PESCARA – Si è svolto ieri a Pescara un vertice convocato per fare una verifica del Piano d’emergenza sul rischio esondazioni e del Piano anti-allagamenti. Gli assessori alla Protezione civile Berardino Fiorilli e ai Lavori pubblici Isabella Del Trecco hanno partecipato a tale incontro a cui erano presenti anche l’assessore provinciale alla Protezione civile Mario Lattanzio, il Presidente dell’Associazione Volontari senza Frontiere Angelo Ferri, rappresentanti della Prefettura, il colonnello Mario Fioretti della Polizia municipale e i tecnici comunali
Fiorilli e Del Trecco hanno detto che saranno installati tabelloni luminosi agli ingressi delle due aree golenali per segnalare, in tempo reale, un eventuale rischio esondazione del fiume, e poi saranno ripristinate le sirene d’allarme su tutto il territorio, a partire da Borgo marino sud e nord per allertare la marineria, e poi sarà costituita una task force con Provincia e Prefettura per il coordinamento di azioni di prevenzione e soccorso.
Ha precisato Fiorilli:
chiariamolo subito: il vertice non è nato perché a Pescara c’è un imminente rischio di esondazione del fiume, né altri pericoli naturali. Peraltro l’avvio delle operazioni di dragaggio del Pescara ci consente di tirare una boccata d’ossigeno . Piuttosto scopo del vertice è stata la verifica delle misure eventualmente già predisposte per garantire il corretto funzionamento della macchina della Protezione civile in caso di eventuali emergenze e quali possono invece essere le azioni da porre in essere per migliorare ulteriormente il servizio. La Provincia, ad esempio, ci ha comunicato di svolgere da tempo continui corsi di formazione per operatori della Protezione civile, della disponibilità dei Sorveglianti idraulici che effettuano il monitoraggio dei fiumi e anche della presenza di un numero verde della Protezione civile, al quale risponde, ventiquattro ore su ventiquattro, l’operatore di servizio alla sbarra, che ha poi il compito di smistare le chiamate a seconda delle necessità. Attualmente il rischio di un’esondazione del fiume può avere un preavviso di circa 4 ore, un tempo sufficiente per predisporre tutte le misure di emergenza del caso, come la chiusura al traffico e alla sosta delle aree golenali o gli avvisi alla marineria per la messa in sicurezza delle imbarcazioni. Nel corso della riunione sono però state avanzate delle richieste operative che riteniamo effettivamente utili e realizzabili, ossia l’installazione ai vari punti di ingresso alle golene, ossia all’altezza di Liberatoscioli e della Rotonda Paolucci, o in via Orazio e in piazza Unione, di tabelloni luminosi a messaggio variabile collegati ai terminali della Prefettura, della Protezione civile e della Polizia municipale. In caso di rischio di esondazione, attraverso il tabellone luminoso, potremmo allertare in tempo reale gli automobilisti evitando loro di immettersi in una zona che è a elevato rischio, ricordando la storica esondazione del 1992. Altri tabelloni fissi li andremo invece a installare lungo entrambe le golene per ricordare a tutti gli utenti la necessità di provvedere subito alla rimozione delle proprie vetture in caso di preallerta.
Hanno proseguito Del Trecco e Fiorilli:
inoltre con i tecnici andremo a verificare la possibilità di ripristinare in città le vecchie sirene per l’allarme sonoro da far scattare in caso di preallerta, sirene con altoparlanti da installare su tutto il territorio, a partire da Borgo Marino nord e sud, per informare in tempo reale la marineria. E ancora istituiremo un servizio di sms diffusi e un sito intranet consultabile da tutte le Istituzioni interessate sul quale far correre messaggi per l’organizzazione dei servizi di soccorso nelle situazioni di emergenza. Il primo passo, dopo l’incontro odierno, sarà ora la convocazione di una riunione esclusivamente tra tecnici di Comune, Provincia e Prefettura per la predisposizione di una task force con squadre di reperibilità, quindi ci riuniremo anche con la parte politica che nel frattempo effettuerà un bilancio preliminare dei costi degli interventi più urgenti che però riteniamo fondamentali per garantire il funzionamento del servizio di Protezione civile.