PESCARA – Gli albergatori di Montesilvano sono pronti a scendere in piazza e ad occupare la sala consiliare del Comune per evitare l’approvazione della tassa di soggiorno, che dovrebbe entrare in vigore il primo marzo 2015. Oggi, in conferenza stampa, a Pescara, hanno annunciato la loro contrarietà a questa iniziativa della giunta, guidata dal sindaco Di Mattia, e hanno parlato delle proteste che vogliono portare avanti, “con il sostegno di balneatori, ristoratori e commercianti”. Al loro fianco l’assessore provinciale al Turismo, Aurelio Cilli.
“E’ una tassa non giusta” – ha detto Cilli annunciando di voler “convocare un incontro con i consiglieri comunali di Montesilvano”, nei prossimi giorni. “La mia presa di posizione, è bene specificarlo, non ha nulla a che fare con il colore politico della giunta Di Mattia, visto che collaboro con tanti Comuni amministrati dal centrosinistra – ha spiegato l’assessore. Io ritengo che si debba puntare a portare turisti sul nostro territorio, il turismo è una risorsa e Montesilvano ha il mare per cui si dovrebbe puntare ad incentivare il soggiorno in questo Comune, e non il contrario”.
Dello stesso avviso il consigliere comunale di Montesilvano Ernesto De Vincentiis il quale ha annunciato che la delibera sulla tassa di soggiorno approderà in aula nelle prossime sedute, giovedì o quella successiva.
“Spero che qualche consigliere si ravveda e ho il presentimento che la delibera non passi – ha detto oggi. E’ da irresponsabili istituire questa tassa in un momento di crisi. Vuol dire penalizzare un settore che a Montesilvano ha potenzialità straordinarie. Si potrebbe pensare di posticipare l’approvazione, ha suggerito il consigliere, visto che l’entrata in vigore della tassa è prevista nel 2015, e nel frattempo si potrebbero elaborare progetti, ad esempio per riviera e grandi alberghi”.
E’ stata Daniela Renisi, portavoce dei 23 albergatori cittadini, a parlare delle grandi difficoltà del settore (che conta 3500 posti letto), che sarebbe ulteriormente penalizzato dalla tassa di soggiorno.
“Siamo nella fase del ‘non ci resta che piangere’ – ha detto. Far arrivare turisti vuol dire creare occupazione e reddito ma qui le persone non vengono, gli eventi e i congressi non ci sono più, siamo vessati dalle tasse e la vocazione turistica si è persa da tempo. Noi non vogliamo essere lasciati soli, chiediamo una politica turistica e un assessorato comunale che lavori continuamente, un Piano programmatico triennale forte. E’ un bene che la Provincia si sia resa conto del problema, anche perché si rischia di creare concorrenza con i comuni vicini, come Città Sant’Angelo, Silvi e Pescara”. Parlando della possibilità concreta di “perdita dei posti di lavoro” Renisi ha concluso dicendo che gli operatori sono “pronti a scendere in piazza in corteo e ad occupare la sala consiliare con i trolley” sui quali già oggi campeggiava la scritta “comune deturistizzato”.
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