Il candidato sindaco del Nuovo Centrodestra critica l’operato dell’Amministrazione Mascia e parla di “politica soft”
PESCARA – “Più sicurezza nel centro storico. Deve essere questa la priorità del prossimo sindaco di Pescara, dopo cinque anni di politica soft da parte dell’amministrazione uscente. Le ondate di violenza che si registrano ciclicamente in queste strade di Pescara vecchia dimostrano che l’obiettivo non è stato colto, in questo settore, così come non si è mai puntato concretamente al rilancio della zona”. Il Comune, sempre di concerto con le competenti forze di polizia, deve prioritariamente impegnarsi per la sicurezza di Pescara vecchia, con azioni mirate ed appropriate”. Lo afferma il candidato sindaco del Nuovo Centrodestra Guerino Testa in merito agli episodi di violenza accaduti nel centro storico pescarese e che hanno portato all’arresto e alla denuncia di diversi giovani, anche minorenni.
“L’amministrazione Mascia – dice Testa – per cinque anni ha affrontato in misura non decisiva il nodo rappresentato dalla zona di Pescara Vecchia. Il problema della sicurezza e il rilancio del centro storico rappresentano questioni prioritarie che devono essere affrontate con urgenza e devono costituire i punti principali dell’agenda di un sindaco. Servono, soprattutto, fondi per dare vita ad un progetto obiettivo specifico che riguardi la sicurezza, con costante presenza, anche serale e notturna, della Polizia Municipale che, al di fuori del normale orario di servizio, attraverso un apposito progetto finalizzato alla sicurezza urbana, possa tranquillizzare gli utenti e prevenire possibili episodi di violenza. Ritengo inoltre che sia necessario che Polizia Municipale e forze dell’ordine assicurino una presenza fissa notturna a Pescara vecchia, non solo nei fine settimana ma anche nei giorni feriali, con particolare riguardo al giovedì ed al venerdì notte. E, comunque, vanno ascoltate le voci di quella zona, gli operatori commerciali di Pescara vecchia per concordare un piano per la sicurezza. conclude Testa. Un’ulteriore problematica che l’amministrazione uscente non ha mai voluto affrontare alla radice, ad iniziare dalla procedura autorizzatoria, è quella relativa alle destinazioni d’uso dei locali e ai possibili abusi posti in essere e perpetrati da talune attività”.