tempo stesso abbiamo ritenuto opportuno riconoscere all’Associazione una compensazione per le spese effettuate per i lavori di manutenzione ordinaria al ‘Monumento alle Ferrovie’, la vecchia locomotiva, posizionata sulle aree di risulta, demandando ai nostri Uffici tecnici la verifica dei lavori eseguiti e la congruità dei prezzi applicati decidendo anche di affidare alla stessa Associazione i futuri lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del Monumento. Sarà ora il nostro Dirigente, Tommaso Vespasiano, a dover quantificare, sulla scorta della documentazione che verrà prodotta dall’Associazione, l’importo annuo da riconoscere alla stessa per i lavori eseguiti sino a oggi e per quelli futuri. Ovviamente gli immobili concessi in parola saranno adibiti esclusivamente allo svolgimento dell’attività statutaria dell’Associazione con divieto di sub-concessione o utilizzo per fini diversi, pena la decadenza della concessione, e ovviamente l’amministrazione comunale si è riservata la possibilità di revocare, per ragioni di pubblico interesse o per l’aggiudicazione dei lavori di riqualificazione delle aree di risulta, l’assegnazione stessa, concedendo in tal caso sei mesi di tempo per il rilascio dei locali.