PESCARA – Oggi,10 gennaio 2014 ,si torna a parlare in Consiglio comunale a Pescara della riqualificazione dell’area dell’ex Consorzio Agrario ed in particolare della delibera su Tre Gemme.Infatti lo scorso dicembre il Tribunale amministrativo regionale di Pescara ha riaperto il caso, accogliendo, in parte il ricorso presentato dalla società titolare dell’intero comparto dell’ex Consorzio Agrario Provinciale, situato in via del Circuito, a due passi dal centro di Pescara, un’area di oltre 10mila metri quadrati. A fronte del silenzio e dell’inerzia del Consiglio comunale in ordine alla richiesta di cambio di destinazione d’uso proposta dalla proprietà, il Tar ha decretato nella propria sentenza che spetta al competente Dirigente del Comune concludere il procedimento mediante l’adozione di un provvedimento espresso entro sessanta giorni dalla data di comunicazione della sentenza’. Non solo, il Tar ha anche chiarito che ‘tale provvedimento dovrà essere adottato anche nelle ipotesi in cui il Consiglio comunale, espressamente convocato, non abbia assunto alcuna determinazione positiva in ordine alla richiesta di deroga’. La sentenza in qualche modo ha scritto la parola ‘fine’ su una telenovela perché il Consiglio oggi avrà ancora l’occasione per decidere, come Organo sovrano, per la città; in caso contrario la decisione passerà inevitabilmente al dirigente. Lo ha reso noto il capogruppo del Pdl Armando Foschi che ha precisato:
“L’intervento urbanistico proposto parte da un presupposto , ossia dall’enorme degrado in cui ormai versa da anni l’area dell’ex Consorzio Agrario, dismesso da tempo e da allora abbandonato, divenendo addirittura rifugio per senzatetto, bloccati solo dopo che, in seguito ai ripetuti interventi e solleciti della Polizia municipale, sono stati murati tutti i possibili varchi d’accesso, dalle finestre, prive di infissi, alle porte. Non solo: appena lo scorso anno, dopo diverse ordinanze, abbiamo anche fatto rimuovere l’amianto che ricopriva i tetti, ripristinando un clima di sicurezza tra i residenti, un po’ lo stesso percorso dell’area dell’ex Cofa. In questo caso, però, la proprietà delle aree non è pubblica, ma di un privato, la società Tre Gemme Srl che, avvalendosi delle norme contenute nel Decreto Sviluppo, tese a incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso la sua razionalizzazione e riqualificazione, al fine di realizzare una serie di misure finalizzate al rilancio e allo sviluppo dell’economia, ha presentato un progetto di riqualificazione. L’obiettivo è proprio quello di agevolare gli interventi di riqualificazione delle aree urbane degradate con presenza di funzioni eterogenee e di edifici a destinazione non residenziale dismessi o in via di dismissione, con il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva rispetto a quella preesistente; la delocalizzazione delle relative volumetrie in aree diverse; l’ammissibilità delle modifiche di destinazione d’uso, purchè si tratti di destinazioni tra loro compatibili; le modifiche della sagoma necessarie per l’armonizzazione architettonica con gli organismi edilizi esistenti. In questo ambito si colloca il progetto Tre Gemme, che interessa il territorio compreso tra via del Circuito-via Monte Camicia con cambio di destinazione d’uso in complesso residenziale. L’intervento prevede la demolizione degli attuali 6 fabbricati esistenti con destinazione terziaria-produttiva, ex sede del Consorzio Agrario, e la ricostruzione di 4 nuovi edifici con destinazione residenziale-commerciale; la realizzazione di parcheggi privati interrati; la cessione di parte delle aree private in favore del Comune, da destinare a verde e parcheggi; infine la realizzazione di un tratto stradale a uso privato, parallela a via del Circuito, per il collegamento tra via Monte Camicia e i fabbricati retrostanti”. La superficie complessiva d’intervento è pari a 10mila 714 metri quadrati, con un volume previsto di 24mila 577 metri cubi; l’indice volumetrico sarà pari a 2,29 metri cubi su metro quadrato; altezza massima degli edifici 25 metri; 4mila 615,71 metri quadrati di parcheggi privati, con una distanza di 10 metri tra i fabbricati. Le