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Pescara, vertice in Commissione Sanità sul Cementificio

da Redazione

PESCARA – Si è svolta ieri una riunione della Commissione consiliare Sanità  di Pescara presieduta da Vincenzo Berghella a cui ha preso parte Augusto De Sanctis, responsabile Wwf . L’Amministrazione comunale di Pescara prenderà parte lunedì prossimo, 17 settembre, alle 18.30, alla riunione indetta dal Wwf presso l’ex sede della Circoscrizione di Villa del Fuoco per decidere, con le altre Associazioni ambientaliste, le azioni da intraprendere per tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica sul ‘caso’ relativo alla delocalizzazione del Cementificio dal territorio di Pescara.

Ha detto il capogruppo Pdl Foschi:

l’iniziativa del Wwf  è perfettamente in linea con quella della giunta Albore Mascia che, in maniera coerente, da sempre si è dichiarata contraria alla permanenza del Cementificio sul territorio di Pescara, addirittura già ai tempi della consiliatura Pace, posizione ribadita poi nel 2006 quando, dai banchi dell’opposizione, i due consiglieri Berardino Fiorilli e Carlo Masci, oggi rispettivamente vicesindaco e assessore regionale al bilancio oltre che consigliere comunale di maggioranza, hanno presentato e ottenuto l’approvazione, da parte del Consiglio comunale, di un ordine del giorno in cui si chiedeva la delocalizzazione dello stabilimento.

Ovviamente dal 2006 a oggi non è accaduto nulla, se non la sottoscrizione di un accordo da parte della precedente amministrazione con la vecchia proprietà del Cementificio, La Farge, con il quale, ottenendo il versamento di un contributo pari a 120mila euro l’anno per 15 anni, che pure non riusciamo a rintracciare nei bilanci comunali, il governo cittadino acconsentiva alla prosecuzione dell’attività della cementeria a Pescara. Oggi alla nostra amministrazione comunale si è posta l’occasione di opporsi, coerentemente con il proprio programma di governo, alla permanenza dell’azienda a Pescara esprimendo parere non favorevole al rinnovo dell’Autorizzazione e chiedendo la delocalizzazione del cementificio. Peraltro, al consigliere Pd Corneli che, ancora oggi in Commissione, alludeva a un possibile intento speculativo-immobiliare sulle aree attualmente occupate dal Cementificio, sarebbe utile ricordare che la decisione odierna è fortemente motivata dalla considerazione delle mutate condizioni urbanistico-edilizie del quartiere in cui si trova lo stabilimento, che oggi di fatto si ritrova in mezzo alla città e al suo centro abitato, e non più in periferia; poi la situazione difficile della qualità dell’aria che impone l’adozione di misure drastiche per la riduzione delle polveri sia sul fronte del traffico che negli altri settori; e poi ancora le valutazioni circa i livelli di emissioni acustiche prodotte dallo stabilimento, partendo anche dal presupposto che nella richiesta di rinnovo dell’Aia da parte della Sacci Spa non è stata prospettata alcuna soluzione volta a ridurre l’impatto dell’azienda sul territorio.

Non solo: nella richiesta di rinnovo dell’Autorizzazione – ha ancora ricordato Foschi – la Sacci ha chiesto una modifica, ossia il rilascio per la prima volta del nulla osta per il trattamento non solo di rifiuti non pericolosi, ma anche di quelli pericolosi, un dato che ha fatto scattare un campanello d’allarme nell’amministrazione. E anche il Wwf, con Augusto De Sanctis, oggi ha rimarcato la bontà della scelta operata dall’amministrazione comunale a tutela della salute dei cittadini, ricordando che, a fronte del superamento già per 33 volte in un anno dei livelli delle polveri registrato dalla centralina Arta di via Sacco, il sindaco aveva il dovere di esprimere parere non favorevole al rinnovo delle autorizzazioni per il cementificio, che, come ha ancora ricordato De Sanctis, è, secondo la bibliografia disponibile, uno dei maggiori produttori di diossine e dei suoi composti, dunque, vista l’incidenza sul territorio, lo stabilimento va spostato senza se e senza ma. Il Wwf ha ribadito di aver inviato la propria diffida nei confronti di Regione e Arta affinchè non rilascino, in sede di Conferenza dei Servizi, l’autorizzazione nei confronti della Sacci Spa e a oggi tutti possiamo solo aspettare la decisione degli Enti interessati, fermo restando che il Comune comunque impugnerà un’eventuale decisione favorevole dinanzi al Tar. Né possono essere usati i 70 posti di lavoro oggi garantiti dal Cementificio di Pescara come un’arma di ricatto per impedire il suo spostamento, a discapito dei 130mila abitanti della sola Pescara, senza considerare la popolazione di San Giovanni Teatino o Spoltore.

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