aree di cessione a completamento degli standard sono di 3mila 638,52 metri quadrati, di cui 1.218,11 metri quadrati per parcheggi pubblici; 1.218,10 metri quadrati a verde pubblico; 1.202,31 metri quadrati oggetto di monetizzazione. “Dopo mesi di puro ostruzionismo, tra sospensive e pregiudiziali presentate dal centro-sinistra – ha ricordato il Presidente Foschi -, nel corso dell’ultima seduta appena prima della pausa estiva, l’assessore Antonelli ha deciso di ritirare la prima delibera e di riproporne una seconda nella quale, in sostanza, il Consiglio comunale doveva esprimersi esclusivamente sul cambio di destinazione d’uso degli immobili, senza più entrare nel merito, ma anche quella delibera si è bloccata dinanzi al muro dell’ostruzionismo del centro-sinistra. Ed era a questo punto inevitabile che quell’ostruzionismo del centro-sinistra provocasse una reazione del privato al quale poco importa dei giochi della politica. E infatti la società Le Tre Gemme Srl, attraverso il suo amministratore, la dottoressa Francesca Toppi, con atto notificato lo scorso 25 luglio, ha proposto ricorso dinanzi al Tar Abruzzo, sezione di Pescara, non contro il Consiglio comunale, ma contro il Comune e contro il silenzio-inadempimento o silenzio-rifiuto dell’amministrazione a fronte dell’istanza presentata il 29 marzo 2012 contenente la richiesta del rilascio del permesso a costruire in deroga all’ex articolo 5 del Decreto Sviluppo e contro il mancato rilascio del provvedimento di concessione di permesso a costruire in deroga, con procedimento nuovamente avviato dall’amministrazione comunale il 21 marzo 2013, con il risarcimento del danno dovuto alla mancata adozione del provvedimento ovvero per la sua ritardata adozione”.
In particolare la società Tre Gemme, a suo dire, ha contestato l’illegittimità del comportamento dell’Amministrazione comunale per ‘violazione e falsa applicazione di legge del Decreto Sviluppo; violazione e falsa applicazione per mancata conclusione del procedimento nei termini di legge e illegittima riapertura dell’istruttoria di procedimento e illegittima sospensione; infine violazione del principio del legittimo affidamento e del principio di buona fede.
“Per tali ragioni – ha proseguito il capogruppo Foschi – la Tre Gemme ha chiesto al Tar di accertare e dichiarare in Camera di Consiglio l’illegittimità del silenzio e la fondatezza dell’istanza presentata il 29 marzo 2012 per il rilascio del permesso a costruire in assenza del provvedimento espresso di diniego entro i termini di legge; di nominare un Commissario ad acta per l’adozione del provvedimento; condannare il Comune di Pescara al risarcimento del danno da quantificare, anche a mezzo di una Ctu; in alternativa, in caso di mancata nomina di un Commissario d acta, comunque accertare l’illegittimità del silenzio inadempimento o al rifiuto, condannando l’Amministrazione al risarcimento. Lo scorso 5 dicembre è arrivata la sentenza che ha in parte accolto le istanze della società, rigettando la parte inerente il risarcimento, ma di fatto decretando la rinuncia del Consiglio comunale alle proprie prerogative. Ovvero il Tar ha accolto il ricorso nella parte volta a censurare la mancata conclusione del procedimento con un provvedimento espresso, e ha ordinato al competente Dirigente del Comune di Pescara di concludere il procedimento mediante l’adozione di un provvedimento espresso entro 60 giorni dalla sentenza, anche nell’ipotesi in cui il Consiglio comunale non abbia assunto alcuna determinazione positiva in ordine alla richiesta deroga. Si tratta di una decisione grave, che scrive una pagina di brutta politica amministrativa. Domani la maggioranza di governo riporterà in aula la delibera per dare un’altra occasione al Consiglio comunale di Pescara di esercitare il proprio potere decisionale assumendosene le responsabilità. Oggi è purtroppo più che mai evidente come sia stata dannosa l’attività ostruzionistica del centro-sinistra che farà pagare alla città il conto salato della propria opposizione non a un progetto o a una coalizione, ma allo sviluppo stesso del territorio”.
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